Viaggio su due ruote alla scoperta della Val Pusteria

Si estende tra Bressanone e Lienz, tra l’Alto Adige e l’austriaco Tirolo Orientale. È ideale per essere scoperta in bicicletta, per la presenza di oltre 230 chilometri di ciclabili

12 settembre 2022 | 08:30
di Martino Lorenzini

Situata nel cuore dell'Alto Adige, circondata da boschiprati fioriticime maestose e incantevoli specchi d'acqua dolce, la Val Pusteria e le sue valli laterali offrono agli amanti delle due ruote oltre 230 chilometri di piste ciclabili, asfaltate e non, collegate fra di loro (anche dal servizio ferroviario) e ben segnalate. Una ventata di aria fresca per chi sogna una vacanza per fuggire dal caldo e dall'afa, all'insegna del divertimento e... perché no, anche del buon cibo.

Per chi ama viaggiare pedalando, e per chi vorrebbe farlo (dato che oggi esistono le e-bike, le biciclette elettriche con la pedalata assistita), andare alla scoperta della Val Pusteria e delle sue valli lateralinon potrà che essere un'esperienza indimenticabile. Situata nel cuore dell'Alto Adige, solcata da fiumi e torrenti impetuosi, questo spicchio verde circondato da affascinanti cime e da suggestivi paesi ricchi di storia offre al visitatore ben 230 chilometri di piste ciclabili collegate fra di loro, ma anche tanti luoghi magnifici da visitare, nonché diverse prelibatezze culinarie da scoprire.
 
Per l'occasione segnaliamo alcune delle più importanti escursioni da percorrere in un'ipotetica vacanza della durata di 6 giorni. Il periodo consigliato per affrontare questo viaggio è quello estivo, ma si sconsiglia l'alta stagione, in particolare il periodo a cavallo tra metà luglio e la prima metà di agosto, perché alcuni percorsi potrebbero essere eccessivamente trafficati dai biker.
 


Viaggio in sella alla scoperta della Val Pusteria

La val Pusteria o Valle Pusteria (Pustertal in tedesco, Val de Puster in ladino) è una valle delle Alpi Centro-orientali, situata tra l'Alto Adige e il Tirolo Orientale. È lunga circa 100 chilometri, è disposta in direzione est-ovest, compresa tra Bressanone e Lienz e circondata dalle Alpi Pusteresi.
 
Nel nostro viaggio abbiamo scelto come "campo base" il Comune di Brunico (o Bruneck), il capoluogo storico, culturale, economico e amministrativo della Val Pusteria.
 
Il borgo, caratterizzato da un bellissimo centro storico, è attraversato in lungo e in largo da una serie di percorsi ciclabili (su asfalto, strada sterrata e sentiero) che permettono di raggiungere le altre località della valle, ma anche di sconfinare fino in Austria.
 
A Brunico si trova anche una stazione dei treni, servizio indispensabile per gli amanti delle due ruote, perché è possibile non soltanto imbarcare le proprie biciclette (pagando la tassa di soggiorno si ottiene gratuitamente un biglietto settimanale per il treno e diversi sconti per visitare i musei o per il noleggio bici) per poter raggiungere altre località, ma anche noleggiarle.
 
Per chi è abituato a viaggiare in sella "affrontare" la Val Pusteria in mountain bike non dovrebbe essere troppo faticoso, ma il consiglio è di provare comunque almeno una volta a noleggiare un'e-bike, ovvero la bicicletta elettrica con la pedalata assistita (a giugno 2022 il prezzo giornaliero era di 45 euro al giorno per una mountain bike, prezzo ridotto grazie allo sconto abbinato all'abbonamento settimanale del treno). Questo permetterà a tutti, anche ai neofiti, di percorrere lunghi tratti e affrontare salite impervie, senza stancarsi duramente e quindi, cimentarsi il giorno seguente la prima sgambata in un altro viaggio a pedali. Ma non solo; chi noleggia la bici o l'e-bike a Brunico può anche lasciarla nelle stazioni convenzionate disseminate lungo la valle pagando un piccolo sovrapprezzo e tornare poi comodamente al punto di partenza in treno.
 

 

Da Brunico a Bressanone

Il primo itinerario scelto parte da Brunico per raggiungere Bressanone. È un percorso lungo poco più di 42 chilometri e presenta qualche strappo improvviso spezza-gambe. Si può affrontare in mountain bike per poi tornare comodamente in treno, oppure in e-bike e farsi senza troppi problemi un viaggio andata e ritorno di oltre 84 km.
 
