Dalla Federazione italiana cuochi la lettera dei buoni propositi a Babbo Natale

In una lettera aperta a Babbo Natale, la Federazione Italiana Cuochi esprime gratitudine per il bilancio positivo nel settore turistico nonostante le sfide e nw sottolinea l'importanza anche come elemento sociale e culturale

15 dicembre 2023 | 14:30
di Rocco Pozzulo

Caro Babbo Natale, siamo con l'anno nuovo al fatidico “giro di boa”, e indipendentemente dall'andamento della stagione invernale da poco aperta, già siamo in grado di comunicarti di avere fatto i bravi, portando un bilancio positivo all'indotto turistico (ricettività e ristorazione) del nostro Paese, nonostante sia stato caratterizzato, purtroppo, da eccezionali criticità dovute dal periodo post Covid, e dalla scarsità di personale del settore, con un abbassamento percepito nelle prestazioni di servizio offerto.

Dopo le crisi economiche che abbiamo vissuto in passato, le guerre in corso, e la conclamata dipendenza energetica dell'Italia, (defraudandoci gran parte degli stipendi) si è evocata la progressiva consapevolezza che noi italiani abbiamo una grandissima ricchezza: il nostro Bel Paese e la sua storia.

Come tu ben sai, il turismo italiano ciclicamente vive periodi di crisi importanti, estese però in questi ultimi decenni, anche ad altri paesi industrializzati quali mete di flussi turistici , un “mal comune mezzo gaudio” per effetto della moneta unica, l' euro. Sarebbe limitativo per noi italiani e l'intero comparto turistico, se venisse vissuto solo come un aspetto economico, vista la funzione sociale, culturale e di grande “richiamo” che ha il nostro Bel Paese sui turisti stranieri.

Tutti noi dobbiamo essere consapevoli di dover mettere in atto, una diversa prospettiva di crescita, nella necessità di trovare un “mix” tra il rimediare ai danni del passato (vedi orari e condizioni del personale e altre precarietà del nostro settore) e un progetto di rilancio innovativo, in un unico intento, dove tutti noi italiani, in caso di fallimento avremo un destino comune, che trascinerebbe nelle grandissime difficoltà e indistintamente, tutti gli altri i settori produttivi nazionali. Su questo dovremmo confrontarci su progetti e investimenti, attraverso principi etici non negoziabili, di sostenibilità (esigenza da tutti decantata) e di grande responsabilità, argomenti a te Babbo Natale tanto cari, poiché da parte tua sono oggetto di valutazione e di distribuzione dei tuoi bei doni .

Dovremo fare squadra, un “asset” di tutti professionisti, soggetti coinvolti dell'intero indotto, quali imprenditori, ordini e associazioni di categoria, enti dediti alla formazione professionale, sia pubblica che privata, aziende settoriali e di servizi, i territori , le infrastrutture ed altro ancora , eliminando sul nascere gli aspetti e gli interessi individualistici, e ragionare in maniera condivisa per il bene comune di tutti.

Naturalmente serve e necessita una forte presenza e “bisogno” di chi ci comanda, lo Stato e le Ammirazioni territoriali, attraverso politiche mirate, coraggiose e di sostegno, che escluda nella crescita, ogni fumosa ed ambigua pratica assistenziale, per non lasciare alle nuove generazioni un ulteriore nostro indebitamento: doni e regali li lasciamo fare a te che sei più bravo in questo, non sbagliando mai.

Dobbiamo inoltre creare nuove relazioni, con persone sincere e affidabili, come te caro Babbo Natale, che abbiano a cuore le nostre future sorti e le tradizioni del passato, ripartendo dai luoghi, specie quelli meno conosciuti, con la necessità di essere recuperati per pratiche di tutela ambientale e di natura stessa, vedi i disastri avvenuti in questi ultimi tempi, attraverso il cambiamento climatico, con tanti, troppi morti.

Dobbiamo salvaguardare maggiormente i nostri prodotti dell'enogastronomia, fonte di grande cultura e tradizioni dei territori, un insieme di forte attrattività, arma infallibile contro la globalizzazione turistica, e dove ogni luogo o angolo di borgo italiano, è meta tutta da scoprire e assaporare.

Ti ringrazio, sperando che i nostri buoni propositi di operatori della ristorazione , possano essere quanto meno in parte esauditi, affinché si possa stare bene, economicamente e professionalmente parlando, la Federazione Italiana Cuochi, stanne certo caro Babbo Natale, farà come sempre la sua parte.

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Alberto Lupini


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