Principato di Monaco, destinazione sostenibile nel cuore d'Europa

Il Principato punta a diminuire i gas serra del 55% entro il 2030 e raggiungere l’ambizioso obiettivo di zero emissioni di carbonio per il 2050, il tutto grazie anche all'impegno dei ristoranti monegaschi

16 aprile 2023 | 16:30

Forse quando si parla del Principato di Monaco il pensiero non va immediatamente alla sostenibilità. Si pensa all'economia, al lusso, all'eleganza, alla Formula 1. Il Principato, per volontà del Principe Alberto II, è invece da tempo al lavoro per diventare sempre più sostenibile. Si è dato come obiettivo quello di ridurre rispetto ai valori registrati nel 1990 i gas serra del 55% entro il 2030 e di raggiungere la neutralità di carbonio entro il 2050. Traguardi ambiziosi che spingono la destinazione ad impegnarsi con costanza ed entusiasmo coinvolgendo nel suo progetto green cittadini e turisti, chiamati anch’essi alla sfida della salvaguardia ambientale attraverso piccole e grandi azioni che marcano differenze sostanziali nella gestione del territorio. Sul sito dell’Ente, i viaggiatori possono calcolare in modo responsabile la loro impronta di carbonio e ridurre il possibile impatto determinato dal loro soggiorno.

Monaco, le scelte "green" per la mobilità dei turisti

I turisti che scelgono il Principato come meta di viaggio possono contribuire alla salvaguardia dell’ambiente decidendo di esplorare la città utilizzando i mezzi elettrici disponibili in vari punti di interesse. Attraverso il car sharing Mobee, 100% elettrico, il battello alimentato con l’energia solare, gli autobus de La Compagnie des Autobus de Monaco (CAM), simbolo del trasporto ecologico in città, o le 350 biciclette brandizzate Monabike, i visitatori possono optare per un turismo responsabile che non precluda il coinvolgimento e la scoperta della cultura e della bellezza della destinazione.

 

 

Tutela dell'ecosistema e Codice dell'albero

Con l’obiettivo di ridurre i gas serra e di migliorare la vita dell’intera comunità, l’attenta gestione della ricchezza naturale rappresenta uno dei pilastri della politica governativa di Monaco. Infatti, il 20% del territorio monegasco è coperto da aree verdi che richiedono cura e attenzione costanti e che, a loro volta, sono popolate da un numero elevato di specie vegetali da proteggere. Un impegno che ha portato la Direzione dell’Urbanistica a redigere il «Codice dell’albero»: un documento per riconoscere ed enfatizza l’importanza degli arbusti cittadini, protagonisti indiscussi a Montecarlo grazie alla loro capacità di migliorare e filtrare la qualità dell’aria del Principato.  

La tutela dell’ecosistema si estende anche agli ambienti marini del Principato che sono protetti e controllati. Spicca su tutti il santuario marino «Pelagos»: un’area sorvegliata per la protezione dei mammiferi del Mar Mediterraneo. Nelle acque di Monaco sono state create tre riserve marine: la prima a Larvotto, nata negli anni ’70, copre una superficie di 50 ettari e comprende una prateria di posidonia, pinne comuni e cernie brune; la seconda, realizzata nel 1986 sul fondale coralligeno, ha la particolarità di ospitare il bellissimo corallo rosso; l’ultima area protetta include una riserva marina educativa per diffondere una maggiore consapevolezza sulla protezione del mare.

Inoltre, Monaco è stata una delle prime nazioni pioniere nell'uso delle pompe idriche che sfruttano l'acqua marina: benché la soluzione esistesse già dal 1963 presso lo Stade Nautique, nel 1975 anche l'Hotel Fairmont Monte-Carlo disponeva di un sistema che prelevava l'acqua dal Mediterraneo. Oggi, altri esempi di edifici riscaldati o raffreddati con pompe di calore che utilizzano il sistema eco-friendly sono: il Grimaldi Forum, il Museo Oceanografico, l'Auditorium Rainier III e gli stabilimenti della SBM.

Il ruolo dei ristoranti

Il macro-obiettivo di essere una destinazione sempre più sostenibile passa anche attraverso una maggiore responsabilità alimentare, un approccio che ha fatto guadagnare a molti ristoranti monegaschi il marchio "Restaurant Engagé". Il riconoscimento è attribuito alle strutture ristorative che si dedicano quotidianamente a ridurre e differenziare i rifiuti, a combattere gli sprechi alimentari, a sostenere le iniziative locali, a diminuire i consumi energetici e idrici ed infine a sensibilizzare i clienti sulle tematiche ecologiche. Un esempio è il Monte-Carlo Bay Hotel & Resort che dispone di un orto di 400 m² in cui crescono frutta e verdura biologiche, ingredienti primari della sua proposta culinaria.

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Alberto Lupini


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