Un paesaggio multiforme, che evoca suggestioni del nostro Paese, tanto che di volta in volta si crede di essere tra gli olivi della Puglia, i vigneti del Piemonte o tra le colline della Toscana. Una varietà incredibile di eccellenze enogastronomiche, di scenari, di cittadine ricche di storia. Ecco a voi l'Istria, e più precisamente l'Istria Croata, che rappresenta la quasi totalità di questa penisola, geograficamente italiana e culturalmente europea. Anche se l'Istria Croata un'identità precisa ce l'ha, ed è un'identità stratificata che ha ereditato qualcosa da tutte le popolazioni che si sono avvicendate sulla sua terra, (l'Istria è stata veneziana, austriaca, francese, tedesca, italiana, jugoslava e croata in poco più di due secoli) in un melting pot che tanto ha contribuito a forgiare il carattere e la cultura di questa popolazione.Un tour di pochi giorni, che non si sofferma solo sul mare e sulle spiagge, permette comunque di conoscere le eccellenze della regione sia in termini di prodotti del territorio che di ospitalità.
Istria, i prodotti del territorio
Iniziamo proprio dai prodotti che fanno dell'Istria uno dei paradisi del turismo enogastronomico. Le Strade del vino e dell'olio, da percorrere in auto ma anche in bicicletta, permettono di incontrare i produttori e le produzioni che più caratterizzano l'eccellenza della regione.
- Il vino - L'Istria vanta una lunga tradizione vitivinicola che risale all'epoca romana. La regione è celebre per i suoi vigneti che producono vini di alta qualità, sempre più apprezzati anche all'estero, grazie a un clima favorevole e a un terreno ricco di minerali, la terra rossa argillosa e la terra bianca. Tra le varietà più apprezzate spiccano la Malvasia, un vino bianco fresco e fruttato color giallo paglia, e il Terrano, un rosso robusto e aromatico di colore rosso rubino, ma qui si coltivano anche numerosi vitigni mondiali di alta qualità, come Pinot bianco, Chardonnay, Pinot grigio, Merlot rosso, Refosco e Cabernet Sauvignon
- L'Olio EVO - Altrettanto apprezzato è l'olio d'oliva extravergine, dal sapore intenso, prodotto nella regione fin dal tempo dei Greci. La guida Flos Olei tutti gli anni premia l'Istria: nell'edizione 2024 sono ben 69 gli olivicoltori presenti nella guida, considerata la bibbia dell'olio. Le più note varietà autoctone sono la bianchera, la carbonazza e la buža.
- Il Prosciutto - Il prosciutto istriano, salato a secco con sale grosso e spezie, ha un segreto: viene essiccato all'aria e non affumicato. Il segreto si chiama Bora, vento asciutto e freddo, tipico degli inverni istriani. La stagionatura del prosciutto sulla Bora è uno dei due presupposti principali per ottenere un prodotto di qualità. L'altra caratteristica è appendere il prosciutto nella stessa cantina in cui si si conservano le botti di vino. In tal modo ha luogo la decisiva metamorfosi qualitativa del gusto e dell'odore che ne fa un prodotto unico e diverso da altri prosciutti crudi.
- Il Tartufo - Ma è il tartufo bianco, nella varietà più pregiata, il Tuber magnatum Pico, reperibile soltanto a tarda estate e in autunno, la vera star della gastronomia istriana. Il territorio d'elezione è il triangolo fra Pisino (Pazin), Buie (Buje) e Pinguente (Buzet), in particolare nella valle del fiume Quieto (Mirna) e negli umidi querceti della Foresta di Montona, habitat naturale del pregiato tartufo bianco grazie al terreno “grasso” e argillaceo. Nei primi mesi dell'anno si trova invece il tartufo nero, sia nella qualità più pregiata, Tuber Melanosporum Vittadini, che nella forma più comune, il Tuber Aestivum Vittadini, protagonista di diversi piatti della cucina istriana. Il clou della stagione è ottobre, quando a Levade (Livade), durante i fine settimana si tengono numerose manifestazioni per celebrare questa specialità.
