Bar e ristoranti: costi e commissioni del Pos e come risparmiare

I pagamenti elettronici in Italia sono cresciuti grazie alla legge del 2012. Tuttavia, bar e ristoranti, come molte altre attività commerciali, spesso lamentano le alte commissioni, specialmente per piccoli importi . La legge di Bilancio 2023 ha introdotto un prospetto standard per rendere confrontabili le offerte dei diversi operatori. Per la Fipe, questo però ormai non basta: urge dimezzare i costi delle commissioni

15 luglio 2024 | 17:55

I pagamenti elettronici sono ormai una realtà consolidata in Italia, grazie anche alla legge del 2012 che ha reso obbligatorio per tutti gli esercenti accettare pagamenti con carta. Questo ha portato il nostro Paese ad avere il maggior numero di Pos (Point of sales, terminale che accetta pagamenti) in Europa, con oltre 4 milioni di dispositivi installati, con bar e ristoranti in testa. Ma per i commercianti e i prestatori di servizi, il costo dell'utilizzo di un Pos non è sempre chiaro e trasparente. Spesso, infatti, piovono lamentele sulle alte commissioni applicate, soprattutto per le transazioni di piccolo importo - e considerando che la stragrande maggioranza dei pagamenti ormai avviene con carta (al ristorante la percentuale supera il 90%). Finora la politica degli operatori è stata quella di accordare sconti, che talvolta hanno temporaneamente azzerato le commissioni sui pagamenti fino ai 10 euro. Ma forse più risparmi si potrebbero ottenere potendo comparare le condizioni.

I costi del Pos in Italia

Un primo passo verso una maggiore trasparenza è stato fatto con la legge di Bilancio 2023, che ha istituito un tavolo di confronto tra le parti (Abi, Apsp, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Fipe seguiti da Fenailp e Assofin). Un tavolo che ha portato alla sottoscrizione di un protocollo d'intesa che introduce un prospetto standard per rendere confrontabili le offerte dei diversi operatori. E l'analisi dell'Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, commissionata da Confcommercio, ha rilevato che i costi delle commissioni possono variare significativamente a seconda del fornitore di servizi di pagamento prescelto. Ad esempio, per gli esercenti con scontrino medio di 5 euro, il costo delle commissioni applicate può variare da un minimo di circa 293 euro a un massimo di 3.347 euro in periodo di offerta promozionale. Invece, applicando le condizioni ordinarie, le proposte commerciali censite si collocano nella forbice tra 703 e 4.804 euro.

Le differenze di costo sono ancora più marcate per gli altri due profili di utilizzo - con scontrino medio di 25 e di 100 euro. Per le imprese con scontrino medio di 25 euro, il costo delle commissioni applicate può variare da 744 a 2.214 euro in periodo di offerta promozionale e da 1.313 a 3.277 euro in condizioni ordinarie. Per le imprese con scontrino medio di 100 euro, il costo varia da 841 a 2.407 euro in periodo di offerta promozionale e da 1.482 a 3.712 euro in condizioni ordinarie.

A conclusione della simulazione, risulta che il costo sostenuto dagli esercenti, salvo alcune eccezioni dovute a offerte meno convenienti, si aggira attorno all'1%-1,3% del fatturato, escludendo i costi legati ai dispositivi di accettazione Pos. In alcuni casi, questa percentuale può ridursi ulteriormente durante i periodi promozionali, che però sono temporanei. Oltre alle commissioni, ci sono da tenere conto anche dei costi di acquisto, noleggio, esercizio dei Pos e quelli di attivazione e installazione una tantum (a carico dell'esercente). Anche su questo fronte, però, le informazioni a disposizione degli esercenti sono spesso scarse e non sempre facilmente comparabili.

Cursano (Fipe): «Il Pos sta diventando un sistema antieconomico»

In merito a questi numeri, è intervenuto Aldo Mario Cursano, vicepresidente vicario di Fipe-Confcommercio, che si è espresso così: «Le aziende, soprattutto quelle piccole, non possono permettersi queste percentuali. Un'azienda media potrebbe avere un dipendente in più come costo, il che chiaramente non aiuta. Chi governa questi sistemi ti tiene sotto scacco. È un problema complessivo di sistema».

«Il 90-95% delle transazioni al ristorante si paga con il Pos. E dietro la carta c'è interesse, bisognerebbe intervenire sulle commissioni che sono triplicate negli ultimi anni. Ogni cosa si paga via Pos, dalla transazione al costo dei rotolini di carta per gli scontrini, che ad esempio a me costa mediamente 1200-1500 euro. E c'è chi ne ha due. È giunto quindi il momento di abbattere profondamente i costi, poiché sta diventando un sistema antieconomico dove guadagna solo il sistema bancario e sta mettendo in crisi un settore. È diventato quasi un "pizzo". Queste commissioni vanno abbattute del 50%. Non possiamo scaricare i prezzi sul consumatore che non ce la fa».

Bar e ristoranti, come risparmiare sui costi del Pos

Ridurre i costi di gestione del Pos è possibile attraverso l’implementazione di soluzioni innovative e strategie intelligenti. Sul mercato infatti esistono molte opzioni con caratteristiche e costi variabili ed effettuare una ricerca accurata permette di individuare la soluzione che meglio si adatta alle esigenze specifiche del negozio, riducendo i costi senza compromettere la qualità del servizio. Ad esempio, le soluzioni basate su cloud possono risultare più economiche rispetto ai sistemi Pos tradizionali.

Una volta acquistato il Pos, è fondamentale effettuare regolari manutenzioni preventive e mantenerlo aggiornato con le ultime versioni del software. Gli aggiornamenti non solo migliorano la sicurezza e l’efficienza del sistema, ma aiutano anche a prevenire problemi futuri, riducendo i costi di assistenza tecnica. Alcuni fornitori offrono servizi di assistenza remota, spesso più economici rispetto agli interventi tecnici in loco. Prima di sottoscrivere un contratto di servizio per il Pos, è consigliabile negoziare le condizioni con il fornitore. È possibile ottenere sconti sui costi di manutenzione, tariffe di assistenza ridotte o pacchetti di servizi personalizzati in base alle esigenze specifiche del proprio business.

Inoltre, integrare il Pos con altri sistemi aziendali, come la contabilità, l’inventario o il Crm, può semplificare la gestione e ridurre i costi operativi. Infine, effettuare una valutazione periodica dei costi associati alla gestione del Pos è essenziale per identificare nuove opportunità di risparmio. Negoziare tariffe più convenienti con i fornitori, eliminare servizi non necessari e ricercare alternative più economiche sul mercato sono passi fondamentali per contenere le spese.

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Alberto Lupini


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