Mance: tasse al 5%. Un’opportunità per l'Horeca ancora da scoprire

La nuova normativa fiscale sulle mance, che prevede un'aliquota agevolata del 5% per le somme elargite dai clienti ai lavoratori di hotel, bar e ristoranti, è ancora poco conosciuta nel mondo dell'Horeca . Per questo, Confindustria Alberghi ha organizzato un incontro per approfondire questa grande opportunità per bar, ristoranti e hotel

19 giugno 2024 | 15:54

Nonostante l'introduzione con la Legge di Bilancio 2023 e l'ulteriore chiarimento fornito da una circolare dell'Agenzia delle Entrate (clicca qui per leggerla), la nuova normativa fiscale sulle mance - che prevede un'aliquota agevolata del 5% per le somme elargite dai clienti ai lavoratori di hotel, bar e ristoranti - è ancora poco conosciuta nel mondo dell'Horeca. Per questo, Confindustria Alberghi ha recentemente organizzato un incontro, sottolineando come questa misura rappresenti un'opportunità per aumentare i guadagni dei lavoratori e migliorare l'attrattività di tutto il comparto.

Maria Carmela Colaiacovo, presidente dell'Associazione italiana Confindustria Alberghi, ha dichiarato: «Il tema è molto interessante per le imprese e per i lavoratori. Colma una lacuna che ci portavamo dietro da molto tempo. È oggi possibile una gestione organica delle mance, come avviene già da tempo all’estero. Nonostante ciò, la misura è ancora poco conosciuta tra gli operatori. Per questo abbiamo scelto di organizzare questa giornata non solo attraverso un excursus normativo, ma anche andando a conoscere alcuni modelli operativi già in essere».

Tutto quello che c’è da sapere sulla tassazione agevolata per le mance

Per l'occasione, ricordiamo che la tassazione agevolata si applica ai soggetti che hanno avuto nel periodo d'imposta precedente un reddito non superiore a 50mila euro, inclusi tutti i redditi di lavoro dipendente derivanti da attività diverse da quelle nel settore turistico, alberghiero e della ristorazione. Le mance elargite dai clienti ai lavoratori a mero titolo di liberalità, anche attraverso strumenti di pagamento elettronici, costituiscono redditi di lavoro dipendente e, salvo rinuncia scritta del lavoratore, sono soggette, a opera del sostituto d'imposta, a una tassazione sostitutiva dell'Irpef e delle addizionali regionali e comunali, con l'aliquota del 5%, entro il limite del 25% del reddito percepito nell'anno per le relative prestazioni di lavoro.

La base di calcolo cui applicare il 25% è costituita dalla somma di tutti i redditi di lavoro dipendente percepiti nell'anno per le prestazioni di lavoro nei settori turistico-alberghiero e della ristorazione, comprese le mance, anche se derivanti da rapporti di lavoro con datori di lavoro diversi. Un altro aspetto della nuova disciplina riguarda l'alleggerimento degli oneri per i datori di lavoro, in particolare quelli contributivi. A differenza dei redditi da lavoro dipendente ordinari, tali liberalità sono escluse dalla retribuzione imponibile ai fini del calcolo dei contributi di previdenza e assistenza sociale e dei premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali e non sono computate ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto.

Tassazione agevolata per le mance, Santanchè: «Si incentiva il lavoro»

Al termine dell'incontro organizzato da Confindustria Alberghi, il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, si è così espressa sulla questione: «Le mance dei camerieri, prima di questa misura, avevano la stessa tassazione del lavoro dipendente. Ora, invece, grazie a noi c’è una tassazione del 5%. Chi fa bene il proprio lavoro deve essere premiato e la mancia è la giusta gratificazione».

«Al tempo stesso è uno strumento per incentivare il lavoro. Ringrazio Confindustria Alberghi per questa importante iniziativa che favorisce ancora di più la conoscenza di una misura a sostegno del comparto» ha poi concluso la Santanchè.

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Alberto Lupini


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