- I piatti della tradizione - Per gustare la vera cucina locale, niente di meglio che entrare in una tipica trattoria istriana (konoba). Nell'entroterra la carne è protagonista, con piatti come il vitello stufato sotto la campana (cripnja), lombata e salsicce di maiale con crauti (kapuz), oppure la pasta detta fuži (fusi, triangoli di pasta all'uovo conditi con ragù, sugo ai piselli, gulash di cinghiale, asparagi selvatici o tartufo), gli gnocchi al sugo di selvaggina, di pollo ruspante o con una generosa grattugiata di tartufo. Onnipresenti la maneštra (minestrone con verdure, carne affumicata e fagioli), le fritaje (frittate, farcite con ingredienti di stagione), il prosciutto crudo istriano (pršut), mentre sulla costa troverete pesce freschissimo, la granseola e il merluzzo in umido con capperi, acciughe, patate.
Ogni settimana, in varie città dell'Istria, si tengono fiere di prodotti tipici, veri e propri farmers market dove trovare olio, salumi, formaggi e conserve.
Istria, dormire in un wine resort
L'offerta alberghiera in Istria è estremamente variegata, con hotel a 4 e 5 stelle che sempre più caratterizzano l'offerta, ma vogliamo suggerire due esempi di ospitalità in un contesto enogastronomico.
Il Roxanich Winery & Design Hotel
Il primo è Roxanich Winery & Design Hotel, un antico edificio dei primi del ‘900 nei pressi della cittadina di Montona (Motovun in croato), trasformato in un eclettico hotel di design con 28 camere e 4 suite una diversa dall'altra. L'albergo, che è stato aperto a febbraio 2019, sorge su una collina affacciata sulla vallata attraversata dal fiume Mirna (Quieto in italiano) e ha una bella piscina all'aperto e un ristorante affacciato sulla vallata che serve cibo locale in chiave gourmet, come le taglaitelle con l'orata e il sigaro di cioccolato Nel cuore della collina è stata ricavata la moderna cantina dove dal 2008 viene prodotto, in piccole quantità, il vino biodinamico naturale venduto per il 75% in Croazia e per il restante 25% in quasi tutta Europa e in Giappone, Usa e Scandinavia. La filosofia di Roxanich si basa sull'invecchiamento e un intervento umano minimo. «La pazienza è una fantastica tecnica di cantina», dice Mladen Rožanic, l'anima di questa realtà. La cantina del Roxanich può essere utilizzata per cene speciali, concerti o come galleria d'arte, oltre che naturalmente per degustazioni. I vigneti di Terrano e Malvasia, vitigni autoctoni, ma anche di Merlot e Cabernet, si trovano a circa 15 km di distanza. La cantina produce ogni anno circa 60-100mila bottiglie l'anno, e spazia dai vini bianchi ai rosati ai rossi, lungamente invecchiati e macerati, uno spumante e un vino liquoroso.
Il Meneghetti Wine Hotel & Winery
Un'altra opportunità è soggiornare al Meneghetti Wine Hotel & Winery, uno dei luoghi più esclusivi e raffinati dell'Istria Croata, l'unico Relais & Chateaux della regione e membro di Virtuoso e Serandipians. Al Meneghetti si respira l'atmosfera chic ma accogliente di una casa di campagna, che è esattamente il feeling che hanno voluto dare i proprietari, una coppia di Zagabria che si è innamorata di questo luogo magico. Situato nelle vicinanze di Valle (Bale), e circondato da 10 ettari di vigneti e uliveti, Meneghetti offre un'esperienza di lusso immersa nella tranquillità e nella bellezza naturale della campagna istriana.
Il resort nasce da un'antica tenuta vinicola, ristrutturata e trasformata in un elegante complesso cinque stelle che combina il fascino antico della vita rurale con comfort moderni, declinati nelle 10 stanze e suite, nelle 4 ville con una o tre camere e piscina privata, e in una trentina di residence a una o due camere, alcune con plunge pool, arredate con materiali naturali e colori tenui. Punti forti della struttura sono la Meneghetti Spa, - con piscina coperta e trattamenti a base di olio d'oliva, di vinoterapia e massaggi thailandesi - e la gastronomia dei due ristoranti. L'Oliveto, sotto gli alberi vicino alla piscina, propone una moderna interpretazione della cucina tradizionale istriana, preparata con prodotti dell'orto e accompagnata dai vini e dagli oli prodotti nella tenuta. Da provare, i crostini con fonduta di pecorino con tartufo nero, i gamberetti con la mela verde e le linguine alle vongole, e per finire la mousse di gianduia. Nel parco, due piscine e una mostra a cielo aperto delle opere dell'artista contemporaneo belga Arne Quinze, grandi sculture in alluminio che simboleggiano dei fiori.
