Salento, il Sud da vivere tra “lu sule, lu mare, lu jentu”

Un territorio da vivere a 360 gradi tra architetture barocche, acque cristalline e spiagge dalla sabbia finissima, masserie, vitigni e uliveti, movida al ritmo della pizzica e ottimo cibo

12 giugno 2022 | 08:30

Lu Salentu: lu sule, lu mare, lu jentu. Ecco come i salentini definiscono la loro splendida terra, il Salento, sulla punta estrema della Puglia e dell’Italia. Un luogo unico nel suo genere dove si fanno scorpacciate di buon cibo e ci sono acque cristalline e spiagge dalla sabbia finissima, che nulla hanno da invidiare ai Caraibi, scorci suggestivi e inattesi, tanta arte e cultura, paesaggi di pura bellezza costellati di olivi e vigneti. Dall’entroterra alla costa, dalle città ai piccoli borghi, questo territorio (a solo un’ora e mezza di volo da Milano) non delude mai. E merita davvero di viverselo tutto.


Lecce, la Firenze del sud

La prima tappa non può che essere la maestosa Lecce, la “Firenze del Sud”, una delle città più belle del mondo con il suo Barocco personalissimo che emerge in tutte le sue tortuose vie, nelle chiese, nei palazzi nobiliari, intarsiati nella tradizionale pietra giallo-rosacea di origine calcarea estratta dalle cave locali che con il sole regala sempre nuovi colori alla città.


E poi via verso il mare, verso quei 300 km di costa che con la sua acqua, trasparente sulla sabbia finissima e verdissima nelle grotte carsiche, catapulta in altra dimensione.

 


Tanti luoghi in uno

A dire il vero, il Salento non è “uno” ma diversi microcosmi in uno. Non solo perché è una penisola, che comprende le tre province più a sud della Puglia (Brindisi, sulla costa adriatica, Taranto, sulla costa ionica, e l’intera provincia di Lecce, che tocca entrambi i mari) e perché è diviso in tre zone (l’alto Salento, caratterizzato dal rilievo delle Murge, la Piana Messapica, dominata da vigneti e uliveti, e le Serre Salentine, area leggermente ondulata), ma perché racchiude già in sé ogni desiderio che un viaggiatore si accinga a fare.


Dalla cultura alla movida al ritmo di pizzica

In ogni dove qui si respira cultura (dal Barocco alla civiltà messapica) per poi passare al divertimento più sfrenato nella movida che dai centri storici delle città si muove al ritmo incalzante della pizzica (imperdibile il festival itinerante La Notte della Taranta, un mese di concerti sparsi in più comuni del Salento e dedicati alla riscoperta e alla valorizzazione della musica tradizionale salentina e alla sua fusione con altri linguaggi musicali) fino alle spiagge di Gallipoli, la regina delle notti salentine, una vera e propria Rimini del sud, passando per Porto Cesareo e Torre San Giovanni, sulla costa ionica, e Torre Sant’Andrea, con il Babilonia, la famosa discoteca affacciata sul mare, e Torre dell’Orso, su quella adriatica.


Tutte queste località offrono numerose opzioni per il divertimento: dai bar sulla spiaggia ai locali per aperitivo, fino ai cocktail bar alla moda, concerti e discoteche in riva al mare. Affianco ai club e ai locali più modaioli, il Salento propone anche un calendario ricchissimo di eventi tradizionali imperdibili, come sagre, concerti e feste di paese che permettono di addentrarsi e assaporare l’atmosfera autentica di questo territorio. Da non perdere, oltre, appunto, al concerto della Notte della Taranta, la Festa te lu Mieru (in italiano del vino) a Carpignano salentino, uno storico evento con musica, buona cucina tipica e tanto vino paesano.


