Abbandonati (quasi del tutto) i tempi delle tovaglie a quadri e dei piatti recitati a voce, nella moltitudine delle sfide moderne che interessano il mondo dei ristoranti vi è senz'altro quella di restare al passo con i tempi, aggiornandosi di frequente e tenendo conto di tendenze, richieste di mercato e disponibilità di nuove tecnologie. Complici anche gli anni della pandemia, il campo delle innovazioni destinate alla sala e alla cucina ha subìto un deciso cambio di passo, proseguendo anche del post-Covid con una serie di novità che hanno segnato un consolidamento in direzione di una gestione più moderna (e tecnologizzata) dei locali.
A fare capolino tra i nuovi trend, la riscoperta dell'eleganza del “less is more”, quel meno e meglio che sempre più spesso convince ristoratori e chef ad alleggerire - in tutti i sensi - la propria carta con scelte che partono dalla selezione degli ingredienti per arrivare alla vera e propria definizione del menu, tanto nel contenuto quanto nella forma.
Menu: come creare un'offerta vincente per il tuo ristorante
Per ogni ristorante, codificare la proposta del proprio locale rappresenta una vera scelta strategica: il menu, infatti, è l'elemento su cui il cliente si focalizza dopo essersi accomodato in sala e la regola vuole che gli servano al massimo 180 secondi per decidere che cosa ordinare. Da qui, la necessità di compiere scelte risolutive per comporre una carta dei cibi e delle bevande che sia non solo in linea con il mood e la filosofia del ristorante, ma anche efficace nell'economia dell'attività stessa.
Tra i fattori da tenere maggiormente in considerazione si parte dunque dal numero di portate, che dev'essere compreso tra 5 e 7 per non entrare in conflitto con quel “paradosso della scelta” elaborato dallo studioso Barry Schwartz, secondo cui l'abbondanza di proposte causa confusione, contribuendo ad ostacolare la scelta finale. Quindi la grafica, pura e semplice, con una descrizione delle portate accattivante; il prezzo, che deve rappresentare un elemento “invisibile” ed infine il formato, utile a definire l'estetica del locale, influendo in modo importante sull'esperienza complessiva del cliente.
Menu e design, una scelta di valore
Nell'ottica della semplificazione a scapito dell'abbondanza, sono molti i ristoratori che hanno sposato convintamente, o stanno iniziando a farlo, la filosofia del non-spreco e della sostenibilità. E in questo senso sono diverse anche le opportunità offerte ai professionisti della ristorazione dalle aziende di legate al mondo dell'ospitalità, a partire da quella che oggi può essere considerata la soluzione più green: il menu digitale. Diretta conseguenza della pandemia, la carta in formato QRcode si è ormai sedimentata nella quotidianità della maggior parte delle insegne, con il risultato che molte start-up hanno lavorato per sviluppare idee più smart grazie all'utilizzo di nuove tecnologie.
È il caso di ShareMe (share-me.it), azienda Lombarda specializzata nella creazione di menu cuciti sulle esigenze dei clienti, con possibilità di integrare il locale a tutto tondo garatendo una serie di vantaggi quali l'aggiornamento costante dei piatti, l'evidenziazione dei prodotti da promuovere giorno per giorno o la personalizzazione delle grafiche. Accanto al menu digitale, la possibilità di abbinare menu fisico con al suo interno un chip NFC e il QRcode per accedere all'offerta del ristorante.
Sulla stessa lunghezza d'onda Dedans (www.dedans.it), azienda italiana di design sartoriale per l'hospitality, ha sviluppato Foodboard.it, una piattaforma studiata per creare e gestire live, e in totale autonomia dei ristoratori, menu digitali ottimizzandone l'efficacia e la consultazione da parte degli ospiti. In aggiunta al servizio in abbonamento anche in questo caso l'opportunità di scegliere tra una serie di supporti fisici per esporre il QRcode sulla tavola. Sostenibilità è anche la parola d'ordine di Prima (www.prima.bz), realtà altoatesina che dal 1992 crea, progetta e realizza tutti quei dettagli per la carta menu che rendono indimenticabile ogni singola guest experience con un'attenzione speciale per la natura che ci circonda.
Dare una seconda vita ai materiali di scarto riciclati, come carta, plastica, alluminio o tessuti rigenerati è invece il focus di Regenesi (www.regenesi.com), brand bolognese che sfrutta l'economia circolare per realizzare oggetti di design che vanno dai capi di abbigliamento agli accessori, fino agli oggetti d'arredo. Con il plus di poter realizzare progetti su misura in accordo con i singoli clienti. Per i nostalgici del menu da sfogliare, sul mercato non mancano proposte di porta menu con copertine che spaziano dal cuoio rigenerato all'eco-legno; dal vero sughero alla fibra di cellulosa derivante dalla trasformazione del materiale impiegato per le etichette dei jeans.
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Alberto Lupini
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