Il mondo cambia, teniamo duro Una nuova ristorazione post-virus

Vicino ai soci Euro-Toques colpiti, sia in salute che nel portafoglio dal Covid-19, guardo la Cina e sento la paura anche post emergenza, comprendendo la necessità di un cambiamento, sperando in tempi migliori

23 aprile 2020 | 09:29
di Enrico Derflingher
La strada che abbiamo davanti, noi di Euro-Toques così come i ristoratori e gli albergatori tutti, presuppone impegno e duro lavoro, ma anche passione, comunicazione e identità. Quest’anno le cose andranno in maniera differente. Quest’anno per il nostro settore è stato premuto il tasto "stand by": niente più turismo, niente più clienti, ma comunque affitti da pagare, utenze, mutui... Costi fissi insomma, che non si placano (almeno, non del tutto) durante questa emergenza.


Tenere duro e ricominciare in un mondo nuovo

Tutto ciò che il nostro settore può fare è tenere duro, osservando come evolve la situazione, giorno per giorno. Mi riferisco prima di tutto ai soci, colleghi e amici che in questo momento sono ricoverati; mi riferisco anche a coloro che più di altri sono stati penalizzati economicamente. Tenere duro, per loro, per noi, significa rispettare le indicazioni per limitare il contagio e intanto osservare cosa accade dall’altra parte del mondo. Ho sentito degli amici in Cina: anche lì, dove tutto sembra ormai passato, la paura di una seconda ondata è forte, qualche caso di contagio di ritorno non manca.

Si capisce quindi che prima si accetta una nuova idea di ristorazione, meglio è. Parlo del delivery, che qui in Italia già sta avendo un notevole appeal, ma che anche in Cina prosegue nonostante la fine del lockdown. Parlo del distanziamento sociale che dovrà valere anche quando i locali riapriranno (anche se aumentare le distanze significherà ridurre i coperti, quindi un aumento dei costi che graverà inevitabilmente sull'utenza). Parlo, anche e soprattutto, di portare avanti, tutti insieme, ciò di cui Euro-Toques si è sempre fatto porta bandiera: l'eccellenza del Made in Italy.

Specialmente in un momento così difficile, cerchiamo di valorizzare i nostri prodotti, preferendoli a quelli provenienti dall'estero. Così aiutiamo sia i nostri vicini, sia il nostro portafoglio, sia (last but not least) la nostra salute: perché i prodotti italiani sono figli di quella Dieta mediterranea che in questo momento può aiutarci a restare in forma contro il Covid-19. Questi, tutti, sono i nostri obiettivi, i nostri vademecum. Sperando nel caldo (vista la minor diffusione del virus in Africa e Sicilia), sperando in un vaccino, dobbiamo tener duro, senza escludere però che tante cose, una volta ripartiti, saranno diverse.

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Alberto Lupini


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