La costa adriatica

E la scelta della costa è davvero ardua. Da una parte la costa adriatica, tra Lecce e Otranto, è un vero scrigno di biodiversità. Da Brindisi verso sud, si incontrano il Parco naturale regionale delle Saline di Punta della Contessa, il Parco naturale regionale Bosco e Paludi di Rauccio, ossia quel che resta dell’antica “foresta di Lecce”, un lecceto ricco di lentischi, mirto e caprifoglio mediterraneo, la Riserva naturale Le Cesine, oasi Wwf. A nord di Otranto c’è l’Oasi protetta dei Laghi Alimini, che con il suo ecosistema è uno dei luoghi naturali più importanti del Salento. Da non perdere, sulla costa, la Baia dei Turchi, dove secondo la leggenda sbarcarono i Saraceni responsabili del massacro di Otranto, e, poco più su, la Grotta della Poesia, un complesso di caverne che si snoda nel sottosuolo nei pressi di una fonte di acqua dolce, con accessi da mare e da terra. In una di esse, la Poesia Piccola, si possono ammirare iscrizioni votive, databili fra il II millennio avanti Cristo e l’età romana repubblicana.


Un must have della vacanza in Salento è la cava di bauxite di Otranto, da cui parte il mini-trekking vista mare per ammirare il “Lago di Bauxite”. Il paesaggio è davvero suggestivo con le rocce color rosso acceso della cava, il laghetto verde smeraldo in basso, il verde brillante della vegetazione e il blu del cielo sopra la testa.


Altra tappa imprescindibile è il faro “Punta Palascia”, il punto più a est d’Italia. Non lasciate la costa senza aver salutato le “due sorelle”, i due faraglioni dell’omonima spiaggia di Torre dell’Orso e il meraviglioso fiordo di Cala dell’Acquaviva.


La costa ionica

Non da meno l’altro versante. Sabbia finissima, fondali bassi, acqua trasparente: così si presenta il mare di Gallipoli e di tutta la costa ionica, una volta superata la zona intorno a Santa Maria di Leuca. E passando per Torre dell’Inserraglio e il Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e per Palude del Capitano, resta così fino a Porto Cesareo che è parte di una delle più grandi aree marine protette d’Italia. Tra le spiagge dorate da non perdere quella di Punta Prosciutto e di Porto Lapillo a Porto Cesareo, la Baia Verde e la bellissima spiaggia di Punta della Suina a Gallipoli. E a Marina di Pescoluse ci sono pure le Maldive… del Salento.


Regali enogastronomici

Per godere di queste bellezze serve solo davvero il costume da bagno. Cosa positiva perché è bene avere con sé una grande valigia che al ritorno si riempirà di leccornie: dall’olio dei franti locali al vino (Primitivo e Negramaro, soprattutto), ai prodotti da forno (taralli, friseddhe di grano duro o saraceno), dai prodotti di pasticceria (come i biscotti cegliesi, a base di mandorle tostate e l’immancabile cotognata, marmellata “solida” di mele cotogne confezionata in panetti), alla pasta (in primis, le orecchiette di grano saraceno).


Sapori unici che riportano a quel mondo antico che, ancora oggi, riemerge nelle masserie della zona, micromondi nati tra il XVI e il XVIII secolo e ora relais di charme e ristoranti chic, in cui, come suggerisce la canzone di Biagio Antonacci, concludere il cerchio perché “Con la vacanza in Salento ho fatto un giro dentro me”.

 


Le città da non perdere

Brindisi

L’Antica Brundisium romana era uno dei più fiorenti municipi dell’Impero. A farne la fortuna commerciale e culturale, la sua posizione geografica: porto naturale sull’Adriatico, la città era crocevia di tutto il Mediterraneo. Qui finivano le via consolari Appia e Traiana e da qui partivano le vie del mare per la Grecia, l’Egitto, l’Oriente.


Ostuni

A 42 km da Brindisi, su tre colli a 218 metri sul livello del mare, si erge Ostuni, la Città Bianca dove le case sono rivestite la pittura a calce. Perdersi nel suo dedalo di vicoli e viuzze brulicanti di ristoranti tipici e botteghe regala il fascino di essere finiti in un presepe vivente. La città vecchia di Ostuni è cinta dalle mura aragonesi al di là delle quali si stende l’agro di Ostuni, costellato da antiche masserie, riqualificate e trasformate in agriturismi e resort di lusso.


