Maria Fernanda Di Giacobbe conquista il Basque culinary world prize

11 luglio 2016 | 17:18
Maria Fernanda Di Giacobbe (nella foto) del Venezuela si è vista assegnare, tra 20 chef finalisti, il Basque culinary world prize, un premio per chef protagonisti di iniziative trasformatrici promosso dal Basque culinary center e dal governo Basco, nell'ambito della strategia Euskadi-Basque Country. In modo eccezionale, il suo lavoro riflette la rivoluzione della gastronomia, spinta da una generazione di chef che vuole ampliare la dimensione della propria professione e, in particolare, vuole contribuire alla società andando oltre la cucina.


Maria Fernanda Di Giacobbe

Di Giacobbe è stata scelta per il suo lavoro col cioccolato venezuelano, basato su progetti sociali quali Kakao e Cacao de Origen. In questo modo, ha costruito un ecosistema di formazione, imprenditorialità, ricerca e sviluppo intorno al chicco di cacao Criollo, rendendolo una fonte di identità, cultura e ricchezza economica. Nel contesto della complessa situazione politica in Venezuela, Maria Fernanda Di Giacobbe creato opportunità per le donne in condizioni economicamente vulnerabili.
 
Di Giacobbe è stata eletta da una giuria composta dai migliori chef al mondo e da esperti nell’ambito della cultura gastronomica. Riceverà 100mila euro da dedicare ad un progetto a sua scelta, che esprima il potere trasformatore della cucina. La decisione è stata resa nota oggi dal Museo Balenciaga, dopo che domenica si sono riuniti i membri della giuria composta da alcuni degli chef più importanti del mondo e da specialisti del settore.

Presieduta da Joan Roca, del Celler de Can Roca (Spagna), della giuria facevano parte personalità come Ferran Adrià (Spagna), Dominique Crenn (Stati Uniti), Heston Blumenthal (Regno Unito), Massimo Bottura (Italia), Yoshihiro Narisawa (Giappoe) ed Enrique Olvera (Messico), nonché esperti internazionali come lo scrittore e ricercatore statunitense Harold McGee, e lo specialista in Storia dell'alimentazione, Massimo Montanari. La scrittrice messicana Laura Esquivel, autrice di “Come l'acqua per il cioccolato”; e Cristina Franchini, esperta in Diritto internazionale e azioni umanitarie, parte dell'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr).

Il Basque culinary world prize è stato lanciato nel febbraio 2016 per condividere il modo in cui la gastronomia può costituire una forza trasformatrice, sottolineando il lavoro di uomini e donne imprenditori e con vocazione all'eccellenza; di chef innovatori e creativi; tenaci, contro corrente e addirittura temerari, ma soprattutto impegnati nella società. È stato creato, inoltre, per celebrare il cammino aperto da pionieri come Alice Waters e Dan Barber negli Stati Uniti, Claus Mayer e René Redzepi in Danimarca, Jamie Oliver e Heston Blumenthal nel Regno Unito, Gastón Acurio in Perù o Massimo Bottura in Italia, fra gli altri.


Joan Roca, Elena Arzak e Gaston Acurio (chef peruviano)

«Da oggi - ha detto María Fernanda Di Giacobbe - il nostro lavoro assumerà una nuova dimensione. Porteremo la forza trasformante del commercio a molte più donne “imprenditrici del cioccolato”. Questo premio è un riflesso di centinaia di imprenditori, produttori e cioccolatieri e del loro studio, entusiasmo e duro lavoro. Ci permette di fissare nuovi obiettivi e di aprire nuovi canali per connettersi con il mondo. In Venezuela siamo immensamente grati che il premio culinario basco abbia posto questa fiducia in noi».
 
«La vincitrice odierna del Basque culinary world prize - ha spiegato Joan Roca - dimostra come la gastronomia può trascendere da mestiere a coscienza. Maria Fernanda utilizza il cacao come un simbolo gastronomico che ha un impatto positivo su tutta la catena alimentare. Si tratta di un progetto stimolante che esemplifica la grande portata della gastronomia. Lo chef può fare la differenza».

«Gli attributi che questo premio celebra - ha riferito Bittor Oroz, vice ministro dell’Agricoltura, pesca e politiche alimentari del governo Basco - escono dalla cucina dei Paesi Baschi. Rriflettono i valori del Paese basco Euskadi che vogliamo proiettare al mondo - innovazione, imprenditorialità, tradizione, know-how e naturalmente, prodotti di qualità».

«Con questo abbiamo voluto offrire testimoni ispiratori - ha commentato Joxe Mari Aizega, direttore del Basque culinary center - su come la gastronomia può contribuire alla società; il vincitore è un esempio tangibile di tutto ciò, della responsabilità o di che senso ha essere cuoco o cuoca oggi giorno. Fra i tanti riconoscimenti che esistono al mondo, il Basque culinary world prize premia azioni concrete e trasformatrici, indipendenti dalla scala o dalla notorietà dello chef. Per questo è stato così emozionante».
 
Oltre 110 candidati, di circa 30 Paesi, sono stati nominati al Basque culinary world prize, tra febbraio e aprile, attraverso la web del premio. Un comitato tecnico, capeggiato dalla chef Elena Arzak, del ristorante Arzak, e composto da accademici di varie università, ha scelto i 20 finalisti:
  • Alberto Crisci (Regno Unito)
  • Alicia Gironella (Messico)
  • Ángel León (Spagna)
  • Ann Cooper (Stati Uniti)
  • Carlos Zamora (Spagna)
  • Daniel Boulud (Francia/Stati Uniti)
  • David Hertz (Brasile)
  • Gabriel Garza (Messico)
  • Jessamyn Rodriguez (Canada/Stati Uniti)
  • José Andrés (Spagna/Stati Uniti)
  • Joshna Maharaj (Sudafrica/Canada)
  • Leonor Espinosa (Colombia)
  • Manoela Buffara (Brasile)
  • Margot Janse (Olanda)
  • Maria Fernanda Di Giacobbe (Venezuela)
  • Massimiliano Alajmo (Italia)
  • Nani Moré (Spagna)
  • Rodolfo Guzmán (Cile)
  • Teresa Corçao (Brasile)

Per informazioni: www.basqueculinaryworldprize.com

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