 
 
Il tracciato parte dal centro di Brunico e segue una pista ciclabile che in prevalenza costeggia il fiume Rienza fino al paesino di Rio di Pusterla (Muhlbach). Da lì si raggiunge Fortezza e poi si costeggia un altro fiume, l'Isarco (l'Eisack) fino a Bressanone (Brixen).
Lungo il tracciato ci si imbatterà nella Chiusa di Rio di Pusteria (Muhlbacher Klause), un'antica fortezza del XV° Secolo, ideata per scopi difensivi e daziali. La struttura è circondata da imponenti mura ed è stata oggetto di un'interessante opera di recupero. Fino a pochi anni fa la statale Pusteria vi passava attraverso ed è stato necessario il suo spostamento per poter procedere coi lavori di restauro.
Bressanone è invece una città dalla storia più che millenaria. Da vedere, oltre al pittoresco centro storico e ai suoi caratteristici porticati, c'è il Duomo con la sua piazza e il suo chiostro, il Palazzo dei Principi vescovi, che al suo interno ospita il Museo Diocesano e dei Presepi. Per gli appassionati c'è anche il Museo della Farmacia, che ripercorre la storia della farmacia e la sua evoluzione nei secoli.
 
  

La San Candido - Lienz

La San Candido-Lienz è una delle piste ciclabili più conosciute in Italia, sebbene la maggior parte del suo percorso si svolga in territorio austriaco. La sua "fama" è dovuta principalmente a un fattore: il suggestivo percorso di 44 chilometri che da San Candido porta a Lienz, oltre a passare per boschi e prati lussureggianti, pittoreschi borghi e rinfrescanti parchi acquatici, è praticamente quasi tutto in leggera discesa (c'è solo un iniziale strappetto di un centinaio di metri subito dopo San Candido). È quindi facilmente percorribile anche da tutti ed è adatto anche alle famiglie con bimbi piccoli. Inoltre, segue il tracciato ferroviario e quindi al ritorno si può tranquillamente prendere un treno, caricare sopra le biciclette, e tornare in poco tempo a San Candido.
 
 
Il percorso parte dal centro storico di San Candido o Innichen (facilmente raggiungibile da Brunico in treno), fin dall'epoca romana importante nodo stradale lungo la Via Augusta (collegava Augusta Vindelicorum con il porto adriatico di Aquileia). Da vedere a San Candido c'è sicuramente la Collegiata e l'annesso museo, nonché il Dolomythos, ovvero il museo delle Dolomiti.
 
Da lì la ciclabile (facilmente identificabile grazie ai numerosi cartelli posti lungo il percorso) porta a costeggiare la Drava, passando per l'ultimo paesino italiano Prato alla Drava (Winnebach). Poco dopo si raggiunge la frontiera tra Italia e Austria. Da lì, senza alcuna difficoltà, il percorso porta fino a Lienz. Da segnalare la scarsità di fontane incontrate lungo il tragitto per cui è consigliabile portarsi una scorta d'acqua.  C'è però la possibilità di rinfrescarsi al grande parco giochi per bambini, con annessa piscina con scivoli, situato nel centro sportivo Vithal, posto nel Comune di Thal (Assling) a soli 12 chilometri dall'arrivo. Poco più avanti c'è anche un suggestivo percorso panoramico per scoprire le cascate del Galitzenklamm.
 
Invece, da vedere a Lienz, oltre al centro storico e all'Hauptplaz, la tipica pizza tirolese, c'è lo Schloss Bruck, il grande castello duecentesco e, poco più a Est, vicino a Dolsach, si può visitare il museo archeologico della cittadina romana di Auguntum.
 


La San Candido - Brunico

Il percorso che da San Candido porta a Brunico è in prevalenza in discesa ed è lungo circa 40 chilometri (di questi una quarantina sono in sterrato). Per chi è allenato si può percorrere in mountain bike, altrimenti è meglio optare per l'e-bike per superare agevolmente i diversi e duri strappi che si incontreranno lungo il percorso.
 
Il tracciato in prevalenza passa di fianco ai campi e finisce un lussureggiante bosco di fianco alla Rienza, passando pure lungo un paio di gallerie e su diversi ponti di legno coperti da tettoie.
 
