Boom di pagamenti digitali (+57%) Dopo gli artigiani, i ristoranti?
Nei negozi, ma anche nelle piccole aziende, circola sempre meno denaro contante. A rivelarlo l’Osservatorio di SumUp; transazioni cashless in crescita esponenziale dopo la riapertura. Ora il turno di bar e aristoranti?
21 maggio 2020 | 10:32
La Fase 2 dell'emergenza coronavirus sta di fatto consolidato la tendenza a un aimento dei pagamenti digitali anche tra le categorie che fino ad ora sono sempre state restie ad abbandonare il contatto con il denaro contante. Stando all'Osservatorio di SumUp, come riportato dall'agenzia Adnkronos, con lockdown e Fase 2 l'inedito trend positivo per i pagamenti cashless nel settore degli artigiani ha fatto registrare picchi di crescita del 57% nelle transazioni digitali. Insomma, secondo gli analisti della fintech specializzata in lettori di carte portatili e soluzioni di pagamento per Pmi e piccoli commercianti, il cashless è sempre più scelto a discapito del denaro contante ed adottato "anche da parte di quelle categorie commerciali tradizionalmente legate al contante". E anche solo per ragioni legate alla sicurezza (evitare di toccare soldi) ora potrebbe esserci il boom in bar e ristoranti.
«Il tessuto produttivo italiano, composto di micro imprese e artigiani - dall’idraulico all’imbianchino, dall’elettricista all’installatore - ha infatti registrato una solida crescita di pagamenti cashless: dato inedito e per certi versi sorprendente», segnalano da SumUp. Già a partire dal 20 aprile, con i primi allentamenti al lockdown, SumUp aveva registrato nel settore degli artigiani un trend inedito in costante crescita e consolidamento, raggiungendo picchi del 57% per le transazioni digitali settimana su settimana e rilevando, dall’11 maggio in poi, un andamento in stabile aumento. Inoltre, il transato a valore di alcuni artigiani è stato superiore anche rispetto al periodo pre-Covid.
Un andamento appunto inedito, dettato forse anche dalla paura del contagio o dalle maggiori difficoltà nel prelevare il denaro in banca, vista la limitata possibilità di spostamenti durante il lockdown.
«Gli artigiani che hanno dovuto eseguire interventi urgenti durante il periodo di chiusura, grazie alle transazioni effettuate con i Pos mobili hanno potuto garantire la distanza interpersonale e l’offerta di un servizio a tutti coloro non in grado di lasciare le proprie abitazioni», commenta Umberto Zola, Country Growth Lead Italia di SumUp. «Ora - aggiunge il manager - è interessante notare come questa abitudine nel favorire il pagamento cashless e preferirne la comodità si stia confermando durante la Fase 2, registrando casi in cui il transato a valore di alcuni artigiani è, al momento, persino superiore rispetto al periodo pre-Covid».
Sull'esempio delle aziende artigiane, con la ripartenza del 18 maggio ci si aspettta ora che la tendenza in atto, favorita peraltro dalle direttive nazionali, sia confermata anche nei negozi e nei pubblici esercizi, in primis nei ristoranti, dove comunque l'abitudine a pagare con la carta di credito è sempre stata più accentuata rispetto ad altre categorie. Il vero boom potrebbe essere per i bar.
Nel frattempo gli artigiani, segnalano infine gli analisti, «hanno, dunque, colto appieno i vantaggi sanitari e le comodità offerti dal casgless, invitando i propri clienti a pagare attraverso soluzioni innovative come i lettori portatili SumUp, effettuando pagamenti digitali: una soluzione concreta per continuare ad offrire servizi alla collettività senza rischiare di diventare veicoli di contagio, velocizzando i pagamenti, garantendo il rispetto delle distanze interpersonali ed evitando lo scambio di cartamoneta».
Cresce il numero dei pagamenti digitali
«Il tessuto produttivo italiano, composto di micro imprese e artigiani - dall’idraulico all’imbianchino, dall’elettricista all’installatore - ha infatti registrato una solida crescita di pagamenti cashless: dato inedito e per certi versi sorprendente», segnalano da SumUp. Già a partire dal 20 aprile, con i primi allentamenti al lockdown, SumUp aveva registrato nel settore degli artigiani un trend inedito in costante crescita e consolidamento, raggiungendo picchi del 57% per le transazioni digitali settimana su settimana e rilevando, dall’11 maggio in poi, un andamento in stabile aumento. Inoltre, il transato a valore di alcuni artigiani è stato superiore anche rispetto al periodo pre-Covid.
Un andamento appunto inedito, dettato forse anche dalla paura del contagio o dalle maggiori difficoltà nel prelevare il denaro in banca, vista la limitata possibilità di spostamenti durante il lockdown.
«Gli artigiani che hanno dovuto eseguire interventi urgenti durante il periodo di chiusura, grazie alle transazioni effettuate con i Pos mobili hanno potuto garantire la distanza interpersonale e l’offerta di un servizio a tutti coloro non in grado di lasciare le proprie abitazioni», commenta Umberto Zola, Country Growth Lead Italia di SumUp. «Ora - aggiunge il manager - è interessante notare come questa abitudine nel favorire il pagamento cashless e preferirne la comodità si stia confermando durante la Fase 2, registrando casi in cui il transato a valore di alcuni artigiani è, al momento, persino superiore rispetto al periodo pre-Covid».
Sull'esempio delle aziende artigiane, con la ripartenza del 18 maggio ci si aspettta ora che la tendenza in atto, favorita peraltro dalle direttive nazionali, sia confermata anche nei negozi e nei pubblici esercizi, in primis nei ristoranti, dove comunque l'abitudine a pagare con la carta di credito è sempre stata più accentuata rispetto ad altre categorie. Il vero boom potrebbe essere per i bar.
Nel frattempo gli artigiani, segnalano infine gli analisti, «hanno, dunque, colto appieno i vantaggi sanitari e le comodità offerti dal casgless, invitando i propri clienti a pagare attraverso soluzioni innovative come i lettori portatili SumUp, effettuando pagamenti digitali: una soluzione concreta per continuare ad offrire servizi alla collettività senza rischiare di diventare veicoli di contagio, velocizzando i pagamenti, garantendo il rispetto delle distanze interpersonali ed evitando lo scambio di cartamoneta».
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Alberto Lupini
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