The First Musica, a Roma il nuovo rooftop mozzafiato

Boutique hotel del gruppo The Pavillions Hotel e Resorts con la cucina affidata al cuoco Fabio Pecelli il quale porta in tavola la massima espressione della cucina tipica italiana

03 luglio 2022 | 21:30
di Sabino Cirulli

Lestate romana si arricchisce di un altro rooftop adagiato sui tetti della Capitale, con una vista vertiginosa da cui sembra di lievitare sul Tevere. Al sesto e settimo piano del nuovissimo The First Musica, il boutique hotel 5 stelle lusso del Gruppo The Pavillions Hotel e Resorts, ubicato sul Lungotevere dei Mellini, una offerta enogastronomica declinata in una duplice veste: Alto, l’aperitivo in alta quota al sesto e settimo piano e Oliva la cena nel ristorante con ampie vetrate che lo trasformano in un giardino d’inverno. Nel primo caso, con uno sguardo che a 360° abbraccia tutti i monumenti della città eterna, si può consumare un drink a partire dalle 18 fino alla chiusura in un’atmosfera raffinata ed elegante scegliendo tra cocktail classici, a partire da un memorabile Negroni, fino ad una signature list all’insegna delle fermentazioni.

Menu e filosofia

Nel menu proposte più veloci e fresche con l’opportunità di provare le pizze di Jacopo Mercuro (proprietario di 180 Gr). Il tutto vigilati da un albero di olivo che domina la terrazza con il suo aspetto da maxi bonsai. Basta poi scendere di un piano per accomodarsi da Oliva, il regno del talentuoso chef romano Fabio Pecelli per gustare i classici che hanno fatto la storia della cucina tricolore, il cui sapore magari è stato dimenticato perché negli ultimi anni ci si è spinti alla ricerca di novità tout court.

«Siamo andati controcorrente, - evidenzia Pecelli - abbiamo voluto ricreare uno stereotipo di cucina made in Italy 100% puntando molto sulla condivisione e sulla convivialità. Da noi rivivono i fasti degli anni ’80, inseguendo l’idea di proporre un luogo dove il cliente in primis, riconosca nel menu e nei piatti che lo rappresentano l’italianità a tutto tondo. Nella mia cucina la materia prima è fondamentale così come la tecnica che la esalta al massimo. In piatti che apparentemente sembrano semplici vi è un grandissimo e certosino lavoro sulle cotture. Chi si siede alla mia tavola riconosce certo la tecnica ma questa non è fine a se stessa e non lo spaventa. Penso ad esempio al vitello tonnato che realizzo con una doppia cottura o alla costoletta di vitello alla milanese. Sapori di cui ci portiamo il ricordo in modo prolungato, ben oltre la durata della cena».

Una cucina, quella di Oliva, dove rivivono, come in un album dei ricordi, i sapori caratterizzanti ogni regione del Belpaese. Uno studio minuzioso del paniere e della cultura gastronomica in tutta la sua molteplice complessità. Spazio allora tra gli antipasti al Fiore di zucca in pastella con alici del Cantabrico, al Croccante di Coda alla Vaccinara, al Cannolo di baccalà e peperoni alla brace, Catalana di mazzancolle o Carpaccio di gamberi di Mazara, burrata e verdure. Tra i primi, da non perdere le paste fatte in casa come le Linguine al pesto homemade, i Bottoni ripieni di burrata, cozze, ceci e pomodoro o lo Spaghetto all'Oliva, una puttanesca realizzata con una centrifuga di olive, pomodoro, capperi e origano. Incursione tra gli immortali della cucina tradizionale romana con la Cacio e Pepe e la Carbonara. Tra i secondi, oltre alla già citata costoletta di Vitello alla milanese, si segnala il Filetto al pepe verde mentre per gli amanti del pesce uno spiedino di pescato del giorno e molluschi.

In arrivo la brace, occhio di riguardo al dolce

Sulle cotture Pecelli non ha dubbi: «A breve ci scateneremo con la brace. Io la adoro perché consente di esaltare le caratteristiche delle carni di qualità, con cotture sull’osso. Porremo una particolare attenzione agli avicoli come polletto e quaglia, per portare in tavola proposte come la Fiorentina e la Coscia di Faraona alla cacciatora. Per la carne io però, non ho pregiudizi di sorta. Non voglio fossilizzarmi sulla provenienza geografica dell’animale. La mia bussola sarà solo e soltanto il grado di marezzatura».

Un posto d’onore va riservato ai dolci tra cui il marchio di fabbrica è sicuramente l’ovomisù, una rivisitazione creativa e 2.0 del tiramisù. «Il dessert - sottolinea Pecelli - essendo l’ultima portata, è quella che rimane più impressa nella memoria dell’avventore perché conclude il pasto. Quindi noi rivolgiamo molta attenzione. Nel mio menu abbiamo puntato su classici riproposti in una veste nuova. Tra questi l’Ovomisù, che nasce dall’idea di svecchiare una preparazione molto abusata offrendo una forma che traducesse l’idea di una cucina dove non si butta via nulla. Vi dedichiamo molto tempo, sin dalla preparazione del guscio di meringa che richiede due giorni di cottura in forno a 45°. Ci siamo arrivati dopo mesi di sperimentazioni per studiare quale fosse la temperatura più appropriata per evitare che l’involucro, ovvero un palloncino di plastica non contaminasse la parte edibile. Ma noi siamo così, la nostra ricerca deve viziare e coccolare il cliente, perché è sempre lui il riferimento finale».

Alto ed Oliva sono i due gioielli del nuovo The First Musica che, con l’apertura imminente, completa con The First Arte e del The First Dolce, l’offerta ricettiva nella capitale del gruppo The Pavilions Hotels e Resorts,. Vetro e cemento, acciaio, cristallo e oro sono gli strumenti materici utilizzati per l’importante opera di recupero e modernizzazione che ha visto il preesistente complesso di uffici realizzato nel 1964 dall’architetto Mario Docci trasformarsi in una rara attrazione architettonica: «L’eccezionale contesto del palazzo, situato all’interno di un quartiere ottocentesco e in posizione centrale lungo il Tevere, ma anche la sua destinazione d’uso, un lussuoso albergo a cinque stelle, ci hanno suggerito scelte in cui la sobria eleganza dell’insieme concede spazio ad alcuni gesti scenografici di grande impatto visivo», afferma Antonio Marincola titolare dello studio Marincola Architects, specializzato nel disegno di alberghi e residenze di lusso.

Un progetto di riqualificazione e valorizzazione dello stabile che fa oggi apparire l’edificio del The First Musica come uno scrigno trasparente di grande impatto visivo che in determinate ore del giorno riflette una luce color oro che richiama l’Ara Pacis, l’antico monumento dei tempi dell’imperatore Augusto che sorge sul lato opposto del fiume, proprio di fronte all’albergo.

 

The First Musica
Lungotevere dei Mellini 26 - 00186 Roma 
Tel  06 4561 7070

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Alberto Lupini


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