Un decalogo per le nuove spa Il relax è nei container merci

Starpool traccia le linee guida per gli ambenti wellness, da applicare oggi, ma che saranno il domani delle spa. E lancia un progetto creativo e “visionario” trasformando in aree relax i contenitori merci

29 ottobre 2020 | 13:01
Il benessere è una dimensione che si può vivere ovunque. A livello spirituale, ma anche di ambiente, strutturale. Una nuova frontiera, questa, aperta da Starpool, azienda di Ziano di Fiemme (Tn), punto di riferimento a livello internazionale nella progettazione e realizzazione di centri benessere e spa. Con i.con spa la “cargotecture” ha dato vita a un progetto creativo, che oscilla tra architettura, design, wellness e arte contemporanea.

i tre moduli i.con spa ideati da Starpool utilizzando container merci

Un’intuizione che vede la trasformazione dei container di trasporto merci in spazi da abitare, Starpool innova questa pratica edilizia orientata al riuso in chiave benessere. I container abbandonano così il mondo dei trasporti per essere dirottati verso un nuovo binario e riportati a nuova vita. Conservano il loro spirito nomade, ma invece di trasportare merci, accolgono persone: si apre la porta, si sale a bordo e si salpa verso un altrove privato, fatto di calore, acqua e riposo, i tre principi fondanti di ogni percorso benessere.

I.con sauna, i.con steam e i.con relax sono infatti spazi di rigenerazione che nascono a loro volta da un’operazione rigenerativa: il riutilizzo dei container si sposa con la visione di questa azienda italiana cresciuta tra i boschi della Val di Fiemme.

Ambienti wellness disegnati dallo studio Mfor e perfettamente attrezzati all’interno di container industriali, facili da trasportare e installare senza vincoli e ovunque: all’esterno di alberghi, residence e campeggi, ma anche nel giardino di casa, in centro città o nella natura.

Il progetto è frutto di un’intuizione avuta durante il recente lockdown dall’amministratore delegato dell’azienda, Riccardo Turri. «Sono sempre stato affascinato dall'architettura industriale e dai modi con cui la merce viaggia nel mondo - racconta - abbiamo provato a unire questi concetti per creare qualcosa di nostro: ambienti innovativi per le nostre attrezzature. Icon.spa è un’idea legata anche alla politica del recupero e alla possibilità di contestualizzare un prodotto wellness in qualsiasi luogo, come una spa diffusa, trasferibile. Risponde, inoltre, all’esigenza sempre più attuale di vivere il benessere all'aria aperta e in totale privacy. Sarà anche una piattaforma di sviluppo per ulteriori progetti futuri».

Nel dettaglio, i.con sauna può essere attrezzata con tutti i modelli di sauna presenti in gamma prodotto. È possibile scegliere il design, i materiali, i colori, le essenze, mente i.con steam può accogliere l’intera gamma di bagni di vapore Starpool, scegliendo tra superfici e suggestioni cromatiche per creare un ambiente unico. I.con relax è invece una “camera con vista”: possiede infatti grandi vetrate per immergersi nella natura e fondersi con il paesaggio. All’interno, essenze e suoni della natura disegnano uno spazio di assoluto comfort.



Con questo progetto “visionario” Starpool si riconferma una realtà di riferimento nell’universo wellness che sa guardare oltre.

Per supportare il settore in questa delicata fase di cambiamento, in attesa delle riaperture che seguiranno la fase di lockdown imposta dall’esplosione del Coronavirus, l’azienda trentina ha stilato un protocollo dedicato alla corretta gestione della spa. All’interno vengono tracciate le linee guida relative a sicurezza, distanziamento fisico, organizzazione, temi igienico-comportamentali, prassi d’igienizzazione, trattamento dell’aria, fino alla gestione delle aree accessorie dedicate al food & beverage e agli spogliatoi. Regole fondamentali oggi, ma che delineano il profilo della spa del futuro.

Il Decalogo Starpool affronta tutti i temi sensibili per la vita di una spa, a partire dai protocolli per la sicurezza del personale, che dovrà rispettare le più rigorose norme igieniche e indossare sistemi di protezione adeguati e da sostituire frequentemente.

Viene ripensata anche la gestione delle attrezzature e degli spazi per assicurare il giusto distanziamento fisico, prevedendo, per esempio, 2 mq di spazio a persona per la sauna, 4 mq per i bagni di calore e le piscine, e 5 mq per gli ambienti idromassaggio.

Focus obbligato sulla sanificazione, in particolare delle cabine con temperature comprese tra i 30 e i 60°C. Per determinati ambienti o prodotti, come le superfici fugate inferiori al 2% e materiali di rivestimento a bassa porosità, si dovranno attuare trattamenti specifici, come cicli di shock termico o chimico in grado di abbassare la carica batterica e virale o, per altri tipi di supporti, la sanificazione meccanica effettuata da un operatore.

Forte attenzione è dedicata agli aspetti igienico-comportamentali che coinvolgeranno l’ospite: dall’uso della mascherina all’igiene completa del corpo, a partire dalle mani alle indicazioni per una corretta fruizione del percorso.



Anche l’organizzazione della spa deve cambiare. Per garantire il comfort degli ospiti insieme a una corretta gestione della struttura, è opportuno allungare gli orari di apertura e regolamentare gli accessi con turni e prenotazioni, sanificando gli ambienti, in particolare quelli comuni, tra una seduta e l’altra.

La gestione ottimale dei flussi è un altro tema di riferimento, che richiede l’organizzazione di un preciso calendario di attività delle aree benessere, con fasce orarie stabilite per l’accesso alla spa e alla piscina.

Non mancano operazioni appositamente pensate per il controllo di piscine e idromassaggi, dove innanzitutto va effettuata la sorveglianza dei valori chimico-fisici dell’acqua, insieme al controllo e all’eventuale aumento della frequenza di contro-lavaggi dei filtri. La sanificazione deve essere eseguita con particolare cura anche in tutte le aree esterne alle vasche, utilizzando soluzioni di ipoclorito di sodio o prodotti a base alcolica.

Anche le aree accessorie del food & beverage e degli spogliatoi vanno opportunatamente gestite. Nella prima bisogna applicare gli stessi protocolli previsti per la somministrazione di cibo e bevande all’interno delle aree comuni. Meglio se adottando soluzioni monouso rispettose dell’ambiente ed evitando il self service. Gli spogliatoi, invece, devono essere utilizzati solo in caso di estrema necessità e con ingresso contingentato. Fondamentale anche disinfettare il kit biancheria con processi di sanificazione termica a 70°C.

Non da ultimo, un opportuno trattamento dell’aria, da gestire preferibilmente attraverso impianti di climatizzazione con ventilazione forzata e seguendo particolari accorgimenti riportati dettagliatamente all’interno del protocollo.

Per informazioni: www.starpool.com

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Alberto Lupini


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