Antonini è il nuovo chef di Imàgo Venerdì sera il suo debutto in cucina
Andrea Antonini è stato scelto per guidare la brigata del ristorante Imàgo dell’Hotel Hassler di Roma. Dopo 16 anni si chiude l’era di Francesco Apreda, che proprio ieri ha annunciato l’approdo al ristorante Idylio
04 aprile 2019 | 09:49
Ad annunciare l’arrivo del giovane cuoco romano all’Imàgo è stato il general manager dell’Hotel Hassler, Roberto Wirth. Domani l’apertura ufficiale. «Il 2019 - racconta - è l’anno in cui l’Hassler guarda al futuro. Porto una nuova anima alla cucina di Imàgo, credendo nei giovani che vogliono emergere e costruire la loro storia dentro l’Hassler e per l’Hassler. Sono quindi lieto di annunciare che ancora una volta, punto su un talento fresco ed entusiasta, quello di Andrea Antonini, che arriva da importanti esperienze italiane e internazionali».
Andrea Antonini sarà dunque chef di Imàgo, mentre la responsabilità della ristorazione del Salone Eva, zona Lobby, e il Palm Court, giardino interno, rimane nelle mani di Marcello Romano. Antonini arriva all’Imàgo da una lunga e felice esperienza in Spagna con i fuoriclasse della cucina mondiale di El Celler de Can Roca e di Quique Dacosta, entrambi tre stelle Michelin.
Romano di nascita, classe 1991, dopo un diploma da perito tecnico, Antonini scopre la sua passione per la cucina. Comincia lavorando in piccoli ristoranti, facendo le stagioni estive e invernali durante le vacanze scolastiche, prima di partire per l’Australia per guardare il mondo da un’altra prospettiva e, nonostante le spiagge e il surf, capisce che il suo posto è dentro una cucina. Tornato a Roma, entra nella brigata dello chef stellato Andrea Fusco con cui rimane alcuni anni e con lui comprende quale tipo di approccio alla gastronomia vuole studiare e realizzare. Dopo aver fatto anche esperienza con lo chef stellato Roy Caceres, decide di ripartire per l’estero e lavorare in ristoranti ove il piatto sia al centro di un vero e proprio processo creativo strutturato. Inizia la sua avventura iberica (che durerà diversi anni) entrando prima nel laboratorio di creatività di Quique Dacosta, 3 stelle Michelin, lavorando sotto il responsabile del settore creativo Juanfra Valiente. Si sposta poi a El Celler de Can Roca, 3 stelle Michelin e miglior ristorante per i 50Best Restaurants e qui si lega moltissimo a Joan Roca, uno dei fratelli fondatori del ristorante
«Essere qui come chef di Imàgo è l’avventura della mia vita - dice Andrea Antonini - grazie a Roberto Wirth ho messo insieme una brigata di giovani professionisti, come il mio collega Matteo Taccini che ha militato nell’ultimo anno nella cucina di Enigma (altro tempio della gastronomia internazionale contemporanea) con cui spesso ho incrociato il mio cammino lavorativo».
«Con Roberto Wirth abbiamo subito trovato il punto di incontro sulla filosofia di cucina che verrà espressa da Imàgo: al centro ci sarà l’italianità con omaggi anche alla tradizione e alla stagionalità dei prodotti, che verrà sempre proposta con la visione e il gusto contemporaneo, come i miei. Qui ho trovato, inoltre, una grande brigata di sala, guidata da Marco Amato e supportata dal F&B manager Ilario Bonzani: insieme intendiamo render sempre più simbiotico il lavoro delle due squadre e far vivere all’ospite un’esperienza sempre più coinvolgente».
Per informazioni: www.hotelhasslerroma.com
Andrea Antonini e Roberto Wirth
Andrea Antonini sarà dunque chef di Imàgo, mentre la responsabilità della ristorazione del Salone Eva, zona Lobby, e il Palm Court, giardino interno, rimane nelle mani di Marcello Romano. Antonini arriva all’Imàgo da una lunga e felice esperienza in Spagna con i fuoriclasse della cucina mondiale di El Celler de Can Roca e di Quique Dacosta, entrambi tre stelle Michelin.
Romano di nascita, classe 1991, dopo un diploma da perito tecnico, Antonini scopre la sua passione per la cucina. Comincia lavorando in piccoli ristoranti, facendo le stagioni estive e invernali durante le vacanze scolastiche, prima di partire per l’Australia per guardare il mondo da un’altra prospettiva e, nonostante le spiagge e il surf, capisce che il suo posto è dentro una cucina. Tornato a Roma, entra nella brigata dello chef stellato Andrea Fusco con cui rimane alcuni anni e con lui comprende quale tipo di approccio alla gastronomia vuole studiare e realizzare. Dopo aver fatto anche esperienza con lo chef stellato Roy Caceres, decide di ripartire per l’estero e lavorare in ristoranti ove il piatto sia al centro di un vero e proprio processo creativo strutturato. Inizia la sua avventura iberica (che durerà diversi anni) entrando prima nel laboratorio di creatività di Quique Dacosta, 3 stelle Michelin, lavorando sotto il responsabile del settore creativo Juanfra Valiente. Si sposta poi a El Celler de Can Roca, 3 stelle Michelin e miglior ristorante per i 50Best Restaurants e qui si lega moltissimo a Joan Roca, uno dei fratelli fondatori del ristorante
«Essere qui come chef di Imàgo è l’avventura della mia vita - dice Andrea Antonini - grazie a Roberto Wirth ho messo insieme una brigata di giovani professionisti, come il mio collega Matteo Taccini che ha militato nell’ultimo anno nella cucina di Enigma (altro tempio della gastronomia internazionale contemporanea) con cui spesso ho incrociato il mio cammino lavorativo».
Andrea Antonini e Roberto Wirth
«Con Roberto Wirth abbiamo subito trovato il punto di incontro sulla filosofia di cucina che verrà espressa da Imàgo: al centro ci sarà l’italianità con omaggi anche alla tradizione e alla stagionalità dei prodotti, che verrà sempre proposta con la visione e il gusto contemporaneo, come i miei. Qui ho trovato, inoltre, una grande brigata di sala, guidata da Marco Amato e supportata dal F&B manager Ilario Bonzani: insieme intendiamo render sempre più simbiotico il lavoro delle due squadre e far vivere all’ospite un’esperienza sempre più coinvolgente».
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Alberto Lupini
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