Tour de la gastronomie Profumi e sapori di Provenza: la strada verso Marsiglia

Le dolci colline provenzali che hanno ispirato grandi pittori ci accompagnano sulle coste del mediterraneo. Qui ci accoglie Marsiglia, città vibrante e multietnica, custode di antichi tesori . La più antica città francese ha una forte anima marittima e di conseguenza anche sapori e profumi ricordano il legame con i prodotti ittici locali

16 settembre 2023 | 09:41
di Piera Genta

Proseguendo lungo la valle del Rodano verso le coste mediterranee merita una deviazione il piccolo villaggio di Hauterives. Siamo nel cuore della dolci colline del Drôme per una visita al Palais Idéal du Facteur Cheval, costruito alla fine dell'Ottocento da un postino francese di nome Ferdinand Cheval, rappresenta un particolare esempio di architettura naïf che attirò la curiosità di artisti illustri ed è meta turistica visitabile tutto l'anno. Si raggiunge poi Tain-l’Hermitage, sosta ideale per chi ama il vino, quelli tipici della zona sono l’Hermitage e il Crozes Hermitage, da non perdere la visita alla Citè du Chocolat Valrhona.

Le tre tappe del tour de la Vallée de la Gastronomie


La prima azienda al mondo ad aver valorizzato nel campo del cioccolato il concetto di cru. Si tratta di una struttura innovativa che propone un itinerario esperienziale alla scoperta del cioccolato, aperta 362 giorni all’anno. Proseguendo si arriva a Montélimar, dove sono nati i fidanzatini di Peynet, la porta della Provenza, famosa per il suo torrone. Lo si può degustare nel museo dedicato che ripercorre le tappe della storica Maison d’Arnaud Soubeyran, fondata nel 1837. Alzi la mano chi non ha mai mangiato un orsetto della Haribo? Il museo lo troviamo proprio a Uzes sulla nostra strada verso Marsiglia.

 

Nella zona da non perdere il Pont du Gard di Nimes e l’arena di Nimes , perfettamente conservata, costruita alla fine del I secolo d.C., lunga circa 133 m e larga 101 metri, poteva ospitare oltre 20.000 spettatori. A pochi chilometri a Vergèse si trovano le fonti e il relativo museo dell’acqua Perrier. Raggiungiamo Arles, la città dove Vincent Van Gogh scelse di vivere gli ultimi anni della sua vita. Da vedere l’anfiteatro, il teatro ed i criptoportici, costruiti dai romani ed andare alla ricerca di luoghi che hanno ispirato il pittore olandese. Per continuare a vivere l’atmosfera artistica sulla collina di Lauves alle porte di Aix-en-Provence si trova il laboratorio di Paul Cézanne, il pittore provenzale. E poi la cittadina con la parte vecchia, il Cours Mirabeau con i tanti cafè, tra cui Les Deux Garçons, un’istituzione dal 1792. Da non dimenticare i assaggiare i calissons, dolcetti dalla caratteristica forma a losanga con frutta candita, mandorle e zucchero ricoperti di glassa. Ed ancora le terme, quelle più conosciute sono le terme Sextius sulle vestigia dell’antico complesso romano, una struttura che comprende SPA, hotel, ristorante e giardino. L’acqua della fonte, che sgorga naturalmente a 33°C, è l’elemento base di tutti i trattamenti.

Dopo aver attraversato le suggestive e ispiratrici colline provenzali ecco che si giunge sulle rive tiepide del Mediterraneo, dove si erge la maestosa città portuale di Marsiglia, la città più antica di Francia, fondata nel 600 a.C. dai greci nel sito dove oggi sorge il Vieux Port, punto nevralgico della città, completamente rinnovato nel 2013 quando il capoluogo provenzale è stato scelto come Capitale della Cultura. Tra le nuove architetture della zona spicca il miroir ombrière ideata da Norman Foster, dietro al quale si snoda il caratteristico susseguirsi di bar, ristoranti, il mercato del pesce sul Quai des Belges. Partono anche di qui i battelli turistici per le escursioni al Chateau d’If e ai Calanchi e il traghetto che attraversa il porto da Fort Nicolas a Fort Saint Jean, le due fortezze che dominao l'insenatura. Simbolo della città la Basilica di Notre Dame de La Garde, che si staglia sulla collina da cui si gode di un panorama incredibile su tutta la città. Senza dimenticare la Major, la cattedrale costruita per volere di Napoleone III, dallo stile neobizantino, con molti materiali provnienti dall’Italia come il marmo bianco di Carrara.

