La prima stella di Enrico Mazzaroni, storia di una rinascita

Gli ispettori pare avessero intenzione di assegnargliela già qualche anno fa, poi il terremoto del 2016 infranse il suo sogno. Ma con caparbietà e talento, ha tagliato un traguardo ambito

01 dicembre 2022 | 05:00
di Carla Latini

Abbiamo voluto aspettare un po’ di tempo da quando lo chef Enrico Mazzaroni del ristorante "Il Tiglio" di Isola San Biagio (Ap) ha preso la sua prima stella Michelin per incontrarlo e percorrere insieme a lui il tormentato percorso che lo ha portato a questo meritato successo. I media sono stati molto colpiti dalla sua storia e quindi numerosi tg nazionali e locali lo hanno raggiunto con telecamere e servizi ad hoc. Mazzaroni ha un’anima sensibile e questa stella è stata un piacevole fulmine a ciel sereno.

Ricordiamo con lui il terremoto del 2016 che distrusse il suo ristorante a Isola San Biagio, Monte Monaco sui Monti Sibillini e l’avventura al mare a Porto Recanati a Il Tiglio che gli ha dato un po’ di respiro e gli ha permesso di avvicinare la sua cucina al pescato del giorno. Poi il ritorno a Isola di San Biagio, la ristrutturazione dell’antico ristorante e una rinascita veloce che i clienti hanno apprezzato subito. Ma veniamo alla Michelin.

Dall'aria di stelle al sisma

Il primo Il Tiglio era ben segnalato nella Guida e, pensa Enrico, che l’assegnazione della stella era già nell’aria prima del sisma. Alcuni ispettori si presentarono in seguito a Porto Recanati e lo seguirono con interesse. Analizzando la precisione millimetrica nelle cotture, la materia prima eccellente e, soprattutto, quel quid, l’estro, la personalità che a Mazzaroni certo non manca. Il Tiglio in vita venne segnalato nella rossa con recensioni adeguate. Colpo di scena e buio totale quando Il Tiglio ritornò a Monte Monaco. Scomparve dalla Michelin e anche da molte altre guide importanti. Sembrava, come dice il nostro nuovo stellato, un muro di gomma. Si sentiva sempre più isolato e ciò lo faceva soffrire.

Era come se dovesse ricominciare da capo e non era era un’idea che lo allettava. Come abbiamo scritto poche righe fa i suoi clienti, invece, resero e rendono onore alla nuova struttura che diventa ogni giorno più bella, calda, accogliente e piena di carattere. I camerieri in sala, allenati da Gianluigi Silvestri, uniscono familiarità, conviviale a rigore professionale. In cucina la brigata viaggia sicura e sforna piatti indimenticabili come il coniglio in tempura con patate, le vongole e il suo cannolo, il cervello di agnello, il gelato al miso, salicornia, caviale, yuzu, la spuma di cipolle con baccalà e lenticchia di Castelluccio croccante, soffiata, il pecorino dei Sibillini con crema di porri e scalogni e insalata di erbe trovate, i bottoni con carciofi, lingua di vitello e beurre blanc.

Mazzaroni è convinto, anche se non ne ha le prove, che gli ispettori della Michelin siano andati a mangiare più volte in momenti diversi e abbiamo assaggiato ogni portata più volte. Come spesso succede, in sala, si tengono d’occhio quegli ospiti da soli o anche in due che prendono lunghi menu degustazione. Secondo Mazzaroni la guida Rossa ha voluto pensarci bene e dargli il tempo necessario per rimettere in sesto il tutto. Anzi li ringrazia di cuore e lo fa anche da queste pagine, per avergli permesso di aggiustare il tiro.

 

 

Un rientro in grande stile

Rientrare in guida dopo due anni di assenza e farlo con una brillante stella ha un valore doppio. Alla solita banale domanda: Cosa cambierà ora nella tua vita? Risponde: «Si tratta di un traguardo che avevo sognato da tanto tempo. Avere una stella Michelin qui sui Monti Sibillini è un segnale di riscatto per tutto il territorio che mi porto nel cuore da quando ho cominciato a fare questo mestiere. Le mie mani si muovono come quelle di nonna, mamma e zia lavorando ingredienti della tradizione che trovano nei miei piatti una reale ragione di continuare a esistere e evolversi. Io rimarrò quello di sempre. Continuerò a uscire in sala a passare fra i tavoli a ridere con i clienti. Gianluigi sarà sempre il solito amabile brontolone e i clienti i miei migliori amici». Mamma e zia cosa hanno detto? «Ma te guarda ‘sto sciapo… abbiamo ricevuto tantissime telefonate di complimenti, bravo!». Gli diciamo bravo anche noi e ci promettiamo di andare a trovarlo al più presto. 

 

Ristorante Il Tiglio
via Isola San Biagio 34 - 63088, Montemonaco (Ap)
Tel 0736 856441

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Alberto Lupini


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