Futuro dell'ospitalità di lusso? Per gli hotel aprire il ristorante agli esterni

Alla Luxury Hospitality Conference di Milano si è parlato del crescente interesse del comparto lusso. L'esempio portato dallo chef Mollica sull'importanza di portare "fuori" il ristorante d'hotel e generare sana competizione

04 ottobre 2023 | 11:58
di Michele Pizzillo

Il successo di un evento formativo come Luxury Hospitality Conference, organizzato a Milano all'Hotel Melià da Teamwork Hospitality in collaborazione con HotelMyPassion, è sicuramente assicurato dalla personalità dei relatori, ma la conferma arriva alla conclusione dei lavori, quando si calcolano il numero delle presenze. E, a Milano, abbiamo visto la grande sala riservata agli incontri programmati per la giornata interamente dedicata a tutto ciò che riguarda il lusso nel comparto ospitalità, sempre piena. Quindi, il primo evento in Italia esclusivamente dedicato al lusso rivolto a general manager, investitori, titolari, operatori turistici, destination manager, studenti giornalisti e a chiunque è interessato ad approfondire le tematiche legate al mondo del lusso nell'ospitalità, ha veramente offerto molte occasioni di confronto su come si possa rispondere alle sfide del mercato e alle esigenze di ospiti con aspettative sempre diverse. Ricordiamo che In Italia gli hotel 5 stelle fatturano il 30% dell'intero comparto alberghiero.

Le tante sfaccettature del turismo di lusso

Insomma, un aggiornamento professionale che in una sola giornata ha affrontato temi dalla tecnologia alla guest experience, dalla comunicazione alla qualità del servizio, passando per le migliori strategie di marketing e management con l'obiettivo di diffondere le conoscenze necessarie per esprimere al meglio il concetto di lusso che sta sempre di più divenendo sinonimo di esclusività. Tant'è vero che il tema del primo incontro, dopo il saluto di Mauro Santinato, presidente di Teamwork Hospitality, struttura veramente affidabile ed esperta per il comparto, è stato “L'Italia parte dal lusso. Sogno o realtà concreta? Le prospettive dei prodotti alto di gamma negli scenari futuri del mercato” che ha visto un'esperta come Magda Antonioli della Bocconi University ed European Travel Commission a gestire un dibattito molto stimolante.

Al successo di questo evento formativo, comunque, hanno contribuito 36 speaker e 8 moderatori tra general manager dei più importanti alberghi e catene di lusso (Ezio Indiani dell'Hotel Principe di Savoia di Milano, Guido Fiorentino del Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento, Mariella Avino di Palazzo Avino di Ravello, Alessandro Misano di Melià Hotels International, Luca Finardi di Mandarin Oriental Milan, Elisabetta Dotto di Ambra Cortina Luxury & Fashion Boutique Hotel), ceo di luxury brand internazionali (Riccardo Illy di Polo del Gusto, Gaetano Marzotto di Santa Margherita Gruppo Vinicolo, Michel Benevenuti di San Pellegrino Group, Alessandra Felluga di Castello di Buttrio), chef stellati (Francesco Cerea di Da Vittorio di Brusaporto, Vito Mollica di Atto di Firenze, mentre Caterina Ceraudo di Dattilo Restaurant di Strongoli è rimasta bloccata sul treno per un allarme bomba), esperti del comparto provenienti da tutto il mondo come Stefania Lazzaroni della Fondazione Altagamma, Neil Palomba di Costa Crociere, Giorgio Caire di Lauzet di Dreams&Charme, Massimiliano Sarti di Travel Quotidiano, Andrea Sinigaglia di Alma e, ovviamente, la già citata professoressa Antonioli.

Quali scenari in Italia per il turismo di lusso?

Un bel gruppo di professionisti che partendo dalle proprie esperienze, hanno offerto ai numerosi partecipanti all'evento idee su cosa ci riserva il futuro e, quindi, prendere spunti per capire cosa significa operare in questo comparto e, conseguentemente sviluppare nuove strategie magari per anticipare le esigenze degli ospiti.

Ristorante di un hotel di lusso? La strategia di aprirsi all'esterno

Un esempio di come rispondere alle esigenze di ospiti con aspettative sempre diverse è stato offerto dalle esperienze degli chef Enrico e Bobo Cerea del tristellato Da Vittorio di Brusaporto (Bg) e Vito Mollica del ristorante Atto, una stella Michelin a Firenze, che intanto hanno offerto spunti interessanti per cosa si intende per lusso e poi, Mollica, che da chef di hotel di lusso, è stato sperimentatore di nuovi modelli come quello di “portare fuori” il ristorante dell'hotel mettendolo in competizione con tutti gli altri locali presenti in città.

Una sana competizione che, a quanto pare, è tornata utile per fare conoscere la ristorazione d'albergo a chi è convinto che non sia diciamo originale. Da qualche mese Mollica, sempre a Firenze, ha un proprio ristorante dove ha portato tutta la sua esperienza dei due decenni che ha lavorato nella catena alberghiera Four Season in Italia e all'estero. L'appuntamento di quest'anno è stato arricchito dalla presentazione della Guida agli acquisti - cioè, il catalogo dalla a alla z di aziende del comparto hospitality - ideato da “we:il magazine”, struttura editoriale di Teamwork Hospitality.

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Alberto Lupini


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