Yard Restaurant, da Verona al mondo Il gusto internazionale che sa stupire
Il bello dell’Italia a tavola è la moltitudine di tradizioni culinarie che la caratterizzano, sparpagliate su tutto il territorio. Ma nelle grandi città l’offerta deve mirare ad accontentare le esigenze di tutti
29 marzo 2018 | 13:26
di Marco Di Giovanni
Già la location racconta una storia diversa dalle altre, che per scelta si discosta dal più blasonato format del tipico ristorante italiano: grandi vetrate lasciano intravedere ai passanti un ambiente polivalente, costituito da un design elegante arricchito da filari di luci che scendono dai soffitti e piante che ne completano l’ambiente, aggiungendo quel tocco di familiarità, capace di trasportare il cliente in un viaggio raffinato nelle più lontane feste di paese americane.
Pancia di maiale laccata all’arancia e profumata all’anice, con crema di sedano bianco e cime di rapa
Iniziamo, mentre aspettiamo il nostro tavolo, sorseggiando una bollicina, o un cocktail, perché no, al bar del ristorante. Come non rimanere stupiti scoprendovi una roulotte, con bravi e preparati barman, pronti a dare il benvenuto con un aperitivo e un sorriso? Il servizio è tutto per Yard, e il cliente si sente subito a suo agio. Indubbiamente è questa una delle motivazioni per le quali dopo diversi mesi di apertura, è ancora adesso necessario prenotare con anticipo per riuscire a riservare un posto a sedere, specialmente nel weekend.
Ma non è di certo l’unica motivazione: il vero successo di Yard sta nella proposta. Qui si viene per provare la Cucina internazionale, ed ecco tornare al desiderio di soddisfare le esigenze di tutti.
La carta è ampia e i piatti sono tutto tranne che scontati, proposte alle quali non siamo abituate, ma realizzate partendo da ingredienti di qualità, combinati in maniera innovativa rispetto alla Cucina italiana a cui siamo più abituati.
Lobster&Chicken
Tra gli antipasti scegliamo una Battuta di gamberoni alla piastra: il gusto è pieno, prepotente al palato, un gusto che ben si sposa con la salsa con la quale i gamberoni sono accompagnati; ci lasciamo poi coccolare da una Pancia di maiale laccata all’arancia e profumata all’anice, con crema di sedano bianco e cime di rapa: la tenerezza della carne non lascia dubbi sulla qualità della materia prima, tanto meno sull’abilità in cucina nel gestire tempi di cottura e creare condimenti equilibrati per regalare al cliente un piatto completo e sempre intrigante, dal primo all’ultimo boccone.
Chiudiamo poi con un antipasto curioso, un mix: Burrata affumicata, acciughe del Mar Cantabrico, cortado di cosciotto iberico e marmellata di cipolla rossa. Difficile in questo caso creare dei legami tra i quattro ingredienti del piatto, sceglierlo significa carpire qua e là per il mondo delle vere e proprie eccellenze: un piccolo sfizio, se vogliamo, che devia dalla cucina a cui ci siamo abituata, quella dei giochi di similitudine e contrasto, che ci si vuol togliere, senza regole. Un gusto lontano dalla nostra italianità, lontano dalla cucina gourmet… forse proprio internazionale, proprio ciò che Yard vuole proporre.
Questo pre-concetto si ritrova anche nel Filetto di scottona della Lessinia gratinato al granchio reale. Di difficile abbinamento il granchio con il Filetto, rivela un sapore al quale difficilmente i palati italiani sono abituati. Ci ritroviamo un po’ di più sul Filetto di tonno rosso ai due sesami, servito con riduzione di miso, maionese al lime e germogli.
Brownie a pezzi, gelato al fior di latte, caramello saltato e marshmallow
Ma il vero respiro internazionale, quello classico che finalmente trova casa in Italia, lo ordiniamo con il Lobster&Chicken, l’astice americano intero e pollo selezionato, conditi con latte di cocco, riso basmati alla curcuma, misticanza e patate croccanti. Non è la fiaba di Herb Palmer Jr., ma un piatto in cui davvero è intrinseco ciò che è diverso da noi, ma non per questo non merita uno spazio nella Cucina italiana, intesa come cucina del nostro territorio, che apre le porte alle tradizioni che vengono da fuori e che oggi giorno trovano posto nei gusti sempre più “disponibili” delle persone.
Quando si fa un viaggio “fuori porta” di questo genere, è consigliabile concludere con qualche chicca per addolcire i nostri giudizi, forse ancora troppo limitati, ma che hanno in quest’occasione trovato un buon motivo per stupirsi ancora una volta. E allora in tavola il Banana Tiramisu, una Crema montata al mascarpone con banane caramellate e briciole di cacao: anche qui è necessario uscire dagli schemi, paragonare questo gioco con il più classico dolce friulano-veneto sarebbe un errore. Più facile (sia per conoscenza che per gradimento) il Brownie a pezzi, gelato al fior di latte, caramello saltato e marshmallow.
Non deve piacere per forza, non deve convincere a tutti i costi, non cerca né giudizi né paragoni: Yard Restaurant è una tappa, è da provare. Le porte sono aperte per chi è curioso, e resteranno aperti per chi da questa curiosità ci ha tratto una bell’esperienza. E, a giudicare dalle prenotazioni, questi ultimi non sono affatto in pochi!
Per informazioni: www.yardrestaurant.it
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Alberto Lupini