Ristorante Al Pappagallo Cent'anni e non sentirli
A Bologna festeggia il centenario il ristorante che ha accompagnato l’evoluzione del bien vivre cittadino e con i nuovi proprietari conferma il ruolo di testimone della tradizione gastronomica
02 settembre 2019 | 14:44
di Giuseppe De Biasi
L'esterno del locale
A questa famiglia appartennero i celebri giuristi Ugo da Porta Ravegnana che l’imperatore Federico Barbarossa volle presente nel 1158 alla Dieta di Roncaglia assieme agli altri glossatori bolognesi Bulgaro, Martino e Jacopo. Famoso giurista fu anche il consanguineo Alberico da cui prese poi il nome definitivo la famiglia e la torre dove si apre oggi il Ristorante Al Pappagallo.Michele Pettinicchio ed Elisabetta Valenti hanno rilevato il ristorante nel 2017, uniti da una passione per la cucina che affonda le radici nelle tradizioni di famiglia e dalla profonda conoscenza per le materie prime di qualità, che sanno valorizzare con la cultura dei sapori e con l’imprinting manageriale della loro “prima vita”. Michele ha ripensato i menu e, da attento sommelier, la carta dei vini affiancato da Filippo Gaddoni, che vanta 25 anni di esperienza come collaboratore anche per il servizio in sala al “San Domenico” di Imola. Elisabetta Valenti ricopre il ruolo di Presidente, dedicando la sua attenzione agli indispensabili aspetti gestionali.
Il ristorante è sempre stato il punto di riferimento per il jetset mondiale, che è passato fra le sue pareti, concedendosi un'irrinunciabile tappa nel tempio della cucina bolognese durante i viaggi in Italia. La sua grande storia passa lungo le pareti con i ritratti con dedica delle star del cinema, della musica, dello sport, della politica che fanno capolino sulle pareti delle sue eleganti sale, recentemente rinnovate.
L'interno del locale
Per celebrare degnamente il Centenario del ristorante “Al Pappagallo” sono previsti menu rievocativi, perfezionati grazie alla consulenza dello chef Marcello Leoni, che proporrà “piatti emozionali” orchestrando le materie prime della memoria in chiave contemporanea senza rinnegare le loro nobili radici. Un tocco di eleganza e ricercatezza creato in armonia con il Patron Michele Pettinicchio e il resident chef Federico Gasbarro. La carta dei vini del ristorante è affidata al master sommelier Giacomo Maria Rocco, mentre i cocktail abbinati a piatti speciali, in cui la tradizione è elaborata in chiave contemporanea e scenografica, vengono serviti negli spazi rinnovati della Torre degli Alberici. Famose cantine italiane e internazionali hanno già reso omaggio alla grande cucina del Pappagallo proponendo agli ospiti abbinamenti di etichette eccellenti con i piatti della tradizione. Dopo le serate dedicate ai grandi vini della Tenuta Palazzona di Maggio, Berlucchi e Cantine della Volta, la stagione autunnale sarà inaugurata il 18 settembre
da un menu speciale per la cena, che avrà come protagonista lo Champagne A. Bergère.
Durante la serata i piatti saranno accompagnati da una selezione di bottiglie della Maison, tra cui spicca la Cuvée 38-40, 100% Chardonnay millesimato 2012. Nel corso della serata il Patron Michele Pettinicchio riceverà da A. Bergère la targa del Club 38-40, che annovera i migliori clienti della Maison. Gli eventi conviviali si svolgeranno dall'autunno fino alla fine dell’anno, per culminare con uno speciale revival all’inizio del 2020.
Saranno organizzate serate a tema, scandite al ritmo della musica, sottolineando le due caratteristiche per cui Bologna è famosa nel mondo, la musica e la tavola. L’età del jazz, l’età dello swing, l’età del rock, daranno il “LA” a cene speciali in cui i menu e la scelta dei vini abbinati saranno studiati in base allo stile di vita e i gusti dell’epoca. Per quanto riguarda i menu si farà tesoro dei consigli dei familiari dei cuochi che hanno legato il loro nome al ristorante, contribuendo al suo successo, in particolare gli eredi dei fondatori fratelli Zurla e degli chef Bruno Tasselli, Ermes Landuzzi e Anna Gennari. Tra le novità figurano gli speciali “menù da collezione”, curati da Giancarlo Roversi, numerati e firmati, con la riproduzione su ognuno della foto di un grande attore, regista, cantante, musicista del passato, con dedica al ristorante.
Inoltre nei prossimi giorni Atos Cavazza, delegato dell'Accademia Italiana della Cucina divisione San Luca, consegnerà a Michele Pettinicchio il premio “Giovanni Nuvoletti 2019”, un riconoscimento riservato “alla persona, ristoratore, organizzazione, estranea all’Accademia, che abbia contribuito in modo significativo alla conoscenza e valorizzazione della buona tavola tradizionale regionale”.
Per informazioni: www.alpappagallo.it
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