Le “Prospettive” della cucina umbra all’Elementi Fine Dining
Il ristorante di Borgobrufa Spa Resort domenica 12 marzo organizza una cena gourmet, interpretata da Andrea Impero, Federico Gramignani, Giulio Gigli e Vittorio Ottavi quattro cuochi giovani e talentuosi
Il ristorante Elementi Fine Dining, sito in Umbria all’interno di Borgobrufa Spa Resort, prosegue il suo primo ciclo di cene gourmet e dopo aver ospitato due grandi nomi della cucina italiana come Luigi Taglienti e Antonio Guida, celebra la “migliore gioventù” dell’Umbria con “Prospettive”.
A Elementi Fine Dining sono di scena le Prospettive
Saranno Andrea Impero, Federico Gramignani, Giulio Gigli e Vittorio Ottavi a interpretare uno spartito culinario che indaga l’Umbria in una visione rinnovata e creativa, ma sempre fortemente radicata ad un territorio che li nutre in maniera materna con ispirazioni e materie prime d’eccellenza. Sarà un viaggio di ricerca e di sapere, una celebrazione dell’Umbria, regione che negli ultimi anni ha vissuto un rinascimento gastronomico straordinario, grazie al contributo di giovani talenti che si sono affiancati alla tradizionale offerta di qualità insita nel Dna stesso di questa terra incredibilmente ricca e autentica.
I protagonisti della serata rappresentano oggi quattro luminosi esempi di eccellenza, di capacità, di cultura e caparbietà, oltre che di assoluta modernità e consapevolezza dei propri mezzi. Il menu scandirà ritmicamente l’Umbria attraverso piatti colmi di inventiva e suggestione: l’Introduzione sarà il preludio ideale della serata, con Torello di bue grasso “Etrusco” alla perugina (Andrea Impero), Fromage de tête, aglio confit, carota e limone conservato (Federico Gramignani), Pomodori verdi fritti e maionese di peperoni cruschi (Giulio Gigli) e Cannolo di baccalà mantecato in oliocottura e gel di prugne (Vittorio Ottavi). L’Antipasto affidato a Federico Gramignani con Erbe di campo, ciccioli e noci di macadamia. Il primo un grande classico di Andrea Impero con Pasta & Cipolla, spaghettini in crioestrazione di cipolla di Cannara e parmigiano 96 mesi.
A seguire un piatto corale, a cura dei quattro cuochi per cementare l’unità d’intenti della serata: 8 mani, ovvero quattro interpretazioni su due temi fondamentali della cucina umbra come la pasta ripiena e il maiale. Dopo il “piatto condiviso” i secondi con Vittorio Ottavi e la sua Terrina di trota Fario, salsa al trebbiano spoletino e caviale di trota, misticanza spontanea e patata al tartufo e Giulio Gigli con il Piccione di Capodacqua ripieno con ciauscolo e tartufo bianchetto, giardiniera della nonna. Al dolce si gioca in casa con Andrea Impero e Marquise, cioccolato, erbe aromatiche. L’epilogo della serata non poteva che essere “collettivo”: Maritozzo con la panna (Impero), Burro d’arachidi e marmellata (Gramignani), Lamella di tartufo croccante (Gigli) e Tartelletta di crème brûlée (Ottavi).
I vini della serata “Prospettive”
Ad accompagnare i piatti umbri i vini di un produttore che condivide con loro gioventù e visione come Cantine Cenci, azienda biologica di 40 ettari (6 vitati) a San Biagio della Valle (Perugia). Giovanni Cenci inizia le sperimentazioni nel 2003 e nel 2012 esce con la prima etichetta. La gamma dei vini di Cenci è ampia, con vini di grande dinamismo e autenticità. Durante la serata sarà possibile degustare una delle migliori espressioni di bollicine umbre come il Pas Dosé da uve Trebbiano, uva protagonista anche del Giole 2016 in abbinamento ai primi due piatti. Seguirà una ricercata versione di Grechetto come l’Anticello del Sottoscala 2018 prima del Piantada 2018 Sangiovese in purezza servito in Magnum. Per la conclusione Apassito 2022, Grechetto passito in anteprima assoluta (cantinacenci.it).