Istria, i villaggi dell'interno
L'entroterra istriano è una continua scoperta, con boschi di querce che lasciano spazio a vigneti e ulivi, e colline sormontate da borghi medievali che da soli valgono il viaggio.
Montona
Montona (Motovun) è il classico borgo da cartolina, circondato da mura del Trecento, con strade lastricate che si inerpicano sulla collina regalando viste sempre più ampie sulla valle del Mirna e le foreste di quercia istriana, così preziosa per la flotta veneziana ai tempi della Serenissima. Attraversata la porta monumentale, si arriva nella piazza circondata da bei palazzi tra cui il Municipio del XIII secolo e la chiesa di Santo Stefano con il suo campanile del XIII secolo, simbolo della cittadina. Nella piazza, di fronte al pozzo, è da vedere la stamperia medievale Antico con souvenir originali stampati con una replica della macchina da stampa di Gutenberg. Defilato su un lato della piazza, un palazzo del XVII secolo dall'intenso colore rosa antico, che apparteneva alla famiglia dei marchesi Polesini, ospita il Boutique hotel Kaštel. Tra i suoi cittadini illustri si annovera Mario Andretti, il pilota italo americano campione di Formula Uno, ben noto agli appassionati di automobilismo.
A fine luglio le strade della cittadina si animano per uno degli eventi più significativi della stagione, il Motovun Film Festival, che oltre ai film propone anche un ricco programma di intrattenimento notturno. Tanti sono i prodotti eccellenti di questo territorio, ma il vero oro della regione è il tartufo, protagonista di molti piatti della tradizione. La zona infatti rivaleggia per estensione con la regione delle Langhe per quello che riguarda la produzione del pregiato tartufo bianco. In primavera invece in tutti i ristoranti si trovano specialità a base di tartufo nero. Una delle più belle sorprese di Montona è la cena alla Konoba Mondo, una tipica taverna istriana che con la sua cucina a base di tartufo, ma anche con la sua atmosfera accogliente e il servizio caloroso, ha saputo attirare l'attenzione anche del New York Times. Da provare assolutamente la polenta cremosa ai tartufi con panna in crosta di parmigiano, il petto d'anatra con purè di patate e la tagliata di manzo con parmigiano e tartufo nero, per finire, se volete provare un gusto particolare, con la torta al cioccolato e tartufo.
Grisignana
Sulla strada verso il mare e Umago, il villaggio di Grisignana (Grožnjan) è un altro borgo arroccato sulla collina che ha mantenuto intatta la sua struttura medievale, con numerose chiese e torri storiche, viuzze strette pavimentate in pietra fiancheggiate da case antiche e botteghe artigiane. Conosciuta come "la città degli artisti", durante i mesi estivi si anima con mostre d'arte, concerti e festival che contribuiscono a creare un ambiente vivace e creativo. Come Montona, anche Grisignano offre una cucina ricca di sapori tradizionali istriani, con piatti a base di tartufi, funghi e formaggi locali. I vigneti circostanti producono alcuni dei migliori vini della regione. E infatti questa è la regione dove si snoda la Strada del Vino che percorre una regione che fin dai tempi dei romani era vocata alla produzione del vino, grazie a un clima favorevole e alla terra ricca di minerali. Ora è punteggiata da agriturismi e B&B e frequentata da cicloturisti e appassionati di degustazioni.
Ma qui si trova anche una delle eccellenze tra i produttori di olio extravergine d'oliva, Ipsa, un'azienda familiare che ha saputo combinare la tradizione agricola istriana con tecniche moderne per produrre oli d'oliva che rispettano il territorio utilizzando metodi sostenibili e rispettosi dell'ambiente. I mono-cultivar, come il Bianchera e il Leccino, esprimono al meglio le loro caratteristiche gustate in piccoli bicchieri o sul pane artigianale locale. Klaudio Ipsa e la moglie guidano la degustazione, accompagnata da un tagliere di formaggi e da una selezione di salumi tra cui il famoso prosciutto istriano, ma soprattutto coinvolgono gli ospiti nel racconto dalla loro avventura che ha portato Ipsa a diventare uno dei produttori più rinomati del Paese. Incluso nella lista dei top 20 mondiali dalla guida Flos Olei, nella quale nel 2024 ha avuto 99 punti su 100, ha raggiunto l'eccellenza attraverso la passione e il duro lavoro che ha visto Klaudio e la sua famiglia riportare in auge la produzione in un territorio dedicato da sempre alla coltivazione degli ulivi ma che giaceva in uno stato di abbandono.
