Empatia, sintonia ed emozioni: quello che ci vuole per essere un maître d’hotel

Sorriso, comunicazione e affabilità sono caratteristiche che un professionista deve possedere per permettere ai clienti di sentirsi ospiti graditi. Le strutture che funzionano puntano sul capitale umano

03 giugno 2022 | 11:30
di Giacomo Rubini

Il titolo maître d’hotel appare verso la fine del 1800 durante la modernizzazione messa in atto nel mondo alberghiero da César Ritz. Fu creata la brigata, ossia una scala gerarchica dei compiti di sala con a capo il maître d’hotel. La figura del maître d’hotel è di rilevante importanza per elevare la qualità del servizio e per valorizzare i piatti elaborati dallo chef. Sue sono le doti nelle modalità di sapersi presentare, di saper comunicare, di far rispettare i ruoli e le mansioni, e di essere un vero leader in grado di condividere gli obiettivi con tutti i collaboratori. Al maître d’hotel sono richieste empatia, sintonia ed emozioni.

Gli ospiti riconoscono le qualità

Gli ospiti che frequentano un ristorante raffinato riconoscono la cura dei particolari, l’etica e il bon ton degli addetti al servizio e sanno che a dirigerli con maestria altri non può essere che un bravo maître capace di soddisfare le loro aspettative e richieste. Nonostante la popolarità delle varie tipologie di neo ristorazione, i mutati ritmi di vita e le reali capacità di spesa, quando una persona va in un ristorante ha delle esigenze e vuole quel genere di accoglienza e servizio professionale che solo un vero maître può offrire. La soddisfazione del commensale è indubbiamente influenzata da una accoglienza particolare che include tre fondamentali componenti: sorriso, servizio, convivialità. Componenti che incidono molto sul riuscito appagamento dei clienti e sono paradossalmente anche le più facili e meno costose da ottenere. Il maître d’hotel ha l’innato dono di stabilire un velato rapporto personalizzato con il cliente dandogli così l’impressione di essere il destinatario di esclusive accortezze e cure.

Il capitale umano

Nessun ambiente per quanto curato può sostituire il calore umano e la brillantezza di un servizio impeccabile, fornito da una persona che lavora con il cuore e che mostra un sincero interesse per il benessere degli ospiti-clienti. Oggi più che mai è la qualità del servizio al cliente a decretare il successo o il fallimento di una struttura ricettiva. E con il termine servizio si intende la capacità di garantire un livello di professionalità coerente con l’immagine dell’azienda. Quello del maître d’hotel è un lavoro molto impegnativo, ahimè non sempre correttamente valutato e valorizzato. Tanti lo ambiscono ma pochi lo conoscono davvero. È un lavoro che richiede un continuo aggiornamento enogastronomico che vada a pari passo dell’evoluzione degli usi, dei costumi, degli stili di vita e dell’alimentazione. Il maître d’hotel con il suo operato può in ogni momento fare la differenza, non solo nella vacanza del cliente ma anche nella sua vita personale. Che cosa si può fare per migliorare la situazione? Il presupposto per ottenere il massimo risultato da un atto di comunicazione è quello di ritenersi responsabili di ciò che si comunica.

L'importanza di comunicare

Il maître d’hotel ha un ruolo primario nell’accogliere il cliente, nell’essere un public relation man, nel saper allestire con eleganza un evento, nell’essere un designer nel creare la giusta scenografia di un banchetto e nel conferire all’ambiente un tono raffinato ed elegante. Da non sottovalutare sono anche le tecniche di marketing e di budgeting. Il maître d’hotel odierno oltre ad acquisire un diploma professionale deve aver svolto degli stage pratici e lavorativi (in Italia e all’estero) e deve anche aggiornarsi frequentemente con corsi specifici per apprendere le continue tecniche e conoscenze inerenti al ruolo di Maestro di sala e dell’ospitalità. Un maître d’hotel degno di ricoprire il suo ruolo vanta un’umiltà che compensa la sua padronanza di sé e lo stimola a voler dare sempre il meglio e ad ammettere che non si è mai finito di imparare. Infine, va detto che tutto ciò che dipende dalla sua figura rende un maître d’hotel un vero e proprio psicologo di quel genere di accoglienza che appaga l’anima.å

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Alberto Lupini


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