Il miliardo e gli aiuti della Castelli Fic sorride, ma chiede ancora Cig
La Federazione italiana cuochi ha incontrato con altre associazioni il viceministro Castelli uscendo soddisfatta dall'incontro anche pensando al bonus ristorazione della Bellanova. Urgono però scelte più strutturali
28 luglio 2020 | 16:12
Cambiamenti strutturali e non eccezionali, duraturi, decisi e piuttosto urgenti. Questo è quello che la Federazione italiana cuochi ha chiesto al viceministro all’Economia Laura Castelli nel corso dell’incontro di ieri alla quale ha preso parte anche la Fipe. Un faccia a faccia che si è reso più che mai necessario dopo le polemiche che si sono scatenate a causa delle sue dichiarazioni al Tg2 dove aveva invitato i ristoratori senza clienti a cambiare mestiere.
All’incontro avvenuto al ministero delle Finanze ha partecipato come portavoce della Fic Alessandro Circiello; l’obiettivo del suo intervento è stato quello di invitare le istituzioni a sostenere la ristorazione passando dalla logica della semplice erogazione dei sussidi a quella delle politiche attive sul lavoro, in particolare con misure di alleggerimento fiscale permanenti sul costo del lavoro; introdurre misure temporanee che prevedano una maggiore flessibilità sul lavoro e sulla possibilità di assunzione per tutto il settore ristorazione e ospitalità, in particolare per il lavoro stagionale o legato agli eventi, così da incentivare le assunzioni anche in presenza di una radicale diminuzione del lavoro (ad esempio con la reintroduzione dei voucher e/o simili).
E ancora, offrire un sostegno particolare alla ristorazione situata nei centri storici italiani che, in un momento in cui il turismo nazionale e internazionale è pressoché assente, si trova ad essere fra le più colpite dalla crisi. A questo proposito, la Federcuochi ha proposto la sospensione delle imposte per l’intero anno 2020 o la concessione di defiscalizzazioni. «La viceministra Castelli - spiega Circiello - è stata molto disponibile e ci ha assicurato che aiuterà il comparto ristorazione e ospitalità con alcuni sgravi fiscali attualmente allo studio. In Italia è necessario tutelare il ristoratore e il consumatore attraverso la detrazione fiscale dell'acquisto del servizio, come negli altri paesi europei, introducendo il Bonus Ristorazione, ovvero la possibilità di detrarre il costo ristorante dalle imposte. Auspichiamo, inoltre, che la cassa integrazione per il nostro comparto sia estesa a tutto il 2020. Tutte queste misure sono fondamentali per dare un po’ di respiro ad un settore che, senza un importante impegno del Governo, è destinato alla bancarotta».
Fic ha sorriso anche all’annuncio del miliardo fatto dalla Bellanova per sostenere i ristoratori. «Darebbe la possibilità di respirare - ha detto il presidente Rocco Pozzulo - anche se non potrebbe bastare perché quando si chiedono aiuti ai ristoranti significa dare soldi e sostegno continuativo ai lavoratori. Attualmente l’afflusso nei locali è in crescita, ma c’è ancora chi preferisce restare chiuso o riempie pochissimi tavoli; succede soprattutto nelle città a forte vocazione turistica di stampo estero. Noi com Fic proponiamo le nostre soluzioni in modo continuativo, nel pieno rispetto dei ruoli, ma auspicandoci di essere ascoltati e considerati di più anche a favore di tutta la filiera del made in Italy».
I cuochi aspettano aiuti continuativi
All’incontro avvenuto al ministero delle Finanze ha partecipato come portavoce della Fic Alessandro Circiello; l’obiettivo del suo intervento è stato quello di invitare le istituzioni a sostenere la ristorazione passando dalla logica della semplice erogazione dei sussidi a quella delle politiche attive sul lavoro, in particolare con misure di alleggerimento fiscale permanenti sul costo del lavoro; introdurre misure temporanee che prevedano una maggiore flessibilità sul lavoro e sulla possibilità di assunzione per tutto il settore ristorazione e ospitalità, in particolare per il lavoro stagionale o legato agli eventi, così da incentivare le assunzioni anche in presenza di una radicale diminuzione del lavoro (ad esempio con la reintroduzione dei voucher e/o simili).
E ancora, offrire un sostegno particolare alla ristorazione situata nei centri storici italiani che, in un momento in cui il turismo nazionale e internazionale è pressoché assente, si trova ad essere fra le più colpite dalla crisi. A questo proposito, la Federcuochi ha proposto la sospensione delle imposte per l’intero anno 2020 o la concessione di defiscalizzazioni. «La viceministra Castelli - spiega Circiello - è stata molto disponibile e ci ha assicurato che aiuterà il comparto ristorazione e ospitalità con alcuni sgravi fiscali attualmente allo studio. In Italia è necessario tutelare il ristoratore e il consumatore attraverso la detrazione fiscale dell'acquisto del servizio, come negli altri paesi europei, introducendo il Bonus Ristorazione, ovvero la possibilità di detrarre il costo ristorante dalle imposte. Auspichiamo, inoltre, che la cassa integrazione per il nostro comparto sia estesa a tutto il 2020. Tutte queste misure sono fondamentali per dare un po’ di respiro ad un settore che, senza un importante impegno del Governo, è destinato alla bancarotta».
Alessandro Circiello e Rocco Pozzulo
Fic ha sorriso anche all’annuncio del miliardo fatto dalla Bellanova per sostenere i ristoratori. «Darebbe la possibilità di respirare - ha detto il presidente Rocco Pozzulo - anche se non potrebbe bastare perché quando si chiedono aiuti ai ristoranti significa dare soldi e sostegno continuativo ai lavoratori. Attualmente l’afflusso nei locali è in crescita, ma c’è ancora chi preferisce restare chiuso o riempie pochissimi tavoli; succede soprattutto nelle città a forte vocazione turistica di stampo estero. Noi com Fic proponiamo le nostre soluzioni in modo continuativo, nel pieno rispetto dei ruoli, ma auspicandoci di essere ascoltati e considerati di più anche a favore di tutta la filiera del made in Italy».
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