Design nelle cantine e nei ristoranti: le creazioni lignee di Pasquini
Qui il mondo del cibo e del vino trovano la calorosa espressione di mobili e arredi artistici: oggettistica, taglieri, vassoi, tutto l’occorrente per allestire eleganti e funzionali cantine o un locale degustazione
Può un legno ardere senza bruciare? Può rappresentare l’incarnazione vivente di quanto cantava nel Cinquecento la poetessa Gaspara Stampa: “Vivere ardendo e non sentire il male…”? Sì, se ad ardere è il legno delle opere realizzate dall’azienda italiana Pasquini Marino, che si occupa di arredo cantine, enoteche e mobili artigianali in legno. Siamo in terra veneta, dove la stessa Gaspara Stampa, padovana, nacque, espressione delle corti italiche cinquecentesche. L’azienda, per la precisione, nasce invece nel veronese, dove sorge oggi, a Bovolone. Anche il Vate nazionale, Gabriele d’Annunzio, innamorato del volto adriatico d’Italia, avrebbe preso in prestito le parole della poetessa durante la sua Impresa di Fiume. E, siamo certi, che lo stesso Poeta si sarebbe emozionato nel contemplare le creazioni di questa rinomata azienda del legno italiano, testimonianza viva di un percorso di esperienza e di sapienza tramandato nelle generazioni.
La storia dell’azienda Pasquini
Ad accendere la prima fiamma è stato Marino Pasquini, nato professionalmente come falegname in una fabbrica di mobili classici, rivelando subito un estro, una fantasia, un’abilità che ben presto lo pressano interiormente per mettersi in proprio. Segue, così, la sua vocazione e nel 1957 avvia la propria attività, quella che oggi è un’azienda rinomata soprattutto nel mondo della ristorazione e della sommellerie.
Già, perché l’eredità che hanno raccolto i figli di Marino, gli attuali titolari Remo e Paola, è più di un’azienda, è più di una fabbrica di design. Qui il mondo del cibo e del vino trovano la calorosa espressione di mobili e arredi artistici, che fanno di Remo un artigiano di pregio, assieme a Paola, che si adopera ogni giorno anche nella cura della clientela e delle lavorazioni all’interno dell’azienda, amministrando la parte produttiva.
Il connubio tra le creazioni lignee di Pasquini e i piatti di Andrea Mantovanelli
Noi di Italia a Tavola abbiamo avuto il privilegio di conoscere Remo in un contesto speciale e prestigioso: quello della International Catering Cup a Lione, in Francia, lo scorso gennaio. A difendere il Tricolore italiano c’era, ancora una volta, lo chef veronese Andrea Mantovanelli. Le sue creazioni culinarie per il buffet, meticolose e precise fino alla esaltazione del dettaglio, così come richiesto dal fuoco interiore che domina questo cuoco italico, oltre che dal regolamento ufficiale di gara, hanno infatti trovato poetico alloggio nelle lignee creazioni altrettanto artistiche, meticolose e precise di Remo Pasquini, che richiamavano il tema del giardino all’italiana. Un sodalizio che dura ormai da oltre tre anni, quello tra l’artigiano del cibo e l’artista del legno, una collaborazione che vive appena di sguardi e di intuizioni, subito messe in pratica dai due, ciascuno con la bravura e la saggezza nel proprio campo di appartenenza.
Complementi d’arredo, oggettistica, taglieri, vassoi, tutta l’occorrenza per allestire eleganti e funzionali cantine, per arredare una sala ristorante o un locale adibito alle degustazioni gastronomiche… sono mille le sfaccettature di quella che ci piace definire “bottega” prima ancora che azienda, nel senso più rinascimentale del termine. Una bottega da cui escono pezzi unici, tutti personalizzabili, esclusivi, in legno massello, rigorosamente fatti a mano.
La passione per la falegnameria appresa da piccola
«Quando, in piena adolescenza, nostro padre ci costringeva, nel senso positivo ed educativo del termine, ad andare con lui in azienda, non comprendevamo ancora. A quindici anni preferisci decisamente andare a divertirti con gli amici, soprattutto nel fine settimana. E invece venivamo qui in azienda, per costruire i mobili di casa. Oggi a distanza di tempo lo ringraziamo per questo e comprendiamo la ricchezza culturale di cui siamo eredi».
Parole intense, quelle di Remo Pasquini, condivise in pieno anche da Paola, consapevoli entrambi che la sapienza artigianale lasciata loro da papà Marino non ha prezzo. Così come oggi non badano a spese i numerosi clienti che, in Italia e all’estero, si affidano totalmente alla “bottega” Pasquini per arredare i propri locali, ristoranti, cantine o semplicemente la propria cucina e il proprio angolo dedicato a bottiglie di pregio. Perché conoscono già l’accuratissima selezione dei legni utilizzati di altissima qualità (abete, rovere, faggio, frassino, noce…), la cura maniacale per i dettagli, il calore del legno unito al design moderno, la consapevolezza che c’è nel costruire opere che accoglieranno non solo materie prime, ma materie vive, come il cibo e il vino, che si evolveranno nel tempo e che necessitano pertanto della giusta e calorosa “accoglienza” in un ambiente.
Del resto, è già nota a livello nazionale la passione di Remo per il buon cibo e l’ottimo vino, con il suo carattere tanto estroverso quanto gioioso, allegro gourmand e personaggio goldoniano d’altri tempi. Per intenderci, l’amico sincero che viene sempre a capo nelle situazioni dove si cerca una soluzione concreta, precisa e al contempo che lasci tutti contenti.
Ecco, così ci immaginiamo oggi la clientela di Pasquini, che magari sorseggiando un ottimo Barolo o degustando un brasato cotto alla perfezione, contempla l’arredo ligneo di Remo e Paola, pensando a quando lo avevano spiegato ai due fratelli, che sono stati in grado di dare forma ai loro sogni…
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Alberto Lupini