Costi di materie prime ed energia: un peso insostenibile

Il nostro settore sta vivendo una fase di crisi totale a causa degli aumenti incontrollati dei costi di materie prime ed energia. Per risollevarci è indispensabile un intervento deciso da parte del nuovo esecutivo

12 novembre 2022 | 11:30
di Matteo Cutolo

La situazione è davvero drammatica. Anzi è in caduta libera. Il riferimento è agli aumenti incontrollati delle filiere delle materie prime e dei costi dell’energia. A questo proposito è doveroso sottolineare che il costo di gas ed elettricità era già in rialzo da settembre 2021 e nel gennaio di quest’anno abbiamo subito un secondo aumento. Il conflitto tra Russia e Ucraina non era ancora una pagina di storia. Poi il precipizio. Il costo della farina è più che raddoppiato e i derivati del latte hanno fatto segnare un rimbalzo del 30-40%.

In seguito a quest’onda lunga abbiamo stimato un aumento totale sull’approvvigionamento delle materie prime del 45%. A cui si deve aggiungere l’odierno +300% delle bollette. Basta fare due somme per capire che non si può caricare sul prodotto finito questa impennata folle. Pensiamo solo al segmento panificazione, che offre un bene di prima necessità. Il nostro settore sta vivendo una fase di crisi totale; siamo stati risucchiati in un gorgo. Ma non possiamo rimanere intrappolati.

Per uscire da questo circolo vizioso è indispensabile un intervento deciso da parte del nuovo esecutivo. Oggi non si possono posticipare decisioni drastiche. Non solo per noi, ma per il sistema Paese. E non è una questione di congelare gli aumenti, bisogna tornare ai costi dei tempi non sospetti bloccando le speculazioni. Il riferimento è al costo del carburante che si è assestato, ma è comunque sempre elevato.

 

Siamo in un girone dantesco dove tutto corre e si rincorre. In questo periodo stanno arrivando le nocciole. Non sono state lavorate negli ultimi giorni, ma si portano un carico di aumento del 50%. Questo discorso vale per le materie prime in genere. La preoccupazione si confonde con il dolore. La situazione è da codice rosso. C’è bisogno di un intervento istituzionale deciso ed efficace, che rimetta ordine nei conti e sia di balsamo per gli stati d’animo. Questa situazione è ormai insostenibile e il nostro settore non può continuare su questa strada. Al momento siamo con le spalle al muro.

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Alberto Lupini


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