 
Il percorso tocca diversi paesi, fra cui Dobbiaco (Toblach), la nota località turistica, considerata la porta delle Dolomiti (è un "Comune delle Tre Cime", assieme ai Municipi di Auronzo di Cadore, Sesto, San Candido) e da cui è possibile raggiungere Cortina sia in bicicletta (d'estate) e sia con gli sci di fondo (d'inverno) percorrendo la vecchia ferrovia delle Dolomiti.
Da segnalare, inoltre, a Villabassa (Niederdorf) l'oasi verde del grande Kurpark (si raggiunge attraversando dalla ciclabile, la strada provinciale).
Oltre a essere un'area immersa nel verde, al suo interno ha un grande parco giochi (rigorosamente gratuito) per bambini e non solo, dove è possibile cimentarsi in una serie di giochi di destrezza e di equilibrio, assolutamente da provare. C'è poi anche un impianto idroterapeutico all'aperto, ovvero un percorso (l'ingresso a giugno 2022 era di 5 euro) da effettuare all'interno di una serie di corsi d'acqua.
 
 

La Dobbiaco - Cortina

Boschilaghipontigallerie e vecchie stazionicircondate da cime dolomitiche popolari e affascinanti. Questo e altro attende il biker che si vorrà cimentare nella Dobbiaco-Cortina, ciclabile lunga poco più di 31 chilometri che collega le note località dolomitiche, percorrendo in prevalenza il tracciato della vecchia ferrovia delle Dolomiti, che venne costruita durante la Prima Guerra Mondiale e dismessa nel 1962.
 
Il percorso fino al passo Cimabanche è in salita per poi andare in discesa fino a Cortina. Lo si consiglia a chi ha un buon allenamento a meno che non lo si faccia in sella a un'e-bike; in quel caso è decisamente agevole e si può anche rifare il tracciato al contrario (altrimenti si può lasciare la bici a noleggio alla stazione dei pullman di Cortina e tornare con l'autobus).
 
Lungo il tragitto impossibile non fermarsi al pittoresco Lago di Dobbiaco (Toblacher See) dove è possibile fare una camminata a ridosso delle sue acque cristalline su un sentiero attrezzato con tavoli da picnic e panchine.  Lungo il tracciato c'è anche il cimitero della Prima Guerra Mondiale di Monte Piana di Nasswand dove riposano 1259 caduti di diverse nazionalità. Immancabile anche la sosta all'Hotel Drei Zinnen dove in una valle laterale si possono ammirare le Tre Cime di Lavaredo.
 


Val di Braies: Villabassa - Lago di Braies

Non poteva mancare l'escursione in sella lungo la Val di Braies, valle laterale della Val Pusteria, e al suo omonimo lago, conosciuto in tutto il mondo e che recentemente ha assurto gli onori delle cronache per alcuni fatti spiacevoli che hanno coinvolto alcuni turisti incoscienti (durante il periodo delle vacanze pasquali sono stati diversi quelli finiti in acqua dopo aver camminato sulla lastra di ghiaccio che copriva la superficie del lago, che ha finito per rompersi).
 
Il tracciato parte da Villabassa, ma volendo si può partire anche da Dobbiaco percorrendo la ciclabile che porta a Brunico o da altre località.
Da Villabassa ci vogliono circa 11 chilometri per raggiungere il lago di Braies, ma il percorso è tutto in salita e presenta una difficoltà abbastanza elevata per la pendenza e la presenza iniziale di un tracciato in sterrato abbastanza impervio (volendo si può scegliere di percorrere la strada asfaltata che porta fino al parcheggio del lago, ma va detto che questa è molto trafficata e quindi abbastanza pericolosa). Il percorso è consigliato solo ai ciclisti più esperti, a meno che non si opti per l'e-bike e quindi anche in questo caso la salita non sembrerà così impervia.
 
La meta finale però vale sicuramente il prezzo della dura fatica. La Valle di Braies e il suo lago dalle acque verdi e cristalline costituiscono infatti uno degli angoli più pittoreschi delle Dolomiti. Però, onde evitare che l'atmosfera d'incanto venga rotta dall'eccessiva presenza di turisti che a piedi percorrono il sentiero che circonda il lago, è consigliabile visitare la località al di fuori dei periodi di alta stagione.
 


Le località da visitare "fuori sella"

L'Abbazia di Novacella
 
Al di là dei giri in bicicletta una visita a parte la merita l'Abbazia agostiniana di Novacella (Neustift), circondata da vigneti. Situata a 3,5 chilometri da Bressanone in epoca medievale è stata un rinomato centro culturale e ancora oggi è conosciuta per la sua biblioteca, la ricca pinacoteca, il giardino e la sua cantina dove sono vinificate le uve dei vigneti circostanti.
 
