Cameriera part-time (3 ore) a 600€ al mese, ma tutti rifiutano per il reddito di cittadinanza
In un locale di Padova, L’Intermezzo, i titolari devono fare i conti con il reddito di cittadinanza: infatti, non si trova personale perché chi vuole lavorare lo vuole fare in nero… per guadagnare di più.
L’Intermezzo di via Nicolò Tommaseo a Padova sta esponendo, da diversi giorni, in cassa, un cartello in cui viene riportata la scritta “Cercasi cameriera part-time, solo con contratto”. Il locale, come riportato dal Corriere del Veneto, offre servizio bar e pranzi veloci e si è messo alla ricerca di una cameriera part-time. Ma a questa offerta di lavoro non c’è ancora una persona che abbia dato la propria disponibilità.
Il contratto è chiaro e cristallino: «Offriamo un part time di tre ore al giorno - spiega uno dei due titolari, Davide Baldin - l’inquadramento è quello di cameriera di quinto livello, il contratto è quello nazionale Fipe. Inserendo la quota tredicesima e quella della quattordicesima di arrivano a percepire 600 euro al mese circa, a cui va sommato il tfr di 2 mila euro se si resta in carica per due anni. A tutto questo vanno aggiunte le ferie».
Un problema da nord a sud: il reddito di cittadinanza
«Ce lo hanno detto chiaro e tondo - prosegue il titolare - come se fosse la cosa più naturale del mondo. C’è chi è stato più discreto, chi invece ha proprio specificato che, essendo titolare del reddito di cittadinanza, non voleva perdere quel privilegio. Siamo rimasti sbigottiti». Insomma, se nell’immaginario collettivo del nostro Paese il reddito di cittadinanza è un problema che riguarda solamente i meridionali, beh, questa situazione pone - ulteriormente - una croce ad uno stereotipo della Penisola.
Lo stipendio
Nel locale, riporta il Corriere del Veneto, c’è chi ha un contratto part-time di quattro ore e riesce a percepire quasi 900 euro al mese: «La cifra comprende il salario più le quote quattordicesima e tredicesima. Con 0.90€ al giorno, volendo, hanno anche il vitto. Senza contare che il lavoro va dal lunedì al venerdì con orario d’ufficio e non serale, anche questo un vantaggio. Speriamo davvero di trovare la persona giusta» ha concluso il proprietario del locale. Nel frattempo, il cartello resta lì, appeso alla cassa.
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Alberto Lupini
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