I protagonisti di “Prospettive”
Andrea Impero
Giovane all’anagrafe, ma già traboccante di cultura culinaria ed esperienze importanti in Italia e all’estero. Al termine degli studi, forgia le sue conoscenze e affina il suo stile culinario prima alla Taverna del Capitano, il ristorante bistellato di Alfonso Caputo, e poi al Vivavoce by Don Alfonso Iaccarino del Hotel Gran Melià di Roma. Successivamente ricopre il ruolo di Executive Chef al Restaurant George I di Vladivostok e di Chef Tournant al Quattro Passi di Antonio Mellino a Londra. Poi diventa Chef Executive Resident del prestigioso fine dining russo Maritozzo a Mosca, dove ne gestisce tutti gli ambiti gastronomici. Tornato in Italia, ai ristoranti di Borgobrufa SPA Resort “reinventa” il concetto di cucina umbra, esaltando il gusto locale con ricette innovative. L’eccellenza della sua proposta, inoltre, nasce dall’impiego di materie prime di assoluta qualità, provenienti da un importante network di produttori locali.
Federico Gramignani
Inizia la sua formazione come fornaio e pasticcere, e dopo aver lavorato diversi anni nelle migliori insegne della sua città natale Perugia, decide di allargare le sue vedute iniziando a viaggiare. Si forma come cuoco principalmente in Australia, dove trova terreno fertile per imparare e crescere. Lavora per i migliori ristoranti della costa orientale assimilando il meltin pot di culture. Lavora come Sous Chef con Alan Wise, una stella Michelin al Rouge Tomate di New York e con Enrico Mazzaroni, una stella al Tiglio. Viaggiando basa il suo credo nella conoscenza delle culture e tradizioni mondiali, principalmente orientali, da fondere con le radici della sua regione per formare il suo stile di cucina. Con il ritorno in Umbria avvia il suo progetto di cucina gourmet con Radice, aperto inizialmente nel cuore di Perugia ed oggi trasferito nella campagna umbra vicino a Marsciano.
Giulio Gigli
UNE è il progetto gastronomico di Giulio Gigli a Capodacqua, a pochi chilometri da Foligno. Inizia a cucinare da giovanissimo, aiutando mamma Roberta in casa perché ce n’era bisogno. La cucina, di anno in anno, è diventata un gesto di conforto e di riconciliazione: da dovere casalingo a passione professionale. Dopo l’istituto alberghiero, si è formato passando per le cucine del Pagliaccio di Anthony Genovese del 1947 al Le Cheval Blanc di Yannick Alléno, nella cucina tristellata di Benu a San Francisco, ed è stato Responsabile Creatività di Disfrutar a Barcellona per 4 anni. Per Giulio essere uno chef è un atto culturale: l’Umbria, dove è nato e cresciuto, può essere raccontata (o contaminata) anche attraverso quello che si è acquisito viaggiando, una fusione che mescola innovazione e tecniche internazionali con la cultura della terra, mettendo sempre al centro la sostenibilità, la stagionalità e le relazioni con i produttori.
Vittorio Ottavi
Nasce letteralmente tra i fornelli del ristorante di famiglia a Bevagna, la sua città da cui non si separerà mai. La cucina è una passione irrefrenabile, ma in Vittorio si insinua velocemente un’altra ossessione, quella per la materia prima di mare, a cui si lega indissolubilmente. Studia, fa esperienze continue nei migliori ristoranti di pesce italiani per carpirne i segreti, trovare nuove ispirazioni. Non è difficile immaginare Vittorio, dopo ore di lavoro, dedicare la notte non al riposo, ma alla ricerca continua per migliorare tecniche e conoscenze. Il suo sogno è creare un ristorante gourmet che possa offrire, in una terra in cui la carne regna indiscutibilmente, una proposta creativa di mare. E ci riesce, nel cuore di Bevagna, con Ottavi Mare, il suo intimo palcoscenico che cura come un figlio: dagli arredi alla definizione di un menu in cui se il mare è legittimamente protagonista, lo spirito umbro di Vittorio domina l’armonia di preparazioni di fulgente lucidità, purezza e gusto.
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Elementi Fine Dining
Via del Colle, 38, 06089 Brufa PG
Tel. 3497538102
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Alberto Lupini
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