Si respira il vero spirito di Marsiglia, multietnica e piena di vita, passeggiando per le stradine del Panier con i suoi murales ed i panni stesi. Si raggiunge poi il MuCEM, il Museo delle Civiltà dell’Europa del Mediterraneo che ospita mostre temporanee e una collezione permanente legata alla cultura e alla produzione artistica dei popoli del mare Nostrum. Senza dimenticare la prima delle Unité d’Habitation di Le Corbusier, conosciuta come Citè Radieuse, è una città-giardino verticale, in cui l’insieme di abitazioni è inserito in una struttura collettiva concepita (per l’epoca) come un nuovo sistema abitativo. All’interno, oltre a 337 appartamenti, si trovano negozi, una libreria, un bar ristorante, una sala da tè e perfino un albergo, mentre sulla terrazza si trovano un asilo e un centro d’arte contemporanea. Monumento storico dal 1995, nel 2016 la Cité è stata iscritta nella lista dei beni patrimonio dell’Unesco. Davanti a Marsiglia lo Chateau d’If, il castello fortezza utilizzato come prigione nel quale Dumas fece rinchiudere il suo Edmond Dantès nel romanzo Il Conte di Montecristo. Il castello non è più una prigione dal 1915 e oggi è visitabile.

Tra Marsiglia e il piccolo borgo di Cassis, lungo 20 km di costa, si estende il Parco Nazionale delle Calanques: un vero e proprio paradiso naturalistico fatto di scogliere a picco. Tra le curiosità il Museo del Sapone per scoprire come viene prodotto il sapone di Marsiglia. È possibile, su prenotazione, anche partecipare a laboratori per fare il sapone con le proprie mani. Si trova in Quai De Rive Neuve, 25 accanto alla più grande boutique del sapone di Marsiglia: due piani e centinaia di prodotti. A dicembre, la Canabière, la strada che attraversa il centro storico della città ospita il Marché des Santon, il mercatino natalizio dove si vendono i Santon, le statuine del presepe tipiche della Provenza.

 

Sicuramente il piatto tradizionale è la Bouillabasse, una zuppa di pesce che, secondo la tradizione, deve contenere almeno tre tipi di pesci locale e deve essere mescolata a tavola: il pesce, presentato in un piatto a parte, va poi mescolato alla zuppa con crostini e un po’ di rouille (una salsa provenzale molto piccante). Si mangia in tutti i ristoranti e trattorie tipiche della città. Ed ancora la tapenade, crema di olive nere, capperi, aglio e olio d'oliva da spalmare sui crostini abbrustoliti: ottimo aperitivo con il pastis! Tra i dolci le Navettes, biscottini a forma di barchetta, secondo la tradizione riproducono la barca su cui le Tre Marie (Maria-Salomé, Maria Maddalena e la vergine Maria) sarebbero arrivate in Camargue. Benedette il giorno della Candelora, le navettes pare si conservino a lungo (si narra un anno intero) in una scatola di metallo. Indirizzo simbolo per acquistarle: Les Navettes des Accoules, rue Caisserie 68 

La cucina provenzale è ricca di sfacettature e di prodotti tipici. Nelle lagune salate della Camargue, zona del dipartimento delle Bouches-du-Rhône, a sud di Arles tra il mar Mediterraneo e il fiume Rodano ci sono diverse saline, Aigues-Mortes verso Montpellier e Salin de Giraud nei dintorni di Saintes-Maries-de-la-Mer – da cui si ottiene il fleur de sel de Camargue, un sale non raffinato, iposodico e in piccoli cristalli. Ma è anche zona di risaie, da cui si produce l’igp Riso di Camargue. E se volete portare a casa un gradito souvenir, da non dimenticare le erbe di Provenza, un mix che comprende rosmarino, timo, santoreggia e origano essiccati in proporzioni variabili: attenzione però al label rouge, un certificato di qualità che dal 2003 funge da disciplinare e garantisce la tracciabilità delle erbe. 

 

Dove mangiare Marsiglia:

  • AM par Alexandre Mazzia: tre stelle Michelin in una viuzza dell’VIII arrondissement. Niente menu, pranzi e cene solo secondo l’estro di Mazzia, che mette insieme proposte di mare e di verdure di stagione con influenze africane, frutto della sua infanzia trascorsa a Pointe-Noire, in Congo. 
  • Chez Fonfon con vista sul porticciolo e le barche, un ristorante-mito per la bouillabaisse.
    140 rue du Vallon des Auffes
  • Une Table au Sud, locale contemporaneo sul Vieux Port, punta molto al pesce (compresa una bouillabaisse rivisitata).

Dove dormire a Marsiglia:

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Alberto Lupini


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