Da cuoco a volontario nell’esercito ucraino: la decisione di Costantino Passalacqua
Il cuoco, 53 anni di Lerici, fra i migliori chef dell’intera Ucraina e da 20 nel Paese sta pensano di scendere in campo in difesa della terra che ama: «Molto probabilmente mi unirò all’esercito ucraino»
Da cuoco italiano, tra i più conosciuti a Kiev, a militare volontario in difesa della libertà e della sua patria di adozione, l’Ucraina, in cui ha anche trovato l’amore della sua vita, Marina. Questa è la storia di Costantino Passalacqua, 53 anni di Lerici, che come ha dichiarato a Il Giornale.it starebbe pensando di arruolarsi nell’esercito ucraino e ai parenti che lo rivorrebbero in Italia risponde «non vado da nessuna parte, molto probabilmente mi unirò all’esercito ucraino. Ci sono gli alunni di mia moglie che sono al fronte ed hanno vent’anni».
Da Lerici alla Russia per poi fermarsi a Kiev
Titolare a Lerici di un noto ristorante, Passalacqua è arrivato venti anni fa in Ucraina dopo esperienze lavorative in Russia e in Kazakistan. È stato anche inserito fra i migliori chef dell’intera Ucraina.
«Dopo la Russia e il Kazakistan mi hanno proposto di lavorare in Ucraina – ha raccontato il cuoco al La Nazione - Qui ho aperto un mio locale e ho lavorato nel ristorante italiano più importante di Kiev frequentato da personaggi di livello internazionale a cominciare dall’ex presidente ucraino Yushenko e altri grandi politici. Ricordo che durante la “rivoluzione arancione” preparavamo da mangiare alla gente che manifestava».
Un incubo, ma si lotta per la libertà
Ma ora il Paese si ritrova catapultato in un incubo: «Ci svegliamo con lo scoppio delle bombe. Siamo in una situazione orribile perché questo è solo all’inizio ma ci si aspetta una occupazione russa in grande stile». Ma, continua il cuoco «gli Ucraini stanno combattendo da leoni e questo glielo dico da fonti sicure. I mariti delle amiche di mia moglie sono colonnelli dell’esercito ucraino. E stanno resistendo alla grande. Tante notizie che posso leggere sui giornali tendono a drammatizzare in maniera esagerata. Però da notizie di prima fonte gli ucraini stanno resistendo e stano combattendo. Però sono certo che hanno bisogno di armi. Se l’Occidente non vuole contrastare Putin in maniera ufficiale che almeno spedisca armi».
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L’Occidente deve intervenire
L’appello del cuoco è infatti quello che il mondo occidentale «prenda una posizione ferma e aiuti l’Ucraina in tutti i modi». E a chi “si preoccupa del caro-bollete” aggiunge: «Ma viviamo per una bolletta del gas? Qui gli ucraini combattono per quello che è giusto: per la libertà della propria patria.
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Alberto Lupini
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