La Mantia e Knam chef solidali a sostegno della Lega del Filo d'Oro

I due cuochi affiancheranno Renzo Arbore e Neri Marcorè per sostenere la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Una storia di mani”, a cui tutti possono contribuire fino al 31 dicembre

07 ottobre 2020 | 13:28
Gli chef Filippo La Mantia ed Ernst Knam hanno rinnovato il loro sostegno alla Lega del Filo d’Oro, di cui continueranno ad essere testimonial anche nei prossimi mesi. L’obiettivo è di completare la costruzione del nuovo Centro Nazionale dell’associazione, contribuendo all’allestimento dell’edificio in cui verranno accorpate tutte le strutture dedicate alle attività fisioterapiche e idroterapiche.

Filippo La Mantia nella struttura della Lega del Filo d'Oro

Per questo, anche quest’anno, continua la campagna di raccolta fondi “Una storia di mani” a cui tutti possono contribuire fino al 31 dicembre con un sms o chiamata da rete fissa al numero solidale 45514. Grazie ad un piccolo gesto di generosità sarà possibile garantire un adeguato percorso di riabilitazione fisica a bambini e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali. I fondi raccolti quest’anno andranno nello specifico a completare l’edificio in cui verranno allestiti gli ambienti destinati alle attività fisioterapiche e idroterapiche. In particolare verranno realizzate 2 piscine e 4 palestre, che sono di fondamentale importanza per il percorso riabilitativo personalizzato delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica a sostenere la campagna scendono in campo tanti testimonial del mondo del calcio, dell’alta gastronomia e della musica Insieme a Renzo Arbore e Neri Marcorè, testimonial della Lega del Filo d’Oro.

Ernst Knam

Ad unirli è “una storia di mani”. Parare un pallone, dirigere un’orchestra o cucinare sono solo alcune delle molteplici azioni che si possono compiere quotidianamente attraverso l’utilizzo delle mani. Le mani, per le persone sordocieche, sono la vita, rappresentano un prezioso strumento per conoscere e comunicare con il mondo che le circonda. Il senso del tatto è lo strumento principale con cui gli operatori della Lega del Filo d’Oro riescono a mettersi in relazione con loro per educarle alla massima autonomia possibile.

Ed è questo il motivo per cui lo chef Filippo La Mantia e lo chef e maître chocolatier Ernst Knam hanno rinnovato il loro sostegno all’associazione. «Sono onorato di avere ancora una volta al nostro fianco tanti amici che sostengono la campagna e affiancano i nostri testimonial Renzo Arbore e Neri Marcorè e per questo li ringrazio», ha dichiarato Rossano Bartoli, Presidente della Lega del Filo d’Oro. «Contribuire inviando un sms o chiamando il 45514 significa dare la possibilità a tanti bambini e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali di poter svolgere attività di fisioterapia e idroterapia, fondamentali per il loro percorso riabilitativo, in strutture realizzate appositamente per le loro esigenze».

Già lo scorso anno lo chef La Mantia ha toccato con mano la realtà della lega del Filo d’Oro. Al centro di Lesmo, il punto di riferimento per l’educazione, la riabilitazione e il reinserimento nella famiglia o nella società delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali della Lombardia e delle altre regioni del Nord. In questa occasione ha coinvolto i bambini i e ragazzi sordociechi nell’esecuzione di una delle sue ricette più famose: il Cous Cous, ricetta semplice ma dal profumo e gusti intensi, proposta nei suoi ristoranti dal 2001 e che per l’occasione è stato rinominato “La semola dell’integrazione”.

Filippo La Mantia

Secondo lo studio condotto dall’Istat per la Lega del Filo d’Oro, le persone con problematiche legate sia alla vista che all’udito sono 189 mila pari allo 0,3% della popolazione italiana. Di queste, circa 108 mila vivono di fatto confinate in casa, non essendo autosufficiente nelle più elementari necessità quotidiane (camminare, lavarsi, vestirsi, prendere un mezzo pubblico) e che le spinge verso una condizione di completo isolamento anche affettivo. Oggi l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 le ha rese ancora più fragili, poiché data la minorazione sensoriale le persone sordocieche utilizzano prevalentemente il tatto per comunicare e conoscere l’ambiente circostante e in un momento in cui la raccomandazione è quella di mantenere la distanza di sicurezza, questo rappresenta per loro un ulteriore, enorme, ostacolo.

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Alberto Lupini


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