Cucina e musica oltre le disabilità Nella “squadra”, opportunità per tutti
Alcuni impegnati ai fornelli e nel servizio di sala, altri a reinterpretare grandi brani di repertorio: l'evento Insieme si può, organizzato da Italia a Tavola a Milano, ha voluto lanciare un messaggio contro il bullismo , ricordando che la disabilità non limita i sogni: in una squadra tutti hanno delle concrete opportunità
13 febbraio 2018 | 15:33
di Andrea Radic
Nel gruppo di ragazze e ragazzi, diversi di loro hanno sulla carta difficoltà di apprendimento, problematiche psicologiche o sociali che, in un sistema solo concorrenziale, comporterebbe l’esclusione, il rimanere indietro. Invece oggi è stata data la dimostrazione che la brigata è un gruppo e, come tale, può offrire a ciascuno concrete opportunità.
A questo proposito si è espresso, in occasione dell'evento, il direttore di Italia a Tavola, Alberto Lupini: «Questo format vuol essere una scelta ben precisa, per indicare che la cucina non è solo quella competizione esasperata alla Masterchef, ma parte di un lavoro di squadra, proprio come lavoro di squadra è quello che sta alla base dell'attività di un giornale».
Come nella cucina, anche nella musica: un’orchestra suona insieme, divisa in comparti proprio come accade ai fornelli. Lo hanno dimostrato i musicisti della Fondazione Sequeri Esagramma Onlus che annovera tra violini, contrabbassi e altri strumenti interpreti che presentano sindromi autistiche, ritardi cognitivi e difficoltà di comunicazione e relazionali. Guidata da Gabriele Rubino ha eseguito brani del repertorio classico.
Grande emozione tra gli ospiti di una mattinata “speciale”, organizzata da Italia a Tavola e coordinata da Tiziana Nicolò, durante la quale la normalità era di tutti, l’impegno condiviso, la fatica passata di mano in mano e, sopratutto, la gioia comune.
Quando i ragazzi che hanno lavorato in cucina, come una vera brigata, sono stati chiamati dal cuoco Cavallaro a raccogliere il meritato applauso della sala, c’è stata vera commozione.
La mattinata è anche stata l’occasione per un dibattito cui hanno portato il proprio contributo numerosi protagonisti del mondo scientifico, medico, accademico e istituzionale, concordi nell’individuare il principio della “inclusione” come modalità formativa in grado di rendere ciascuno, anche chi ha difficoltà, consapevole di poter riuscire, di formarsi per, un domani, impegnarsi nella professione che ama.
Perché queste ragazze e ragazzi credono davvero in quello che fanno, la formazione alberghiera come ripiego da studi più impegnativi è un lontano ricordo quando ci si confronta con giovani motivati e li si vede all’opera, impegnati, convinti, felici di lavorare.
Da Luca Bernardo, primario al Fatebenefratelli, al vicesindaco metropolitano Arianna Censi, da Anna Ogliari, psicoterapeuta dello sviluppo al San Raffaele, a Silvia Chiodin, regista di “Cristina, il racconto di una malattia”, da Francesca Maisano, psicologa al Fatebenefratelli, al corpo docente dell’Iis Paolo Frisi di Quarto Oggiaro con il preside Luca Azzollini, il vicepreside Federico Militante e i docenti Guido Villa e Andrea Mercogliano, tutti hanno concordato sulla valenza di un percorso formativo che sia realmente in grado di non lasciare indietro nessuno.
Hanno portato il loro contributo anche Alberto Lupini, direttore di Italia a Tavola, la pedagogista Antonella Barile e Paola Chessa Boni, direttrice di Cibi.
Il frutto del lavoro degli allievi “di cucina” del Frisi è stato degustato con grande approvazione durante il pranzo, servito dagli allievi “di sala”, insieme ai colleghi del settore “bar e accoglienza” in un mix felice con il personale professionista del ristorante milanese, progetto di Esterni, presenti Lorenzo Castellini e Giacomo Faina, che ha aperto le porte all’inclusione. Importante il contributo delle aziende che hanno fornito i prodotti e le materie prime utilizzate: “Distretto Rurale Riso e Rane”, Azienda Agricola Cornalba di Locate Triulzi (Mi), La Fontana di Comazzo (Lo), Cascina Pioltino di Zibido San Giacomo (Mi), Cascina Guzzafame di Gaggiano (Mi). I vini che i ragazzi hanno servito in abbinamneto sono stati selezionati dal Movimento turismo del vino Lombardo.
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Alberto Lupini