Istria, Parenzo e il Canale di Leme
Per scoprire le antiche colonie bisogna scendere sulla costa occidentale della penisola dove si trova Parenzo, che insieme a Pola, con la sua stupefacente arena magnificamente conservata, è stata la prima colonia romana. Nel centro storico è ancora visibile la pianta romana, con il Cardo Massimo e il Decumano che si incrociano nel cuore di Parenzo, l'antica Parentium. Poco lontano alcuni resti romani ricordano la grandezza della città, che però è conosciuta soprattutto per la sua Basilica Eufrasiana che risale al VI secolo, dal 1997 inserita nel patrimonio culturale dell'UNESCO. Al suo interno, meravigliosi mosaici creati dai maestri di Ravenna decorano l'abside e rivaleggiano per bellezza e stato di conservazione con i più bei mosaici bizantini del mondo. La passeggiata lungo il porto, recentemente rinnovata, è interrotta da linee di bronzo illuminate di notte che hanno lo scopo di raccontare, tramite un QR code, la storia della città attraverso i suoi monumenti più significativi.
Sul lungomare si trovano diversi ristoranti molto frequentati. Noi abbiamo assaggiato la cucina di Sveti Nikola, regolarmente segnalato dalla Guida Michelin dal 2017 al 2022 e recensito da Gault Millau. Accoglienza calorosa, servizio accurato e ingredienti di qualità ne fanno una sosta perfetta per gustare le specialità di mare, come i filetti di pesce con salsa di capesante, i fuži fatti in casa con gamberi e calamari o il carpaccio Mare Nostrum, ma anche dell'interno come la zuppa coi tartufi, il risotto con prosciutto istriano e funghi o il filetto di maiale Cardo Maximus con erbe mediterranee. Poco lontano si trova il Parentium Plava Laguna, uno dei 24 hotel del gruppo alberghiero Plava Laguna - che insieme a Valamar e Maistra ha la maggior parte delle strutture a 4 o 5 stelle della regione. L'albergo 4 stelle, immerso nella pineta, ha due piscine affacciate verso il mare, un centro benessere e uno dei migliori centri congressuali della zona.
Proseguendo verso sud si incontra Orsera, piccolo porto affollato di barche a vela, una volta famoso per le spiagge riservate ai nudisti delle sue isole. All'estremità della marina si trova il ristorante Trošt che non solo regala uno dei tramonti più belli, ma propone anche specialità come la carne cotta sotto la campana o pesce appena pescato, come ad esempio il branzino al sale, e la tradizionale zuppa istriana.Dal porto si parte per una escursione alle isolette vicine o al Canale di Leme, luogo incontaminato circondato da boschi che si inoltra per ben 12 km all'interno, e che una volta era la foce del fiume Pazincica, ora interrato. Il canale - dove vengono coltivate ostriche e cozze, e allevati branzini e orate - viene spesso erroneamente chiamato fiordo perché qui, negli anni Cinquanta, fu girato un film con Kirk Douglas sui Vichinghi. Che hanno dato il nome al ristorante Viking, alla fine del Leme, dove la cucina tradizionale istriana, specialmente a base di pesce, è veramente ottima e autentica.
A metà strada si può gustare un cocktail servito da personale giovane e affabile alla Pirate Cave, un bar in tema corsaro con vista sul canale, circondato da piante grasse e fiori. Da qui ci si può addentrare nel bosco di Kontija che si estende su una superficie di 65 ettari. La foresta è attraversata da più di 40 chilometri di piste ciclabili e sentieri escursionistici, e protegge una grande quantità di alberi di carpino bianco e di roverella, ragione per la quale dal 1964 parte della foresta è stata dichiarata Riserva speciale della natura. In mezzo al bosco sorge il Centro di educazione scientifica (Zec) Kontija, concepito come un centro di educazione permanente, prevalentemente rivolto ai giovani (alunni e studenti), per insegnare l'importanza della biodiversità e della protezione della natura. Lo Zec è anche un centro di informazione della popolazione locale, dei visitatori e dei turisti che esplorano l'area protetta del Canale di Leme e del bosco di Kontija.
