Villa Fiorella di Massa Lubrense, quando l'arte contemporanea incontra il mare

Il Villa Fiorella Art Hotel a Massa Lubrense offre lusso autentico e arte contemporanea sulla Penisola Sorrentina. Con camere eleganti, cucina raffinata e una galleria d'arte interna per un'esperienza memorabile

26 aprile 2024 | 12:07
di Vincenzo D’Antonio

Quando si dice “Penisola Sorrentina”, e magari la parola “sorrentina” in tale caso induce in errore, si pensa ad una penisola che, senza soluzione di continuità dalla fascia vesuviana con i siti archeologici di Pompei ed Ercolano e con la bella e popolosa Castellammare di Stabia giunge, toccando Vico Equense, Meta, Piano e Sant’Agnello, fino alla celeberrima Sorrento. È “anche” così, ma non è esattamente così !

Dopo Sorrento, la penisola prosegue al punto tale che qualcuno ebbe a dire che da Sorrento comincia la “penisola della penisola” (!), quel lembo denominato “Lobra” che arriva a Massa Lubrense. Per godere della quiete vera, per fare in modo che del mare si avvertano i suoni delle onde e della risacca e non i rumori delle imbarcazioni, bisogna arrivare fin qui, a Massa Lubrense, che da Sorrento dista appena 7 chilometri e tanti ma proprio tanti decibel in meno !!!

Villa Fiorella Art Hotel: lusso autentico e arte contemporanea

A Massa Lubrense c’è una galleria d’arte contemporanea inserita all’interno di un albergo cinque stelle ! L’albergo è il Villa Fiorella Art Hotel. Sì, la raccontiamo così: una galleria d’arte dentro un incantevole albergo cinque stelle ! Cinque stelle vere e ben percepibili a partire dall’assenza di sfarzo ! Il lusso quello vero, non quello appariscente dello sfarzo vistosamente esibito. Personale ben formato e pronto a captare i desideri di una clientela cosmopolita che, come per fortuna ancora accade, sa quasi per magia captare i posti “buoni”, quei posti dove si trascorrono giorni sereni e splendidi.

Le 23 spaziose camere sono ottimamente arredate ed equipaggiate. Molto bella la piscina, graziosa e ben attrezzata la Spa. Dal terrazzo vista mare, di sotto il porticciolo di Marina della Lobra, a dare il benvenuto il magico isolotto Vervece, caro alla gente lubrense e poi, attenzione, vicinissima sulla sinistra c’è Capri, in lontananza, a fare da quinta ai tramonti da favola, Ischia con la svettante cima del Monte Epomeo e, piatta quanto sorniona, l’incantevole Procida.

Si aspetta, aperitivo con noi, nel bellissimo giardino che il sole rosso con la complicità del monte Epomeo si celi a noi per tuffarsi nel mare e andare a violentare altre notti. E così, dopo la magia del tramonto si va a cena nell’elegante Terrazza Fiorella. Panorama favoloso: tutto il Golfo, le tre isole e sempre lì benevole e al contempo guardingo, lo scoglio di Vervece. Lo chef è il vesuviano (nato a Torre del Greco) Carmine Mazza, non ancora quarantenne. Tavoli ben distanziati, mise en place che definiremmo materica per assenza di tovagliato. Oltre alla carta, tre menu degustazione: Campania felix, una proposta vegetariana articolata in cinque portate; Orgoglio territoriale, in cinque portate; Filii Vesuvii, in otto portate. La carta, in pratica, consente di prelevare cross le proposte dai tre menu degustazione. Ben fatta la carta dei vini, con mirate proposte di vini esteri.

E cosa si fa ? Ci si affida, ben consapevoli di non sbagliare, alla maestria dello chef Carmine Mazza che sa subito pregevolmente accoglierci con il suo dovizioso benvenuto. Pane fatto in casa utilizzando lievito madre.A memoria: tartelletta di provolone del monaco Dop con zest di limone; macaron di parmigiana di melanzane; ricotta vaccina lubrense con pomodoro del piennolo. L’olio è ottenuto da ogliarola. Il suo nome “Antonino” è omaggio al nonno del giovane proprietario Alberto Maria Colonna. Prima pietanza al tavolo: insalata di mare. Quale profumo sprigiona questo piatto e quanto ci sta bene la salicornia ! Nel calice una vera chicca, per etichetta e soprattutto per annata: Cerasuolo d’Abruzzo Doc 2018 fatto da Valle Reale.

Imperdibile, a seguire, il risotto di rapa rossa, blu di bufala e colatura di alici di Cetara Dop. La sensibilità dello chef traccia itinerario dal Cilento, con il formaggio di bufala, alla Costiera Amalfitana, con la colatura di alici. Il piatto viene finito al tavolo e ciò costituisce emozionante momento di cooking show fatto in virtuoso understatement dallo chef. Squisito anche il primo successivo: neraNO 1952. Nerano è frazioncina di Massa Lubrense, da qui poco distante. A Nerano nacquero i famosi spaghetti alla Nerano, che leggenda attribuisce alla necessità di sfamare l’appetito di una Sofia Loren proveniente via mare. Lo che Carmine Mazza li rielabora arditamente con esito felicissimo. Nel piatto ci troviamo squisiti cappelletti ripieni di provolone del monaco Dop e zucchine !

Che del maiale non si butti via niente, è fatto noto; probabilmente non altrettanto noto è che la stessa cosa può dirsi della seppia. Ci pensa lo chef a dimostrare ciò con il suo piatto originale seppia, laddove anche l’osso viene utilizzato, grattugiato a guarnire il piatto. Seducente profumo di mare e di agrumeto nell’originale secondo piatto: spigola agrumi e caffè. Sempre egregio il ruolo del Cerasuolo nel calice. Servizio in sala esemplarmente corretto per professionalità e garbo.

Buoni i dessert. Imperdibile, voluttuoso omaggio al territorio, il limoncello a chiudere, insieme con squisita piccola pasticceria, sì memorabile cena. Buio con l’astro d’argento in fase crescente. Un “quasi” plenilunio. In lontananza le lampare dei pescatori. Lo scoglio Vervece vigila e sogna il passato: di qui passò Ulisse che alla sua astuzia ricorse onde non cedere all’ammaliante fascino delle Sirene. Domanda: fu vera astuzia ?! Buona la notte, squisita la prima colazione del mattino. Una giornata con la Lobra (ricordiamolo: la Penisola della Penisola) tutta da esplorare e da godere !

Villa Fiorella Art Hotel
Via Vincenzo Maggio 5 - 80061 Massa Lubrense (Na)
Tel 081 878 9832

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