Conte “apre” sulle vacanze Alberghi pronti a ripartire
Le dichiarazioni del Premier sulla prossima estate sono state accolte come un segnale di fiducia dalla categoria. Confindustria Alberghi: «Siamo già impegnati ad adeguarci, ora servono chiarezza e condivisione»
23 aprile 2020 | 17:21
Le parole del Premier Giuseppe Conte, che ieri ha parlato della possibilità degli italiani di poter andare in vacanza questa estate, pur nel rispetto delle esigenze di distanziamento sociale, sono state salutate come un chiaro segnale di fiducia dagli albergatori, che già si dicono pronti a ripartire. «In queste settimane alcune proposte, come quelle dei box in plexiglass o degli igloo sulla spiaggia, hanno contribuito a creare ansia e preoccupazione tra le persone che guardano con speranza all’idea di tornare a viaggiare», spiega Confindustria Alberghi in una nota, ricordando come negli ultimi due mesi la maggior parte degli alberghi abbiano preferito chiudere i battenti, seppure non siano stati chiusi per l'emergenza e che quelli che hanno continuato a lavorare sono riusciti ad offrire soggiorni in sicurezza.
Ora, in vista della ripartenza le linee guida cui si dovrà fare riferimento sono quelle dettate a fine marzo dall'Oms, che ha diffuso un documento specifico per il settore in cui ha fornito indicazioni chiare per lo svolgimento dell'attività in sicurezza e le relative misure da assumere da parte degli operatori.
«Vogliamo sottolineare – prosegue la nota di Confindustria Alberghi – che le aziende sono già impegnate nell’adeguamento delle strutture per implementare operativamente il servizio necessario ad un progressivo ritorno ad una "normalità" in cui, pur nel pieno rispetto delle esigenze di distanziamento sociale, sia possibile recuperare la quotidianità delle nostre vite che hanno anche bisogno, tanto più oggi, di ritrovare un equilibrio psicofisico che i mesi di chiusura forzata in casa hanno messo a dura prova».
Le misure identificate dall’Oms permettono di prevenire il rischio all’interno della struttura offrendo all’ospite un livello di sicurezza tale da consentire il soggiorno in totale serenità. In questa fase gli alberghi italiani sono pronti alla piena implementazione delle misure previste garantendo la massima incolumità degli ospiti. «Allo stato attuale eventuali "fughe in avanti" di singole Regioni potrebbe generare confusione agli occhi degli ospiti e dei cittadini – conclude la nota dell’associazione – poiché la logica di misure diverse, da località a località, finirebbe per minare la credibilità delle destinazioni con conseguenze disastrosa sulla reputazione delle stesse.
L'esigenza di quello che abbiamo ormai imparato a chiamare distanziamento sociale, accompagnerà i prossimi mesi, ma chiarezza e condivisione saranno fondamentali per garantirne la piena applicazione».
Sanificazione in una camera d'albergo
Ora, in vista della ripartenza le linee guida cui si dovrà fare riferimento sono quelle dettate a fine marzo dall'Oms, che ha diffuso un documento specifico per il settore in cui ha fornito indicazioni chiare per lo svolgimento dell'attività in sicurezza e le relative misure da assumere da parte degli operatori.
«Vogliamo sottolineare – prosegue la nota di Confindustria Alberghi – che le aziende sono già impegnate nell’adeguamento delle strutture per implementare operativamente il servizio necessario ad un progressivo ritorno ad una "normalità" in cui, pur nel pieno rispetto delle esigenze di distanziamento sociale, sia possibile recuperare la quotidianità delle nostre vite che hanno anche bisogno, tanto più oggi, di ritrovare un equilibrio psicofisico che i mesi di chiusura forzata in casa hanno messo a dura prova».
Le misure identificate dall’Oms permettono di prevenire il rischio all’interno della struttura offrendo all’ospite un livello di sicurezza tale da consentire il soggiorno in totale serenità. In questa fase gli alberghi italiani sono pronti alla piena implementazione delle misure previste garantendo la massima incolumità degli ospiti. «Allo stato attuale eventuali "fughe in avanti" di singole Regioni potrebbe generare confusione agli occhi degli ospiti e dei cittadini – conclude la nota dell’associazione – poiché la logica di misure diverse, da località a località, finirebbe per minare la credibilità delle destinazioni con conseguenze disastrosa sulla reputazione delle stesse.
L'esigenza di quello che abbiamo ormai imparato a chiamare distanziamento sociale, accompagnerà i prossimi mesi, ma chiarezza e condivisione saranno fondamentali per garantirne la piena applicazione».
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Alberto Lupini
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