Manca personale in bar e ristoranti? Fipe crea i centri per l'impiego
La Federazione italiana pubblici esercizi intende creare nelle sedi territoriali delle reti che facciano incontrare domanda e offerta di lavoro. Coinvolti imprenditori, lavoratori e scuole alberghiere
Una delle conseguenze più gravi che sono scaturite dal Covid nella ristorazione è quella della perdita di professionalità. 243mila posti di lavoro spariti in un anno e mezzo, 116mila a tempo indeterminato. "Spariti" cioè persi per via di chiusure definitive dei locali, ma anche per scelta dei lavoratori che, stanchi di un settore in ginocchio e logorante, hanno preso altre strade. Fipe che ha deciso di creare network territoriali che uniscano la domanda di lavoro con l’offerta, “centri per l’impiego” che consentono agli imprenditori di scegliere i profili migliori e ai disoccupati di trovare la posizione consona alle proprie capacità.
La ripresa del mercato
Oggi infatti si assiste a un rimbalzo della richiesta di lavoro, seppur parziale, con la ristorazione che nel solo mese di ottobre ha in previsione l’assunzione di 41.700 addetti. Personale specializzato del quale bar e ristoranti hanno un disperato bisogno per continuare a erogare un servizio efficiente e traghettare il settore definitivamente fuori dalla crisi. Ma qui, a inizio estate, è iniziato il paradosso: si cerca personale, ma il personale manca, per le ragioni di cui sopra.
I "centri per l'impiego" della Fipe
Dunque ecco l'idea della Fipe che ha lanciato oggi un Talent Day nel quale ha presentato un progetto che ha l'ambizioso obiettivo di creare in ogni territorio dei "centri per l'impiego" che riescano a far incontrare gli imprenditori con i disoccupati in cerca di lavoro. Da una parte, quella degli imprenditori, si lamenta il fatto che i giovani non hanno più voglia di lavorare né possiedono una formazione adeguata; dall'altra i ragazzi che escono dalle scuole lamentano paghe basse, orari da sfruttamento e poca valorizzazione.
L'idea è di creare una vera e propria rete che tenga insieme scuole alberghiere e della ristorazione, agenzie per la somministrazione, imprese e lavoratori
Un punto d'incontro del resto deve esserci e così ecco il supporto della Fipe. Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio a Roma ha aperto i lavori del primo Talent Day organizzato dalla Federazione, alla presenza, tra gli altri, della sottosegretaria al Lavoro, Tiziana Nisini e dell’assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Lazio, Claudio Di Berardino.
Il contratto collettivo un presidio di normalità
«Affrontare i temi del lavoro, dopo la tempesta del Covid - ha sottolineato Stoppani - è la sfida più difficile, per i problemi connessi ai tassi di produttività delle imprese ai minimi storici e a una situazione di forte carenza di manodopera e continua dispersione di competenze. Il contratto collettivo nazionale di lavoro è un presidio di legalità, che tutela non solo i dipendenti, ma anche le aziende contrastando i fenomeni di pirateria contrattuale ed è da qui che dobbiamo ripartire per unire le esigenze di innalzamento della produttività, con quelle di evoluzione della professionalità e delle competenze dei dipendenti».
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Oltre all’opportunità rappresentata dal Pnrr, fondamentale diventa la creazione di una rete in grado di favorire l’incontro tra domanda e offerta. Il Talent Day, appunto, lanciato oggi per la prima volta da Fipe-Confcommercio ma destinato a svilupparsi a livello territoriale nel corso della prossima primavera.
Obiettivo: farsi trovare pronti alla sfida dell’alta stagione per scongiurare la mancanza di manodopera qualificata.
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Alberto Lupini
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