La cioccolata pastorizzata in bottiglia, nuovo trend per l'inverno

Guardare all'estero e seguire i social per capire i gusti dei consumatori è il modo migliore per restare al passo con i tempi. Soprattutto ora che arrivano le temperature invernali

19 novembre 2022 | 08:30
di Sal De Riso

Saper individuare in anticipo le novità di prodotto e i trend è uno strumento importante per il pasticcere che vuole essere sempre allineato con la domanda dei consumatori: come fare? Le risposte sono diverse. Non smettere mai, quale che sia la stagione o il momento, di ascoltare con attenzione la clientela; di interagire con le associazioni di settore; di partecipare ai dibattiti; di studiare attraverso Instagram o altro quello che succede all’estero, dove spesso nascono nuovi trend che arrivano poi da noi. Le “antenne” del pasticcere creativo e attento sono sempre attive per percepire i desiderata dei clienti e le mode in arrivo.

Le tendenze per il freddo

Per quanto riguarda questo periodo, con l’arrivo delle temperature fredde, le tendenze si spostano verso ingredienti come cioccolato e tipici prodotti di stagione come noci e nocciole, pere e castagne, e su prodotti “confortevoli” come le torte da forno e la cioccolata in tazza, che vede oggi variazioni con frutta disidratata o secca fino ad arrivare a una “carta delle cioccolate”, con un dolcetto per accompagnare. Tra le novità, la cioccolata pastorizzata proposta in bottiglia, da portare a casa, pronta da scaldare e godersi in famiglia.

Gli ultimi anni hanno evidenziato la ricerca di gusti familiari e classici di tradizione, come la torta di mele, che il pasticcere creativo proporrà in versione migliorata, cambiandola magari attraverso un restyling anche estetico, usando ingredienti di qualità eccellente e tecniche di produzione semplificate, così da evitare costi troppo alti.

 

A caccia di leggerezza

Non cambia invece la tendenza che domina già da diverso tempo, quale che sia la stagione, cioè una ricerca evidente da parte dei consumatori di prodotti più leggeri, ricchi di fibre, realizzati con farine biologiche e/o integrali. Una certa attenzione va posta anche ai grassi e agli zuccheri, usando meno e meglio i primi e sostituendo fino al 20% i secondi con quelli alternativi come la stevia (che però lascia un certo retrogusto) e l’eritritolo, dal nome ostico ma dalle validissime qualità (calorie poco più di zero, è privo di retrogusto).

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Alberto Lupini


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