Terrazza su Roma e dinner bond. La resilienza di Imàgo ripagherà

Il ristorante stellato dell'Hassler ha con coraggio messo in atto durante l'anno della pandemia iniziative per venire incontro agli italiani. Ora si aspetta la fine delle limitazioni: chi semina raccoglie

26 gennaio 2021 | 07:30
di Marco Di Giovanni
Ancora contagi, ancora limitazioni. Sembra quasi durino da sempre e non finiscano mai. C'è chi aspetta ancora, con tanta pazienza; chi di questa pazienza comincia ad esserne privo. La forza per rimanere in attesa, chiusi a casa, sta nel riuscire a ricordare tutto ciò che c'è stato e che indubbiamente ci aspetterà alla fine di questa pandemia: gli abbracci di familiari e amici, le passeggiate in città e - perché no? - quelle cene prenotate nei ristoranti che abbiamo sempre voluto "testare". Personalmente, corro indietro fino all'estate 2020: precisamente la sera prima di ferragosto, quando stavo seduto, spensierato, ad uno dei tavoli dell'Imàgo, ben disposti per la bella stagione sulla terrazza con vista impareggiabile sulla città eterna. 


Ristorante con vista... e che vista!

Le creazioni di Andrea Antonini
Immaginate di poter cenare, assaggiando le portate frutto della fantasia dello chef stella Michelin Andrea Antonini, con alla propria destra la Chiesa di Trinità dei Monti, sotto Piazza di Spagna e davanti una lunga panoramica che parte dall'Altare della Patria e arriva fino al Colosseo, passando per San Pietro. 

Tutto questo è stato possibile e grazie alla mente aperta e illuminata di Roberto Wright, proprietario della struttura, e dalla fantasia dello chef Antonini. «Ho fortemente voluto tutto questo. Quando abbiamo deciso di rientrare per la stagione estiva, abbiamo voluto dimostrare di avere "gli attributi" per fare queste cose».


Uno sguardo su Roma dalla Terrazza dell'Hassler... in attesa di una replica nel 2021

Ripartire con gusto
Immaginate - un tale comportamento virtuoso rispecchia la forza di una ristorazione che dopo l'estate è stata nuovamente vittimizzata dalle normative anti-covid, senza però mollare - la cucina al piano di sotto, al 6°, scalini che devono essere fatti per ogni portata per ognuno dei 12 tavoli presenti in terrazza, con un vassoio d'argento da 25 kg a cui si aggiunge una piastra con la funzione di tenere caldi i piatti che arrivano al tavolo dei commensali. Tutto questo per garantire loro un'esperienza unica. Tutto questo nelle mani di un eccellente ed instancabile servizio di sala. Un'esperienza che, seppur abbia dati frutti in un breve periodo, lascia sperare in una replica nella bella stagione del nuovo anno

Si comincia con un aperitivo: un Gin Tonic, con Hendrix e Fernet. Qualche entrée per stuzzicare i palati curiosi degli ospiti trepidanti - non fanno una cena come si deve da prima di marzo!


Gin Tonic

Dal Bloody Mary al cucchiaio al Fiore di zucca con tartare di branzino e spuma di acciughe del Cantabrico, dal Succo di lattuga acida fino alla (eccezionale) Sferificazione di una Cacio e pepe - dalla cucina molecolare, come per ogni moda, qualche retaggio è giusto rimanga, perché ciascun grande chef crei un proprio stile basato su una moltitudine di tecniche. Lo scopo, dopotutto, è l'originalità e la valorizzazione della materia prima... E posso assicurarvi, è stata una delle migliori Cacio e pepe che abbia mai assaggiato. 


Sferificazione di una Cacio e pepe

La Ceviche di capasanta all'italiana (abbinata con un intrigante azzardo ad uno Sherry) è marinata nel limone, disposta sotto un velo di acqua di pomodoro e abbinata a sedano finocchio e goccioline di salsa di pomodoro arrostito.


Ceviche di capasanta all'italiana

La Gallinella di Antonini è il classico brillante piatto gourmet del "non si butta via nulla": accompagnata da una panzanella di gambero rosso, è servita con fondo di cottura e squame arrostite della stessa. 


La Gallinella

Un ingrediente centrale declinato in varie tecniche e cotture è il peperone nell'Omaggio all'estate romana: pollo e peperone in raviolo, servito con una brunoise di peperone, gel di peperone fermentato, peperone crusco e consommé di peperone.


Omaggio all'estate romana

Ottima scelta (quella del giovane ma coraggioso sommelier) l'abbinamento di uno Chardonnay 2015 con lo Spaghetto con cetriolo di mare, ricci e pecorino. Un primo piatto dai sapori eleganti e intensi al primo boccone, seguito da un più complesso Riso porcini e scampi (tartare di scampi, bisque di scampi, erbette misti e porcini cotti e crudi).


Riso porcini e scampi

È un rosato di Syrah in purezza ad acccompagnare l'Astice alla catalana - si comprende il merito del riconoscimento attribuito dalla Michelin anche a dettagli giocosi ed intriganti come la finta oliva nel piatto, che cela dietro la sua finta scorza verde la tartare del nobile crostaceo.


Astice alla catalana, dal servizio al piatto

Filetto e petto cotto alla fiamma sono due delle parti scelte per declinare il piccione nel piatto Piccione e camomilla 2.0. La sorpresa ce la svela il maitre: «Cottura espressa». Niente sottovuoto per questo piatto, ad Antonini piace così. 

Piccione e camomilla 2.0

A conclusione un Sorbetto ai frutti rossi prima del dessert, una Millefoglie con crema pasticcera, foglioline di bosco e (dulcis in fundo, si fa per dire) gocce di aceto balsamico stravecchio (12 anni).


Sorbetto ai frutti rossi

Un menu del genere, che varia ogni stagione, rivivrà nella sua impostazione, nella sua filosofia - tra scelta di materie prime di qualità, abbinamenti azzeccati e originali, gusto equilibrato - non appena le limitazioni diminuiranno e sarà consentita una vera e propria riapertura.


Millefoglie con crema pasticcera, foglioline di bosco e gocce di aceto balsamico stravecchio

Una riapertura rivolta non solo al "vecchio pubblico" dell'Imàgo, composto da americani, giapponesi... turisti internazionali. Antonini parte da questo presupposto: spalancare le porte ai romani, agli italiani. Staremo a vedere con l'avvicinarsi della prossima estate se l'impegno messo in campo dal ristorante stellato dell'Hassler avrà sortito gli effetti desiderati. Ma certamente possiamo dire che tra l'iniziativa dei dinner bond e quella della terrazza adibita a ristorante giovani e romani hanno scelto di provare questa cucina, questa emozione. «Voglio dare ai romani la possibilità di vedere com'è. Magari han pensato fin ora qui sopra si girasse in sala su dischi volanti o con ali da pipistrello - scherza - poi son venuti qui e semplicemente han detto "Wow", "è bello", "si mangia bene"».



Antonini e la proprietà così facendo hanno iniziato a tessere una fitta ragnatela su Roma - «Non è facile». L'estate 2020 è stata utile, «a livello di marketing e di comunicazione è stato un capolavoro: abbiamo dato modo agli italiani di vedere quello che facciamo». Con questa filosofia, con questi punti di partenza, Imàgo si prepara ad un 2021 si spera più fortunato, dimostrando quanto sia importante, nei momenti di crisi, rimboccarsi le maniche e cogliere un'opportunità nel mezzo di cento difficoltà.

Per informazioni: www.hotelhasslerroma.com/ristoranti-bar/imago

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Alberto Lupini


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