Cotarella: chiusura alle 18 penalizza ancora il vino
26 ottobre 2020 | 10:33
«La chiusura dei ristoranti alle ore 18 è un duro colpo che penalizza fortemente ancora una volta il mondo del vino»: a dirlo all'Ansa è Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi e imprenditore umbro del settore. «Comprendiamo molto bene il difficile momento che si sta vivendo con la nuova ondata di casi Covid - aggiunge - ma il nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, rischia seriamente di mettere la parola fine a tante attività commerciali dislocate sul territorio nazionale, con riflessi drammatici per l'economia italiana».
«Per il settore che rappresento - dice ancora Cotarella - la contrazione dei consumi sarà inevitabile e il tutto avviene nel momento in cui si stava tentando di rimettere in moto il sistema dopo il lockdown di primavera. Al governo chiediamo di rivedere certe decisioni anche perché si fa fatica a comprendere perché alcune attività debbano chiudere alle 18 nonostante rispettino tutte le normative vigenti anti Covid».
«Se il decreto, in virtù dell'aumento espositivo dei contagi, non potrà essere rivisto - conclude il presidente di Assoenologi - chiediamo che almeno il governo sostenga economicamente fin da subito i produttori di vino, oltre che i ristoratori e tutti gli imprenditori penalizzati dal Dpcm, per garantire loro almeno la sopravvivenza».
«Per il settore che rappresento - dice ancora Cotarella - la contrazione dei consumi sarà inevitabile e il tutto avviene nel momento in cui si stava tentando di rimettere in moto il sistema dopo il lockdown di primavera. Al governo chiediamo di rivedere certe decisioni anche perché si fa fatica a comprendere perché alcune attività debbano chiudere alle 18 nonostante rispettino tutte le normative vigenti anti Covid».
«Se il decreto, in virtù dell'aumento espositivo dei contagi, non potrà essere rivisto - conclude il presidente di Assoenologi - chiediamo che almeno il governo sostenga economicamente fin da subito i produttori di vino, oltre che i ristoratori e tutti gli imprenditori penalizzati dal Dpcm, per garantire loro almeno la sopravvivenza».
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Alberto Lupini
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