Bonus lavoro anche per i ristoranti Ma c'è chi aspetta ancora la "cassa"
Da luglio in busta paga il contributo per i dipendenti che guadagnano fino a 28mila euro. Eppure tanti lavoratori della ristorazione e dell’accoglienza non hanno ancora ricevuto il bonifico per la Cig
27 giugno 2020 | 10:18
Buste paga più pesanti da luglio per i lavoratori dipendenti. Debutta il “bonus lavoro”, cento euro in più che prenderanno il posto degli 80 euro del cosiddetto bonus Renzi, per chi guadagna fino a 28mila euro all’anno. Una misura che interessa tutti, anche i lavoratori di bar, ristoranti e alberghi e che arriva in un momento di grande difficoltà.
Nei piani del Governo, considerato appunto il periodo di crisi che stiamo attraversando, questo sostegno dovrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno per milioni di lavoratori che in questi mesi sono stati toccati anche dalla cassa integrazione. Ma è proprio questo il tasto dolente per i tanti dipendenti, soprattutto nei comparti dell’accoglienza e della ristorazione, che ancora aspettano i bonifici dell’Inps per le settimane di “cassa” alle spalle. Fino a qualche giorno fa, erano ancora 4 su 10 le imprese del settore che avevano lavoratori ancora in attesa di ricevere i soldi dello Stato.
Ora, i 100 euro che le aziende – pure stremate dalla crisi – dovranno mettere in busta paga da luglio (salvo poi recuperarli sottoforma di credito d’imposta), rappresenteranno per molti un’integrazione importante al proprio stipendio, tuttavia c’è chi aspetta ancora centinaia di euro dall’Inps, e per cui questi soldi non potranno che essere un pannicello caldo del tutto insufficiente per sperare di poter risolvere i tanti problemi che i ritardi dell'Istituto di Previdenza stanno causando nelle famiglie.
Ma cos’è e come funziona il bonus lavoro? Si tratta di un bonus non imponibile che porta, come abbiamo visto, gli attuali 80 euro a 100 euro mensili. Gli aventi diritto sono i titolari di redditi di lavoro dipendente e assimilati che, nell’anno di erogazione, registrino un reddito complessivo non superiore a 28mila euro. Quindi, i beneficiari, in questo caso, rappresentano una categoria più ampia rispetto ai destinatari del bonus precedente, che prevedeva un reddito massimo di 26mila euro. Restano escluse dalla misura le persone del tutto incapienti.
Ciò, salvo che non lo siano diventate per effetto delle misure di contenimento dell’epidemia in seguito ad esempio alla cassa integrazione. Il decreto legge prevede, inoltre, per il 2020 un incremento. Ci sarà infatti un’ulteriore detrazione d’imposta per chi ha un reddito complessivo compreso tra i 28mila e i 40mila euro annui. Tale somma è da rapportarsi al periodo di lavoro e di ammontare inversamente proporzionale al reddito complessivo del dipendente. Ciò significa che il bonus diminuisce con l’aumentare del reddito fino ad azzerarsi completamente quando si arriva alla soglia dei 40mila euro.
Il bonus dovrà essere erogato in automatico, sulla mensilità di luglio, da parte del datore di lavoro ed immesso direttamente in busta paga. Il datore, a sua volta, corrispondentemente, maturerà un credito d’imposta di pari importo da utilizzare in compensazione. A fine anno, ci sarà un conguaglio. In questo modo il sostituto d’imposta potrà recuperare dal lavoratore la somma che sia stata eventualmente riconosciuta in maniera impropria.
Cento euro in più in busta paga da luglio
Nei piani del Governo, considerato appunto il periodo di crisi che stiamo attraversando, questo sostegno dovrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno per milioni di lavoratori che in questi mesi sono stati toccati anche dalla cassa integrazione. Ma è proprio questo il tasto dolente per i tanti dipendenti, soprattutto nei comparti dell’accoglienza e della ristorazione, che ancora aspettano i bonifici dell’Inps per le settimane di “cassa” alle spalle. Fino a qualche giorno fa, erano ancora 4 su 10 le imprese del settore che avevano lavoratori ancora in attesa di ricevere i soldi dello Stato.
Ora, i 100 euro che le aziende – pure stremate dalla crisi – dovranno mettere in busta paga da luglio (salvo poi recuperarli sottoforma di credito d’imposta), rappresenteranno per molti un’integrazione importante al proprio stipendio, tuttavia c’è chi aspetta ancora centinaia di euro dall’Inps, e per cui questi soldi non potranno che essere un pannicello caldo del tutto insufficiente per sperare di poter risolvere i tanti problemi che i ritardi dell'Istituto di Previdenza stanno causando nelle famiglie.
Ma cos’è e come funziona il bonus lavoro? Si tratta di un bonus non imponibile che porta, come abbiamo visto, gli attuali 80 euro a 100 euro mensili. Gli aventi diritto sono i titolari di redditi di lavoro dipendente e assimilati che, nell’anno di erogazione, registrino un reddito complessivo non superiore a 28mila euro. Quindi, i beneficiari, in questo caso, rappresentano una categoria più ampia rispetto ai destinatari del bonus precedente, che prevedeva un reddito massimo di 26mila euro. Restano escluse dalla misura le persone del tutto incapienti.
Ciò, salvo che non lo siano diventate per effetto delle misure di contenimento dell’epidemia in seguito ad esempio alla cassa integrazione. Il decreto legge prevede, inoltre, per il 2020 un incremento. Ci sarà infatti un’ulteriore detrazione d’imposta per chi ha un reddito complessivo compreso tra i 28mila e i 40mila euro annui. Tale somma è da rapportarsi al periodo di lavoro e di ammontare inversamente proporzionale al reddito complessivo del dipendente. Ciò significa che il bonus diminuisce con l’aumentare del reddito fino ad azzerarsi completamente quando si arriva alla soglia dei 40mila euro.
Il bonus dovrà essere erogato in automatico, sulla mensilità di luglio, da parte del datore di lavoro ed immesso direttamente in busta paga. Il datore, a sua volta, corrispondentemente, maturerà un credito d’imposta di pari importo da utilizzare in compensazione. A fine anno, ci sarà un conguaglio. In questo modo il sostituto d’imposta potrà recuperare dal lavoratore la somma che sia stata eventualmente riconosciuta in maniera impropria.
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