 
Il Forte di Fortezza
 
Il forte di Fortezza, Comune della Valle Isarco (si trova lungo il tracciato della Brunico-Bressanone) è una delle più imponenti fortificazioni dell’intero arco alpino,  e risale al XIX secolo.
 
La fortezza, fatta di labirintiscale e cunicoli, è stata costruita tra il 1833 ed il 1838 per volere dell'imperatore Ferdinando I d'Austria, e si estende su una superficie di circa 20 ettari.
 
il forte, dismesso dall'Esercito italiano nei primi anni Duemila, oggi rappresenta uno degli 11 Musei Provinciali dell'Alto Adige. Al suo interno ospita diversi allestimenti museali; da segnalare quello legato alla storia del Forte, quello dedicato alla nuova galleria ferroviaria del Brennero, che proprio a Fortezza avrà un nodo cruciale, e quello dedicato ai bunker e alle fortificazioni costruite in tutto il mondo. La struttura è talmente ampia che ci sarebbe la possibilità di ospitare molte più mostre, ma in occasione della nostra visita (giugno 2022) purtroppo molti spazi erano vuoti o dismessi.
 
 
Kronplatz - Plan de Corones
 
Il Plan de Corones è una montagna delle Alpi Sud-orientali alta 2.275 metri sul livello del mare, posta a spartiacque fra la Val Pusteria e la val di Marebbe, a 3 chilometri a Sud di Brunico. L'origine del massiccio a forma di panettone, il cui punto più alto si chiama Spitzhörnle o anche Hühnerspiel, è vulcanica.
 
Il comprensorio Plan de Corones vanta un paesaggio di singolare e sorprendente varietà e si estende dalla parte occidentale della Val Pusteria attraverso la Valle Anterselva e la Val Casies, fino a raggiungere la Val Badia. Diverse funivie che portano in cima sono attive anche d'estate.
 
Dalla base alla cima, la montagna è ricca di sentieri che si possono percorrere a piedi oppure in sella a una bici da mountain bike.
 
Ma non solo, in cima, oltre a godere di una splendida vista, si possono anche visitare il Museo della fotografia di montagna e l'affascinante Messner Mountain Museum,  dedicato all’alpinismo tradizionale, disciplina che ha plasmato ed è stata plasmata in maniera decisiva da Reinhold Messner, il celebre alpinista altoatesino. La vista mozzafiato sulle Alpi, che si gode dall’inconfondibile edificio progettato da Zaha Hadid, è parte integrante dell'esperienza museale: lo sguardo spazia in tutte e quattro le direzioni cardinali, anche oltre i confini provinciali, dalle Dolomiti di Lienz a est fino all’Ortles a ovest, dalla Marmolada a sud fino alle Alpi della Zillertal a nord.
 
 
Il museo Mansio Sebatum a San Lorenzo
 
Il museo è collocato su tre piani e racconta molto bene e senza mai annoiare, l'affascinante storia dell'insediamento di Sebatum.
Una visita ai tre piani del museo permette di viaggiare in un'epoca remota, quella verso la fine del primo secolo, periodo di transito e di sviluppo del vivace sito mercantile, trasformato presto nella stazione viaria romana "mansio sebatum". Testimoni di questo sviluppo sono i ritrovamenti esposti nel museo, ognuno con la sua storia da scoprire. Stazioni multimediali e interattive aiutano a comprendere come si viveva 2000 anni fa.
 
 
 

La Cucina altoatesina

La cucina altoatesina (in tedesco Südtiroler Küche) è l'espressione dell'arte culinaria sviluppata in provincia di Bolzano. Essa è un connubio fra la tradizione culinaria tirolese e la cucina tipica italiana (tra gli esempi più lampanti le buonissime e saporitissime tagliatelle fatte in casa al ragù di cervo) e risente anche dell'influenza della cucina viennese.
 
La cucina altoatesina gode di grande apprezzamento ed è rinomata a livello internazionale.
 
 
Non potevamo non assaggiare alcune delle sue prelibatezze, come gli affettati e in particolare lo Speck, i Canederli (grossi gnocchi composti di un impasto a composizione variabile a base di pane raffermo) da mangiare asciutti o in brodo, la zuppa d'orzo (Gerstensuppe), la zuppa di gulasch (Gulaschsuppe), la carne di castrato (Hammelfleischgerichte), l'immancabile Strudel, in versione dolce e salata (ripieno di crauti). Il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino (Gewürztraminer) o della locale birra Forst.

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Alberto Lupini


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