Istria, Rovigno e la costa verso Pola
Ed eccoci arrivati a Rovigno, uno dei borghi più belli dell'Istria e una delle più note attrazioni di tutta la Croazia, caratteristiche che le sono valse il nome di “Perla dell'Adriatico”. Caratterizzata da strade strette e piccole piazze fiancheggiate da case alte color pastello - conseguenza dello spazio limitato dovuto al fatto che fino al ‘700 Rovigno era un'isola - la città vecchia è dominata dalla chiesa barocca di Sant'Eufemia, col suo campanile ispirato a quello di San Marco con in cima la statua in bronzo della santa che ruota indicando la direzione del vento. Dal sagrato della chiesa dedicata alla santa che ha protetto gli abitanti dalla peste, si gode una vista spettacolare sulla città, sul mare e su molte delle 22 isolette dell'arcipelago.
Rovigno ebbe grande importanza durante i cinque secoli di dominazione veneziana (1283-1797) che ha lasciato segni nell'architettura, nel commercio ma anche nella lingua: molti qui parlano il dialetto istro-veneto, molto colorito ma facilmente comprensibile. Un tempo borgo di pescatori, oggi ospita gallerie e atelier di artisti, negozi di abbigliamento e di souvenir, ma è anche nota per la sua eccellenza gastronomica: qui infatti ci sono Monte, primo ristorante in Istria a ricevere una stella Michelin, e il ristorante Agli Amici Rovinj, affiliato al celebre Agli Amici di Udine, che ha appena ottenuto la sua seconda stella, unico in tutta la Croazia. A tutt'oggi sono gli unici due ristoranti stellati dell'Istria. A Rovigno ci sono anche alcuni degli alberghi 5 stelle più lussuosi, come appunto il Grand Park Hotel, il Lone e il Monte Mulini. Da vedere la mostra interattiva alla Casa della Batana, dedicata alla barca da pesca dal fondo piatto, ancora oggi in uso, che è riconosciuta dall'Unesco come parte del patrimonio culturale immateriale dell'umanità.
Scendendo verso sud ci si può fermare a Fasana, piccolo borgo pittoresco con spiagge di sabbia, che è il punto di partenza per la visita dell'arcipelago delle isole Brioni. Meta nell'ottocento dell'aristocrazia austro-ungarica, sono oggi un parco nazionale, l'unico dell'Istria, dove si possono ammirare orme di dinosauri risalenti a 160 milioni di anni fa, visitare il Parco Safari ma anche giocare a golf su un campo a 18 buche creato nel 1922 per l'élite mitteleuropea. Pola dal canto suo merita senz'altro una visita approfondita, ma se avete poco tempo andate almeno a visitare il grande anfiteatro romano, perfettamente conservato anche nei sotterranei, che ospita numerosi eventi culturali, tra cui il famoso Festival del Cinema di Pola, concerti di artisti internazionali e spettacoli teatrali. Costruito interamente in pietra calcarea, l'anfiteatro presenta quattro torri e tutti e tre gli ordini classici: dorico, ionico e corinzio, e nell'antichità poteva ospitare fino a 23mila spettatori.
Istria, Cittanova e Umago
Risalendo verso l'Italia, ci si imbatte in Cittanova (Novigrad) con le sue mura veneziane color crema. D'obbligo una sosta al bar di Orietta, in Piazza Grande, proprio di fronte al campanile, per gustare un aperitivo da local con acciughe, alici, olive e Epulon Spritz, un liquore di assenzio con note di agrumi, anice e vaniglia. Nei pressi di Novigrad, il Palazzo Rainis Hotel & Spa è un boutique hotel aperto nel 2022, che fa parte di Small Luxury Hotels of the World. È nato dalla ristrutturazione di una villa del Novecento appartenuta ad un farmacista veneziano, Giovanni Rainis, ed ecco il perché dei nomi evocativi del ristorante Chemistry, che presta molta attenzione al processo di trasformazione del cibo durante la cottura, e del bar Potions. Sedici le suite e le camere, tutte diverse fra loro, che si dividono fra la villa originaria e i moderni annex intorno alla piscina, arredate con mobili custom made e pavimenti in legno. Per finire è d'obbligo fermarsi al Ristorante Badi a San Lorenzo, piccolo paesino tra Cittanova e Umago. Gestito dal 1986 dalla stessa famiglia, è riconosciuto dalla guida JRE, Jeunes Restaurateurs d'Europe, come uno dei migliori della Croazia per le sue specialità di pesce e crostacei, anche crudi, gli scampi o l'astice alla Busara, il branzino in crosta di pane, e spaghetti e risotti di mare.
È tempo di rientrare in Italia, con la certezza di voler ritornare in altre stagioni in questa regione che, seppur piccola, sa offrire tutto il meglio a chi viaggia al ritmo della natura e del territorio.
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Alberto Lupini
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