Stefano Rufo, chef profondamente legato al Molise, continua con passione e determinazione il suo percorso culinario nella Locanda Belvedere a Castelnuovo al Volturno (Is), affermandosi come un punto di riferimento sulla scena gastronomica molisana in Italia. Con il desiderio di dare voce alla tradizione culinaria molisana, spesso trascurata, Rufo punta a valorizzare una cucina radicata nel territorio e nel dialogo autentico con i prodotti della campagna, cuore pulsante della regione.
Locanda Belvedere, chi è Stefano Rufo
Dal 2007, Stefano Rufo è il cuore e l'anima della Locanda Belvedere, dove ricopre il ruolo di chef, sommelier e titolare. Dopo un lungo percorso professionale in prestigiose strutture italiane e internazionali, Rufo ha deciso di tornare nella sua terra d’origine, animato da un’inesauribile voglia di apprendere, innovare e celebrare i prodotti del territorio. Con creatività, rispetto e qualità, ha dato vita a una cucina che racconta il Molise attraverso piatti autentici reinterpretati per stare al passo con i tempi.
La Locanda Belvedere, che ha recentemente ottenuto il marchio di qualità “Ospitalità Italiana”, si trova a Castelnuovo al Volturno, frazione del comune di Rocchetta a Volturno, sorge sui resti di un antico casolare, trasformato con amore e passione in un luogo antico che ha saputo rinnovarsi. Immersa tra le maestose vette delle Mainarde e la suggestiva valle del fiume Volturno, la locanda è condotta da Stefano insieme alla sua famiglia, unendo sapori autentici e un’ospitalità genuina che fanno del Molise una meta da scoprire.
Locanda Belvedere: un'esperienza di food & living immersa nella natura
La Locanda Belvedere non è solo un ristorante d’eccellenza, ma anche una meta perfetta per chi cerca una pausa rigenerante lontano dallo stress quotidiano. Immersa nella tranquillità della natura molisana, la struttura offre un’esperienza di food & living fuori dall’ordinario: essenziale, autentica e funzionale, recentemente ristrutturata per garantire massimo comfort senza perdere il contatto con la bellezza e la semplicità del territorio circostante. Persino la scarsa copertura telefonica diventa un vantaggio, invitando gli ospiti a disconnettersi e immergersi completamente nell’atmosfera rilassante.
La locanda dispone di sei stanze, ciascuna caratterizzata da un colore e da un’identità unica, pensate per soddisfare le diverse esigenze degli ospiti. La stanza verde, ad esempio, è una suite romantica con un letto matrimoniale in ferro battuto e una vista mozzafiato sul bosco circostante, ideale per coppie in cerca di un rifugio intimo. La stanza arancione, invece, offre una soluzione più minimalista e flessibile, perfetta per i viaggiatori in movimento, con la possibilità di aggiungere letti singoli per ospitare famiglie o piccoli gruppi.
Le sistemazioni sono prenotabili online e disponibili nelle formule mezza pensione, pensione completa o bed & breakfast, adattandosi alle preferenze di ogni ospite. Per gli amanti della natura e dello sport, il ristorante è il punto di partenza ideale per esplorare questo paradiso incontaminato.
Il menu della Locanda Belvedere: tra tartufo bianco e selvaggina
Il menu che viene proposto è basato essenzialmente sui prodotti della natura, studiati e lavorati per dare vita a ricette radicate profondamente nel territorio: «Attorno al ristorante ho acquistato 10 ettari di terreno che ho dedicato soprattutto al tartufo bianco, ai formaggi e alle erbe spontanee, inoltre abbiamo una macelleria da quattro generazioni e diamo spazio soprattutto a carni autoctone come la selvaggina infatti il raviolone lo serviamo con un sugo antico di capra» ha dichiarato lo chef Rufo.
Pochi sanno, infatti, che la zona di Isernia è particolarmente vocata per la sua produzione tartufaria. Proprio per questo, il tartufo è l’ingrediente cardine di alcuni piatti stagionali e originali, presenti nelle varie portate. Tra gli antipasti, se ne segnalano due in particolare: la tartare di manzo al tartufo e le goduriose crocchette di patate ripiene di tartufo.
Tra i primi, fantasiosi, golosi e tradizionali, particolarmente apprezzati sono il tagliolino con caciocavallo molisano, accompagnato da una lamellata di tartufo bianco, e gli agnolotti al tartufo e pancetta. Infine, fra i secondi, dove la selvaggina quasi la fa da padrona, spiccano anche piatti a base di carne bianca: nello specifico e attualmente presente in carta, una deliziosa suprema di pollo “ non tradizionale”, cotta alla piastra e accompagnata da una salsa ristretta al tartufo che, volendo, si può far accompagnare a un deciso purè al tartufo.
Piatti, dunque, che raccontano la storia di questo scrigno di terra incontaminato, dove i colori e i sapori si mescolano a un’esperienza gastronomica unica. A ogni piatto è abbinato un vino da scegliere tra le oltre 200 etichette di tutta Italia che lo chef propone quotidianamente, ma non solo: ampio spazio anche ad alcune aziende vinicole europee, ai grandi champagne, ai whisky e ai rum, nonché ai vini da dessert. Si segnala che, l’ampia selezione vinicola proposta dallo chef e sommelier, diplomato Ais, è stata oggetto di premiazione, in occasione di uno dei più grandi eventi di promozioni delle eccellenze vinicole nazionali, la Milano Wine Week del 2021, come migliore carta dei vini d’Italia.
Buon Ricordo 2025: Locanda Belvedere presente per il sesto anno consecutivo
La Locanda Belvedere, anche per il 2025, rinnova la sua presenza nella guida "Unione Ristoranti del Buon Ricordo", confermandosi per il sesto anno consecutivo tra le eccellenze della cucina italiana. Un traguardo significativo per il ristorante. Presentata a Milano il 3 dicembre 2024, la guida è un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina, tracciando un percorso tra i sapori autentici delle regioni italiane. Con oltre mezzo secolo di storia, è la più antica associazione di ristoranti in Italia, impegnata a valorizzare le insegne che meglio rappresentano le identità territoriali. Alla Locanda Belvedere, ogni piatto è un omaggio al territorio: ingredienti selezionati con cura, ricette che raccontano le tradizioni locali e una calda ospitalità che fa sentire gli ospiti come a casa.
Alla presentazione del suo sesto piatto del Buon Ricordo lo chef si è mostrato onorato ed emozionato: «Essere apprezzato nel mio lavoro di cuoco come rappresentante d'eccellenza della gastronomia del mio territorio, mi dá tanta soddisfazione. Anche perchè sono l'unico in Molise ad essere stato selezionato. Far parte dell'Unione ristoranti del Buon Ricordo, ritrovare ogni anno i colleghi di ogni parte d'Italia, conoscere quelli provenienti da altre zone d'Europa, uniti dal desiderio di preservare la cucina tradizionale, mi dà tanta voglia di proseguire nella mia opera di conservazione della tradizione culinaria molisana. E non mi spaventa per nulla il confronto con la cucina del fine dining: la chiamerei, piuttosto, un modo più elegante di portare in tavola le ricette del territorio» ha concluso lo chef.
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Alberto Lupini
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