Dalla recente introduzione tra i novel food della polvere di grillo, nello specifico Acheta domesticus (grillo domestico), non si parla di altro. La popolazione si è spaccata in due fazioni: da un lato coloro che provano un senso di disgusto nel solo pronunciare “farina di insetto”, dall’altro coloro che sono innovatori e la proverebbero tranquillamente. Il primo gruppo rabbrividisce all’idea di dover acquistare del pane o dei tipici prodotti da forno profondamente radicati nella nostra ben nota ed apprezzata dieta mediterranea, “rovinati” con l’introduzione di questo ingrediente. I secondi invece non vedono l’ora di provare e testare qualcosa di nuovo e che magari comporti qualità funzionali agli alimenti.
Ma osserviamo in maniera critica a come si è arrivati a questa decisione europea, partendo proprio dai volumi editi dalla Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura). Il consumo di insetti quali alimenti non è un taboo in altre parti del mondo come Asia, Africa e America Latina.
Entro il 2050 la disponibilità di cibo dovrà raddoppiare
In un documento Fao che tratta di “entomofagia”, ossia consumo di insetti quali alimenti, si stima che nel mondo 2 miliardi di persone ricorrano agli insetti per l’integrazione della dieta. Entro il 2050 il modo sarà popolato da 9 miliardi di persone (cifra pre pandemia), pertanto al fine di fornire disponibilità di cibo per tutti la produzione mondiale dovrà raddoppiare. Esistono dei “ma” nel sopperire tali volumi:
- la coltivazione è insufficiente: non ci sono abbastanza terreni e parte dei terreni oggi è impiegata per colture con destino alternativo (es. biomassa, mangimi…);
- gli oceani sono sovra sfruttati e l’ittico tende a diminuire;
- i cambiamenti climatici stanno portando alla scarsità di acqua, di cui l’Italia è testimone, che implica difficoltà nella coltivazione, scarsità di alcuni alimenti e di mangimi;
- il costo delle proteine animali è in continuo aumento.
A oggi 1 miliardo di persone vive nella “fame cronica”, pertanto, la Fao sottolinea come debba essere ripensato il sistema produttivo e di consumo odierno al fine di correggere le inefficienze e gli sprechi. I vantaggi dell’introduzione di questi nuovi alimenti nella dieta mondiale porterebbe, infatti, più di un beneficio. Nel documento Fao si parla di benefici in termini ambientali, economici e sociali.
Quali sono le proprietà e i benefici dell'utilizzo della farina di grilli?
Gli allevamenti di insetti sono a basso costo ambientale e ad alta resa e ciò potrebbe aiutarci a far fronte alle crescenti esigenze di cibo, ai cambiamenti climatici e a dare sostegno alle economie in via di sviluppo. Gli insetti commestibili popolano molti habitat, dagli ecosistemi acquatici alle terre coltivate sino le foreste.
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Numerosi sembrano essere i benefici nell’allevarli: elevata efficienza di conversione in alimento (i grilli richiedono solo 2 kg di mangimi per ogni kg di incremento in peso), possibilità di allevarli su scarti organici (da gestire dal punto di vista igienico sanitario), riduzione dell’impatto sulle contaminazioni ambientali, minori gas serra emessi rispetto gli allevamenti di bovini o di suini, minor richiesta di terra e di acqua degli allevamenti convenzionali, minor rischio di trasmissione di zoonosi. Da un punto di vista nutrizionale possiedono un alto contenuto di grassi, proteine, vitamine, fibre e minerali, variabili a seconda della specie.
La letteratura suggerisce che mangimi a base di insetti siano comparabili ai mangimi a base di farina di pesce e di soia. Gli insetti possono essere trasformati in pellet o in paste, oltre che in sfarinati, da cui si possono estrarre i principi nutritivi sopra menzionati. Infine, la raccolta e l’allevamento degli insetti è in grado di sviluppare occupazione e reddito economico, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Tutti questi elementi non sono però sufficienti agli occhi di molti, per accogliere e introdurre nella propria dieta alcuni alimenti che contengano i famigerati animaletti.
Farina di grilli, cosa dice il regolamento europeo?
Ma vediamo cosa dice il nuovo regolamento europeo che li autorizza, perché è da chiarire che non dobbiamo immaginarci di trovare l’insetto intero in uno spiedino come abbiamo visto in qualche immagine proveniente dai mercati orientali. Il Regolamento UE 2023/5, infatti, autorizza l'immissione sul mercato della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) quale nuovo alimento. Si tratta di uno sfarinato di cui viene autorizzata l’immissione sul mercato da parte di una sola azienda vietnamita.
Le autorità hanno infatti valutato la sicurezza del prodotto specifico di tale azienda che ha richiesto l’autorizzazione, basandosi su dati, analisi e studi scientifici relativi al processo produttivo operato dall’organizzazione che ne ha definito anche le destinazioni d’uso: “nel pane e nei panini multicereali, nei cracker e nei grissini, nelle barrette ai cereali, nelle premiscele secche per prodotti da forno, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti trasformati a base di patate, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre e nelle minestre concentrate o in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, nella frutta a guscio e nei semi oleosi, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne, destinati alla popolazione generale”.
Farina di grilli, in quanti sono pronti al cambiamento?
Relativamente ai dubbi sulla possibile allergenicità, l’autorità ha evidenziato che questo semilavorato contiene una serie di proteine potenzialmente allergeniche, aspetto per il quale ha avviato approfonditi studi. Questo ingrediente può provocare reazioni allergiche in coloro che mostrano reazioni allergiche ai crostacei, ai molluschi e agli acari della polvere ed ha stabilito, per questo, che gli alimenti che lo contengono siano opportunamente etichettati.
I grilli, non sono il primo insetto autorizzato, infatti già nel 2021 il Reg. UE 2021/882 autorizzava l'immissione sul mercato della larva di Tenebrio molitor essiccata quale nuovo alimento.
Le richieste da parte delle aziende stanno quindi aumentando, indice che il mercato si stia rivolgendo sempre di più verso alternative alle proteine animali che impattano notevolmente sul sempre più fragile ambiente in cui ci troviamo a vivere e dal quale traiamo a dismisura risorse naturali. Siamo pronti al cambiamento? E voi siete pro o contro? Proporrete dei piatti con “farina di insetti”?
Per informazioni: www.psfoodservice.it
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Alberto Lupini
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