L’asporto può salvare il settore Appello dei Pizzaiuoli Napoletani
Sergio Miccù, presidente dell'Associazione Pizzaiuoli Napoletani, annuncia la nuova campagna per "ordinare la pizza a casa e in ufficio", a pranzo e a cena, e aiutare le pizzerie ad affrontare la crisi
07 novembre 2020 | 10:51
La pizza ha sempre dimostrato di saper affrontare e superare le crisi gravi, sia quelle sanitarie sia socio-economiche, come le guerre, l'epidemia di colera e di febbre spagnola. Per questo supererà anche il coronavirus. Ne è sicuro Sergio Miccù, presidente dell'Associazione dei Pizzaiuoli napoletani, che lancia un appello: «ritorniamo a ordinare la pizza a domicilio».
Per reagire a questa fase difficile l'Associazione Pizzaiuoli Napoletani promuove, infatti, la campagna denominata “Pizza a casa, piacere a domicilio”.
«Dobbiamo tornare - spiega Miccù - a chiamare la pizza a domicilio, a casa o in ufficio, tornando alle abitudini di una volta e facendolo soprattutto a pranzo, viste le restrizioni imposte dal Governo per fronteggiare l'emergenza sanitaria».
L’asporto può essere un grande volano
«L'asporto può rappresentare un grande volano per reagire e fronteggiare questo momento così difficile – continua Miccù - Come Associazione PizzaiUoli Napoletani abbiamo studiato una specifica campagna di comunicazione e sensibilizzazione per sostenere gli operatori e il comparto che da sempre sono elementi trainanti dell'economia napoletana e campana. Viste le recenti disposizioni le pizzerie restano aperte fino alle ore 18 mentre le consegne a domicilio sono sempre consentite. Per questo occorre riscoprire la vecchia abitudine di chiamare la pizza a domicilio, facendolo anche per pranzo e naturalmente per cena, sicuri che in questo modo aiuteremo il nostro settore che è strategico per il territorio».
Un aiuto anche tramite social
Le pizzerie aderenti all'Associazione Pizzaiuoli Napoletani possono segnalare il servizio a domicilio anche attraverso la pagina Facebook ufficiale "Apn - Associazione Pizzaiuoli Napoletani" (con il tag alla propria pagina e contatti telefonici).
L'associazione Pizzaiuoli napoletani lancia la campagna “Pizza a casa, piacere a domicilio”
Per reagire a questa fase difficile l'Associazione Pizzaiuoli Napoletani promuove, infatti, la campagna denominata “Pizza a casa, piacere a domicilio”.
«Dobbiamo tornare - spiega Miccù - a chiamare la pizza a domicilio, a casa o in ufficio, tornando alle abitudini di una volta e facendolo soprattutto a pranzo, viste le restrizioni imposte dal Governo per fronteggiare l'emergenza sanitaria».
L’asporto può essere un grande volano
«L'asporto può rappresentare un grande volano per reagire e fronteggiare questo momento così difficile – continua Miccù - Come Associazione PizzaiUoli Napoletani abbiamo studiato una specifica campagna di comunicazione e sensibilizzazione per sostenere gli operatori e il comparto che da sempre sono elementi trainanti dell'economia napoletana e campana. Viste le recenti disposizioni le pizzerie restano aperte fino alle ore 18 mentre le consegne a domicilio sono sempre consentite. Per questo occorre riscoprire la vecchia abitudine di chiamare la pizza a domicilio, facendolo anche per pranzo e naturalmente per cena, sicuri che in questo modo aiuteremo il nostro settore che è strategico per il territorio».
Sergio Miccù
La pizza ha sempre dimostrato di saper affrontare e superare le crisi più gravi, sia quelle sanitarie sia socio-economiche (ad esempio: le guerre, l'epidemia di colera e di febbre spagnola). Anche stavolta ne siamo certi sarà grazie alla pizza che potremo ripartire. Per farlo chiediamo a tutti di ordinare una pizza a domicilio, così da sostenere concretamente il settore e le attività».Un aiuto anche tramite social
Le pizzerie aderenti all'Associazione Pizzaiuoli Napoletani possono segnalare il servizio a domicilio anche attraverso la pagina Facebook ufficiale "Apn - Associazione Pizzaiuoli Napoletani" (con il tag alla propria pagina e contatti telefonici).
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