Un viaggio, un sogno, una cena Seby Sorbello sa emozionare
Lo chef siciliano ha dato vita ad una cena evento dove è riuscito a portare in viaggio i commensali, partendo dal Mediterraneo e attraversando luoghi e sapori di antichi popoli confinanti
24 luglio 2020 | 15:35
di Antonio Iacona
Seby Sorbello
“Un viaggio lungo una cena”: questo il tema della serata che, attraverso i piatti dello chef, l’allestimento suggestivo di Panta Rhei Wedding e la professionalità dei wedding designer Luca Melilli e Franco Cannata, ha condotto gli ospiti tra le magie dell’oriente, tra i sentieri del nord Africa e nel deserto del Sahara. Location al confine con il sogno, infatti, è stata una elegante tenda marocchina per ricordare la centralità della Sicilia, ponte di popoli e di culture, richiamando anche nella tavola tradizioni che nei secoli si sono miscelate, sovrapposte o affiancate a quelle già esistenti nell’isola e a quelle che sarebbero giunte in seguito.
Assieme al messaggio culturale, è stato lanciato un messaggio di speranza, perché tutte le attività della nostra vita quotidiana possano riprendere al più presto con la massima serenità. Per questo, lo chef ha cucinato durante la stellata notte etnea con il suo Seby Sorbello Cooking Out. «In un periodo di incertezze e spostamenti non semplici anche nelle nostre stesse città, in cui perfino un pranzo o una cena con i propri cari sono diventati difficili, la fantasia unita al gusto ci viene in aiuto - dice lo chef –. Un viaggio lungo una cena è l’esempio concreto di come si possa compiere un’esperienza sensoriale unica e completa pur restando a casa».
Altissima qualità delle materie prime, il cliente sempre al centro dell’attenzione, eventi curatissimi nei minimi dettagli: la filosofia di Seby Sorbello è quella del suo ristorante Sabir, incastonato nel Parco dei Principi di Zafferana Etnea. Ma anche fuori dalle eleganti strutture del vulcano lo chef dà prova che il sogno può continuare, avendo la sua prestigiosa cucina perfino a casa, se lo si desidera di questi tempi. Meglio ancora se poi la propria casa si trasforma in altri contesti geografici, come il Marocco, ad esempio, come le dune del Sahara, dove poter degustare piatti che raccontano emozioni, abbattendo limiti e confini di ogni sorta.
Un piatto della cena
La morbidezza di cuscini e tappeti ha messo a proprio agio gli ospiti, che hanno potuto degustare un aperitivo con insalata marocchina di pomodoro, peperone verde e coriandolo servita su tartellette di pasta brisé, la pastilla marocchina con pollo alle mandorle, zucchero e cannella e una focaccia con cagliata e cipolla in agrodolce. Le luci delle candele si confondevano col chiarore delle stelle, mentre in tavola venivano serviti l’Hummus di ceci con petali di agnello e verdure saltate e la crema di melanzane affumicate, impreziosita da una julienne di seppie. A concludere, cous cous di pesce e tajine di guancia con verdure croccanti, reinterpretati da Sorbello, mentre il tradizionale the verde veniva servito prima freddo, protagonista della zuppetta di frutta, e poi caldo per sancire la fine del viaggio nel deserto.
Le nuove disposizioni sanitarie, la massima attenzione rivolta alla tutela della salute di tutti i cittadini ed il pieno rispetto delle regole possono andare di pari passo con la ripresa delle nostre attività. La cena-viaggio, che abbiamo voluto brevemente raccontare, testimonia che ancora possiamo sognare, possiamo viaggiare e navigare verso nuovi porti, meglio ancora se con magiche argomentazioni gastronomiche interpretate finemente ed elegantemente nello stile di Seby Sorbello.
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Alberto Lupini