Pignoletto, fusione tra Consorzio Vini Colli Bolognesi e Consorzio Emilia-Romagna

Con il 96% dei voti, i soci hanno approvato la fusione tra il Consorzio Vini Colli Bolognesi e il Consorzio Emilia-Romagna. La sinergia mira a promuovere e tutelare il Pignoletto mantenendo autonomia locale. [...]

07 novembre 2024 | 18:43

L'assemblea dei soci ha approvato con una maggioranza del 96% la fusione tra il Consorzio Vini Colli Bolognesi, responsabile della tutela e valorizzazione delle denominazioni Docg Colli Bolognesi Pignoletto e Doc Colli Bolognesi, e il Consorzio Emilia-Romagna, ente dedicato alla tutela della Doc Emilia-Romagna. Considerata da molti soci come una scelta naturale e strategica, questa fusione è il frutto di anni di collaborazione tra i due consorzi nelle principali manifestazioni di settore per promuovere il Pignoletto, vino che ha avuto sinora la sua Doc nel Consorzio Emilia-Romagna e la Docg nel Consorzio Vini Colli Bolognesi.

La fusione consentirà comunque ai produttori dei Colli Bolognesi di mantenere autonomia nelle decisioni legate alla tutela, promozione e valorizzazione delle Doc e Docg locali. Questa scelta evidenzia l’importanza di preservare l’identità delle produzioni dei Colli Bolognesi, mantenendo un dialogo costante con Enti e Istituzioni.

«Si tratta di una decisione ponderata a cui siamo giunti dopo un’attenta e lunga riflessione derivante da un percorso condiviso naturalmente e senza forzature negli anni», ha spiegato Giacomo Savorini, direttore del Consorzio Vini Colli Bolognesi che ha aggiunto: «Il Consorzio Emilia-Romagna è, ad oggi, dedicato alla tutela e promozione della nuova DocEmilia-Romagna nella quale l’unica tipologia è il Pignoletto. In questo contesto, l’unione con i produttori dei Colli Bolognesi, rappresentanti dell’artigianalità e della qualità della collina, nonché tutelari della Doc Colli Bolognesi e della Docg Colli Bolognesi Pignoletto, non potrà che rappresentare un arricchimento, con la premessa che resterà inalterato l’impegno a conservare l’identità dei vini del territorio e a tutelare la viticoltura collinare del bolognese. Questo passo rappresenta un esempio, forse unico in Italia, dove, in un momento di crisi del settore vitivinicolo nazionale e internazionale, piccole aziende artigianali e grandi aziende cooperative e private si uniscono per raggiungere obiettivi comuni di valorizzazione e promozione».

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Alberto Lupini


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