Otranto

Dai tempi del Regno di Sicilia e fino agli anni ’20 del Novecento, il Salento era chiamato Terra d’Otranto e si estendeva otre gli attuali confini della penisola pugliese, comprendendo anche la Valle d’Itria. Otranto ne era il centro più importante, per la sua posizione geografica, su uno sperone roccioso a picco sul mare, che fin dall’epoca romana ne fece un ponte tra Oriente e Occidente. Il borgo antico di Otranto è stato riconosciuto dall’Unesco patrimonio culturale in quanto Sito messaggero di Pace.


Santa Cesarea Terme

Santa Cesarea Terme è un piccolo centro di tremila abitanti che sorge su una grande scogliera a strapiombo sul mare, affacciata sul Canale d’Otranto. Si trova a 48 km a sud di Lecce, a un’altezza di 56 metri circa sul livello del mare e comprende nel suo territorio le frazioni di Vitigliano e Cerfignano. La sua fama è dovuta alle sue acque termali con proprietà salsoiodiche e sulfuree, che sgorgano da quattro cavità naturali ad una temperatura attorno ai 30 gradi.


Santa Maria di Leuca

A Santa Maria di Leuca, dove Adriatico e Ionio si incrociano, finisce la Puglia. Qui finisce anche l’Acquedotto Pugliese con una suggestiva cascata monumentale. Sul lungomare si susseguono splendide ville liberty e c’è porto turistico tra i più suggestivi del Salento da dove partono le gite alla scoperta delle grotte carsiche che si aprono lungo la costa: su tutte la Grotta Zinzulusa, con stalattiti e stalagmiti che sembrano stracci stesi ad asciugare (gli “zinzuli” in salentino). E poi la Grotta del Diavolo, la Grotta dei Giganti, che deve il suo nome al ritrovamento dei resti ossei di pachidermi, la bella Grotta degli Innamorati e la Grotta Verde di Marina di Andrano.  


Gallipoli

Una delle perle del Salento è senza dubbio Gallipoli, con il suo mare cristallino e la sua vivace vita notturna, Il borgo antico, con le stradine lastricate mantiene ancora oggi il fascino dei tempi antichi. A dominare la città, il Castello Angioino, quasi totalmente circondato dal mare. Tappa d’obbligo uno dei tanti ristorantini di pesce dove gustare i celeberrimi gamberi rossi di Gallipoli.


Nardò

Nardò è uno scrigno di arte e cultura dove il Barocco è fiorito in tutta la sua eccezionale bellezza. Sono esempi della sua storia la Cattedrale di Santa Maria Assunta, monumento nazionale dal 1879, con il suo Crocifisso Nero, il tempietto seicentesco dell’Osanna all’ingresso del centro storico, la Chiesa di San Domenico e il Castello degli Acquaviva, eretto dopo le invasioni turche del 1480.


Manduria

Manduria è la città dei Messapi, centro alle falde della Murgia tarantina ancora oggi circondato dalle antiche mura messapiche che fanno parte, con la necropoli che si estende al loro esterno, del Parco Archeologico delle Mura messapiche, uno dei siti archeologici più grandi e importanti di tutta Italia. Il borgo antico si dipana tra vicoli e piazzette di bacoli neri di pietra lavica, su cui si affacciano palazzi nobili e abitazioni più plebee e
monumenti inaspettati. Da non perdere una visita nelle campagne circostanti ricoperte da filari di vigne di Primitivo del Salento.


Taranto

Taranto è stata una delle più importanti colonie della Magna Grecia, della quale, sotto il manto stradale, sono conservate ancora ipogei, necropoli, cripte. Le testimonianze di questo glorioso passato sono custodite nel MArTA, il Museo archeologico nazionale, dove è possibile ammirare i famosi “Ori di Taranto”, raffinate produzioni dell’arte orafa locale tra il IV e il II secolo a.C., oltre all’immensa raccolta di reperti archeologici provenienti da tutta la provincia ionica.

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Alberto Lupini


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