Ricci Hotels, prodotti locali per una cucina tipica e gustosa

Le materie prime delle campagne circostanti e del mare che bagna la costa vengono impiegate nei piatti che compongono il menu à la carte che riscopre le indicazioni di Pellegrino Artusi

18 agosto 2021 | 08:30

In Romagna la tradizione gastronomica emerge nella ristorazione alberghiera, divenendo scintilla ed ispirazione per creare una cucina ricercata, che trae linfa dalla storia per rinnovarsi e fare tendenza. Nei Ricci Hotels, Family Resort e Bike Hotel di Cesenatico (Fc), cittadina dall’identità marinara e terra della Dolce Vita, è il territorio con i suoi prodotti di stagione che crescono nelle campagne e sulle colline romagnole e i frutti del mare che si può ammirare dagli alberghi, con le tradizioni tramandate secondo la cultura locale, a dare origine ai piatti dei ristoranti, espressione di una cucina all’avanguardia che torna al passato per guardare al futuro.

I menu

I menu sono à la carte, distinguendosi dalla classica ristorazione alberghiera. Il pesce è sempre fresco, i prodotti sono scelti dai campi che disegnano l’entroterra romagnolo e nel Podere La Fattoria di Canonica (Rn), un cascinale di fine ‘800 dove si produce olio, vino e miele. La pasta è fatta in casa, come una volta, molte cotture sono a bassa temperatura, per garantire la salubrità e la qualità dei cibi. Inoltre, c’è una grande attenzione ai “menu speciali”, ideali per gusto ed equilibrio nutrizionale per i bambini o dedicati alle delizie vegetariane, e quelli a base di ricette senza glutine e lattosio. Una cucina che si fa esperienza, quando gli chef dei Ricci Hotels diventano maestri di piadina, iconico e fantasioso simbolo della cucina romagnola e prodotto Igp tipico della tradizione locale, insegnando ai bambini a mettere le mani in pasta e divertirsi in saporite preparazioni, mescolando farina di frumento, strutto, sale, acqua, agenti lievitanti e olio extravergine d’oliva, secondo la ricetta originale.

 

I Ricci Hotels portano la Romagna in cucina, proponendo ricette identitarie presentate in tavola da una brigata che sa accogliere e raccontare. Abilità dei cuochi, tecnologia culinaria e qualità delle materie prime sono i principi che fanno la differenza tra i fornelli, uniti alla riscoperta del gastronomo Pellegrino Artusi, autore del famoso ricettario “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” del 1891. Dal suo manuale lo chef Thomas Spinelli, romagnolo doc di 51 anni di cui 16 nei Ricci Hotels ed ideatore di gelati dai gusti insoliti, ha tratto la ricetta della tipica ciambella romagnola per farne uno squisito “Semifreddo alla ciambella di Romagna”.


 

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Alberto Lupini


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