Bocuse d'Or 2019, trionfa la Danimarca L'Italia di Martino Ruggieri chiude 15ª
Terminati i due giorni di competizione a Lione, sul primo gradino del podio la Danimarca, seguita da Svezia e Norvegia. Italia nelle retrovie. «Il Bocuse d'Or è una lezione di vita», ha commentato Martino Ruggieri
31 gennaio 2019 | 10:41
Alla Danimarca quindi l'ambito titolo di vincitrice del Bocuse, grazie al suo candidato Kenneth Toft-Hansen; segue lo svedese Sebastian Gibrand e il norvegese Christian André Pettersen.
«Dopo due anni finisce il mio Bocuse d'Or - ha commentato in conclusione Martino Ruggieri - e si conclude un percorso umano fortissimo. Il Bocuse d'Or è una lezione di vita; ti consente di prendere le misure della tua personalità e del tuo carattere, inteso come forza e determinazione, e ti dà la possibilità di crescere nel confronto. Prepararsi per il Bocuse vuol dire mettere da parte la propria vita, personale e professionale, per due anni. Ora quella vita me la riprendo».
Martino Ruggieri è comunque fiero del percorso fatto e dell'esperienza, ma non dubita che si sarebbe potuto fare di meglio: «In Italia c'è tanto da fare per creare un sentimento e l'interesse intorno a questo percorso umano e professionale. È importante capire che il Bocuse d'Or non è il concorso di un candidato, ma di un Paese intero. Sarebbe bello che il prossimo concorrente possa contare sul supporto dei grandi cuochi italiani, come avviene nei Paesi nord europei e in Francia».
«Ci siamo preparati con grande tenacia - ha spiegato Enrico Crippa, presidente Accademia Italia - ma anche umiltà. Per l'Italia rappresenta un momento e un'opportunità per fare sempre meglio. Seguire il team Italia è stato un grande impegno e una grande esperienza». Ha poi proseguito: «Adesso l'Accademia deve essere in grado di fare tesoro di questo traguardo e costruire un futuro con obiettivi più ambiziosi e con uno sviluppo nazionale. I grandi chef che intendono accompagnarci in quest'avventura rappresentano il primo mattone di questa "associazione"».
I risultati
Il miglior commis è stato Christian Wellendorfkleinert (Danimarca), il riconoscimento Miglior pesce è andato alla Francia mentre il Miglior vassoio è stato quello della Finlandia.
La classifica
Il podio (foto: Gambero Rosso)
«Dopo due anni finisce il mio Bocuse d'Or - ha commentato in conclusione Martino Ruggieri - e si conclude un percorso umano fortissimo. Il Bocuse d'Or è una lezione di vita; ti consente di prendere le misure della tua personalità e del tuo carattere, inteso come forza e determinazione, e ti dà la possibilità di crescere nel confronto. Prepararsi per il Bocuse vuol dire mettere da parte la propria vita, personale e professionale, per due anni. Ora quella vita me la riprendo».
Martino Ruggieri
Martino Ruggieri è comunque fiero del percorso fatto e dell'esperienza, ma non dubita che si sarebbe potuto fare di meglio: «In Italia c'è tanto da fare per creare un sentimento e l'interesse intorno a questo percorso umano e professionale. È importante capire che il Bocuse d'Or non è il concorso di un candidato, ma di un Paese intero. Sarebbe bello che il prossimo concorrente possa contare sul supporto dei grandi cuochi italiani, come avviene nei Paesi nord europei e in Francia».
Bernard Fournier (a sinistra) ed Enrico Crippa (il terzo da sinistra)
«Ci siamo preparati con grande tenacia - ha spiegato Enrico Crippa, presidente Accademia Italia - ma anche umiltà. Per l'Italia rappresenta un momento e un'opportunità per fare sempre meglio. Seguire il team Italia è stato un grande impegno e una grande esperienza». Ha poi proseguito: «Adesso l'Accademia deve essere in grado di fare tesoro di questo traguardo e costruire un futuro con obiettivi più ambiziosi e con uno sviluppo nazionale. I grandi chef che intendono accompagnarci in quest'avventura rappresentano il primo mattone di questa "associazione"».
I risultati
Il miglior commis è stato Christian Wellendorfkleinert (Danimarca), il riconoscimento Miglior pesce è andato alla Francia mentre il Miglior vassoio è stato quello della Finlandia.
La classifica
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