Il mondo della notte è senza regole Cursano: «Lo Stato da che parte sta?»

15 gennaio 2016 | 12:15
È un caso di cronaca nera a riaprire uno squarcio sul mondo della notte, in questa caso a Firenze. Si tratta della vicenda della giovane americana Ashley Olsen, ritrovata morta nel suo appartamento, dopo una serata trascorsa con le amiche in un locale a due passi dal Ponte Vecchio.



È giusto che sia una tragedia a fare da campanello di allarme per la mancanza di regole nei locali notturni? Da tempo Aldo Cursano (nella foto), presidente di Fipe Toscana e vicepresidente vicario nazionale Fipe, aveva chiesto pulizie e moralizzazione nel mondo della notte, e anche Italia a Tavola ha denunciato più volte la mancanza di regole nel settore dell'intrattenimento, ma poco è stato fatto e questi sono i risultati. L'assenza di una normativa chiara consente ai cosiddetti circoli o associazioni culturali di “mascherarsi” da locali, senza però osservarne le regole base.

E proprio da questo tipo di strutture Cursano prende le distanze: «Credo - dichiara Aldo Cursano a La Nazione - che sia assurdo che ci siano degli spazi senza il personale in regola o senza le dovute misure di sicurezza, a cui sia consentito di rimanere aperti fino alle 6 del mattino senza avere nemmeno la minima idea di cosa accada dentro quelle mura».



La richiesta del presidente di Fipe Toscana è chiara: l'amministrazione comunale deve bloccare questa invasione di questi presunti circoli, che sfruttano l'ingenuità e la poca consapevolezza dei giovani per costruire un business fuori controllo. La distribuzione legale di alcolici, la sicurezza, l'igiene e la competenza del personale, sono i criteri basilari su cui si costruisce la reputazione di un pubblico esercizio, e in questi circoli illegali, non nulla di tutto ciò è regolamentato.

«Chi approfitta dei giovani, delle donne, di chi è un uno stato di debolezza - conclude Cursano - non è nemmeno degno di essere definito essere umano. Vivere in una società civile significa ben altro. Ma purtroppo oggi è più conveniente scegliere la strada dell'illegalità. Mi chiedo, ma lo Stato da che parte sta?».

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Alberto Lupini


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