Maurizio Martina lascia il Ministero Agricoltura ad interim a Gentiloni

«Da questo pomeriggio non sono più Ministro, per rispetto del ruolo istituzionale che ho ricoperto fin qui e il ruolo che sono chiamato a svolgere», ha detto a Porta a Porta Maurizio Martina, ora segretario reggente Pd . Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha assunto ad interim le deleghe relative

14 marzo 2018 | 10:07
A renderlo noto sono fonti di Palazzo Chigi, dopo che Gentiloni ha accettato le diminissioni di Maurizio Martina dal ministero delle Politiche agricole.


Maurizio Martina

«Ringraziamo Maurizio Martina per il lavoro svolto ed il contributo dato negli anni in cui ha ricoperto la carica di Ministro - ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - apprezzando la sensibilità istituzionale del gesto e comprendendone le ragioni che ne sono alla base».

«Siamo grati a Maurizio Martina - hanno commentato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e la Giunta confederale - per la proficua collaborazione di questi anni che ha portato importanti risultati all'agricoltura italiana. Risultati che vanno dal taglio della fiscalità, al sostegno all'insediamento dei giovani nelle campagne, fino all'etichettatura made in Italy per importati categorie di prodotto come lattiero caseari, pasta, riso e derivati del pomodoro. È importante che il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni garantisca anche in questa fase transitoria la necessaria attenzione al settore che è diventato una risorsa strategica per il Paese, soprattutto alla luce degli importanti appuntamenti comunitari».

«Ringraziamo Maurizio Martina - ha commentato Giorgio Mercuri, presidente Alleanza delle Cooperative Agroalimentari - per l’impegno che ha dedicato all’agroalimentare italiano durante il suo mandato da Ministro, in particolare per l’attenzione dedicata agli asset strategici del settore e alle politiche di internazionalizzazione».

«Nel comprendere le motivazioni e riconoscere la correttezza del passo compiuto da Maurizio Martina - ha dichiarato Pietro Minelli, presidente di Agri - Confederazione agricola ed agroalimentare - Agri esprime apprezzamento per il lavoro svolto in questi anni a sostegno dell'agricoltura italiana, anche in una maggiore ottica di sistema agroalimentare. Sono stati raggiunti importanti risultati, a conferma delle grandi potenzialità del settore e in una fase delicata come quella della crisi. Per la fase di transizione verso la nuova legislatura il presidente Gentiloni è garanzia di sensibilità, attenzione ed autorevolezza, mentre per il futuro, nell'auspicabile formazione di un esecutivo stabile, confidiamo in una figura altrettanto autorevole, ma anche in un conoscitore della materia. Lo richiedono le importanti sfide che attendono la nostra agricoltura, a partire dalla riforma della politica agricola comune e, quindi, l'impegno e i relativi investimenti che l'Unione europea intenderà mettere in atto per un'architrave dell'integrazione e della crescita economica e sociale, qual'è appunto l'agricoltura».

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Alberto Lupini


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