Dal 2006 l'Università della Pizza forma professionisti-imprenditori
Un percorso di studi articolato su più livelli, multidisciplinare, che vede in cattedra affermati professionisti del settore, tecnici di impasti e lievitazioni, esperti di economia e marketing. Un pool autorevole
17 luglio 2019 | 10:07
I corsi, nell’antica sede di Molino Quaglia, a Vighizzolo d’Este (Pd), sono divisi in 3 livelli per rispondere con successo anche alle richieste di un pubblico crescente di gourmet, che guarda alla pizzeria come al futuro di una ristorazione alla portata di tutti buona e sana.
La pizza, infatti, non è solo impasti, lieviti e cotture. Servono anche le buone tecniche di cucina, la capacità di scegliere i migliori ingredienti, la carne e il pesce, l'organizzazione del personale, le idee chiare sulla struttura dei costi. E sempre di più anche saper leggere le tabelle nutrizionali, abbinare vini e birre, comunicare in sala, negli eventi e nel web. E nei corsi di Università della Pizza si impara a conoscere meglio il grano, con la guida di chi seleziona e macina i migliori grani teneri coltivati in Italia.
Una didattica innovativa per il settore: i partecipanti sono impegnati in un fitto calendario di laboratori pratici e lezioni teoriche organizzati in modo da far lavorare in piccoli gruppi su lieviti, impasti, cotture e messa a punto di ricette, mentre in contemporanea altri gruppi sono coinvolti in sessioni su temi fondamentali per la qualità globale della pizzeria: gli aspetti nutrizionali degli alimenti, tecniche di comunicazione in sala e nel web, suggerimenti per la gestione del personale e dei collaboratori, modalità organizzative per migliorare l'esperienza di consumo della pizza, "trucchi" per scegliere e lavorare in cucina gli ingredienti più adatti secondo le stagioni.
Il nome Università della Pizza, del resto, non è stato scelto a caso. Rappresenta la logica del corso: guardare alla realtà del mercato e dare al pizzaiolo la possibilità di iniziare a presentarsi come un professionista e pensare come un imprenditore, realizzando l'idea di pizza che ha in mente.
Per informazioni: www.universitadellapizza.com
Una lezione all'università della pizza
La pizza, infatti, non è solo impasti, lieviti e cotture. Servono anche le buone tecniche di cucina, la capacità di scegliere i migliori ingredienti, la carne e il pesce, l'organizzazione del personale, le idee chiare sulla struttura dei costi. E sempre di più anche saper leggere le tabelle nutrizionali, abbinare vini e birre, comunicare in sala, negli eventi e nel web. E nei corsi di Università della Pizza si impara a conoscere meglio il grano, con la guida di chi seleziona e macina i migliori grani teneri coltivati in Italia.
Una didattica innovativa per il settore: i partecipanti sono impegnati in un fitto calendario di laboratori pratici e lezioni teoriche organizzati in modo da far lavorare in piccoli gruppi su lieviti, impasti, cotture e messa a punto di ricette, mentre in contemporanea altri gruppi sono coinvolti in sessioni su temi fondamentali per la qualità globale della pizzeria: gli aspetti nutrizionali degli alimenti, tecniche di comunicazione in sala e nel web, suggerimenti per la gestione del personale e dei collaboratori, modalità organizzative per migliorare l'esperienza di consumo della pizza, "trucchi" per scegliere e lavorare in cucina gli ingredienti più adatti secondo le stagioni.
Il nome Università della Pizza, del resto, non è stato scelto a caso. Rappresenta la logica del corso: guardare alla realtà del mercato e dare al pizzaiolo la possibilità di iniziare a presentarsi come un professionista e pensare come un imprenditore, realizzando l'idea di pizza che ha in mente.
Per informazioni: www.universitadellapizza.com
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Alberto Lupini
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