È ora di mettere in campo il meglio dell'ospitalità italiana
Con l'estate che ha dato buoni segnali per la ripartenza dell'accoglienza, ora si apre la stagione invernale che dovrà confermare quanto di positivo è stato raccolto. Il segreto? Il buon vivere italiano
Molti si chiedono cosa voglia dire “vivere all’Italiana”. Potrei dire che nella risposta c’è già la risposta cioè vivere all’italiana vuol dire vivere bene. Siamo tutti sempre alla ricerca della felicità, ma pochi si soffermano a pensare cosa significhi davvero. Siamo un popolo che vive la giornata, più concentrati su quello che succede oggi, sulle apparenze, che non su obbiettivi a lungo termine.
Italiani, popolo ospitale
L’italiano all’estero è sempre considerato “Pizza, spaghetti, mandolino” e se analizziamo, due parole su tre sono sul cibo, ma non è così. Siamo il popolo più ospitale e aggiungo in particolare nelle regioni meridionali, per noi non esiste il cliente bensì l’ospite.
Nel nostro Paese si vive bene, non ci manca nulla, abbiamo luoghi meravigliosi, montagne, laghi, mari, città, cultura, storia, che il mondo intero ci invidia, non possiamo poi dimenticare la Dieta mediterranea, varia e salutare, ovunque il cibo è buono, ogni km trovi una gastronomia diversa, per non parlare dei vini: siamo la terra con più vitigni diversi. E poi basta pensare che in tutto il mondo trovi i nostri prodotti come il Parmigiano, il prosciutto crudo, la pasta e molto altro.
Il tovagliolo impreziosisce l'offerta
Come già detto in un altro mio intervento c’è poi un’altra cosa che ci permette di essere presenti su tutte le tavole dei paesi del mondo: il tovagliolo. Sì, l’inventore è stato il grande Leonardo da Vinci, che oltre ad aver inventato molte cose, quando era alle dipendenze della famiglia Sforza (Ludovico il Moro) a Milano, durante i banchetti, si accorse che ai commensali mancava qualcosa, non avevano nulla per pulirsi le mani.
Ecco tutto questo ci deve far riflettere, la stagione estiva anche se con mille problemi è ormai alle porte, basti pensare alla difficoltà di reperire personale, i motivi sono molti in primis il Covid ha dirottato molte persone visto le chiusure di hotel, ristoranti e bar a cambiare professione, questo per poter andare avanti. Ora si sta avvicinando quella invernale ed è il momento di unire le nostre forze, le nostre sinergie, per non farci trovare impreparati. Tutti i reparti che formano la catena alberghiera non devono più pensare al proprio orticello, questo per farci trovare pronti e accogliere gli ospiti nelle nostre strutture, e come detto molte volte la formazione e i giovani saranno la carta vincente, la formazione deve essere estesa oltre che nelle scuole anche presso le strutture con corsi di aggiornamento a tutto il personale e aggiungo i giovani perché se non riusciremo a farli innamorare delle nostra professione fra qualche anno troveremo solo dei robot ad accoglierci e servirci.
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Alberto Lupini