Ponza, bella d’estate, magica fuori stagione
Un’isola fuori dalle rotte comuni, Ponza, è tra le dieci più belle del mondo. Un paradiso terrestre a due passi da casa, che vi raccontiamo fornendovi lo spunto per un’indimenticabile vacanza settembrina
"Un’isola che ha saputo rimanere un’isola. Un microcosmo a sé. Ponza è scontrosa e bellissima. Ritrosa, diffidente e mai prevedibile. Tra fichi d’India, bouganville e esplosioni di ginestre, mi perdo nella bellezza dei suoi tramonti e trovo sulla terra il mio paradiso”, Eugenio Montale. Solo la potenza della poesia riesce ad avvicinarsi all’onda d’urto che scaturisce nell’occhio del turista capace di osservare con occhi diversi. Alla visione di un’isola così bella e autentica, appunto, come recita Montale, non puoi che restare a bocca aperta, inevitabile non innamorarsene. Pensate che la rivista americana Traveller di Conde Nast l’ha inserita tra le dieci isole più belle del mondo e lo stesso ha fatto il Chicago Tribune nel 2021. Anche personaggi del calibro di Folco Quilici e Jacques Cousteau, l’hanno raccontata e descritta come rara meraviglia mondiale.
Un paradiso vicino
Siamo in Italia, nel mar Mediterraneo, in provincia di Latina, a un’ora o poco più di aliscafo da Anzio, Formia o Terracina e da Napoli. Tramonti infuocati, colori meravigliosi, ovunque profumo di fiori e mare cristallino, a volte turchese a volte azzurro come il cielo, un mare così chiaro che, a volte, uomini o barche, in acqua, sembrano essere sospesi nel nulla. Montagne alte 150-200 metri degradano rapidamente nel mare, dando origine a faraglioni, grotte, rocce calcaree e vulcaniche che concedono scorci memorabili: sono solo alcuni dei ricordi, indelebili, che vi porterete a casa dopo una vacanza a Ponza.
Perdersi tra stradine e viottoli
Terra emersa caratterizzata ovunque da stradine e viottoli pedonali, alcuni dei quali, raggiungono il mare; gradini, anche di fortuna, in mezzo a cactus, fichi d’india, arbusti della macchia mediterranea, che scendono, spesso ripidamente, a mare. Gli stessi viottoli e gradini che dovrete risalire a piedi, se vorrete visitare le famose cisterne della Dragonara, importante opera idraulica di epoca romana che garantiva riserve d’acqua, grazie a cisterne scavate nel tenero tufo ponzese.
Spiagge e calette da non perdere
Impossibile non perdersi nella bellezza di calette e spiagge dal fascino primordiale: Cala Fonte (adatta anche ai bambini per via del fondale basso), Cala Inferno e Cala Felce (raggiungibile anche con taxi boat che parte da Cala Fonte), le famose Piscine naturali (scogliose, di origine vulcanica) adiacenti alla spiaggetta di Cala Feola, o quella detta Cala del Core (affiorante dalla roccia vulcanica). A Punta Incenso c’è la spiaggia (scogliosa) di cala Gaetano, poi la famosissima Chiaia di Luna, raggiungibile anche grazie ad una lunga grotta scavata dagli antichi romani (ma ora inagibile a causa di frane). Tra Chiaia di Luna e Cala Feola ecco i Faraglioni di Lucia Rosa, che dovrete visitare assolutamente, visto che fra queste rocce si sono create una serie di grotte, spiagge e calette. Tanti sono questi anfratti costieri e gli angoli di paradiso imperdibili che vi consigliamo prima di tutto, appena arrivati, di effettuare una visita giornaliera a bordo delle tante imbarcazioni che effettuano il tour guidato completo dell’isola: vi servirà per avere una idea chiara e immediata di dove vi trovate e per scegliere i luoghi più attraenti per voi. Attratti dalle molte recensioni positive trovate in rete, noi abbiamo scelto la motonave turistica “Il Fauno”, che effettua una escursione giornaliera completa a Ponza e Palmarola, comprensiva di pranzo a bordo. Non ci siamo sbagliati: l’accoglienza e la simpatia del titolare Francesco sono state degna cornice di un meraviglioso tour: la sua profonda conoscenza dei luoghi, fra storia, aneddoti e curiosità e, non di meno, l’ottima cucina a bordo, hanno reso perfetta la nostra escursione.
Cucina e gastronomia ponzese
Sull’isola, gli accenti campano/laziali echeggiano ovunque e questo ci fa presagire facilmente che a Ponza sia forte l’influenza della cucina mediterranea. La realtà toccata con mano ci ha poi rivelato tratti di una cucina molto legata alle tradizioni napoletane. Chiaramente ricca di contaminazioni, poiché diverse sono le popolazioni che l’hanno abitata nei secoli, ad iniziare dagli antichi greci (che diedero all’Isola il nome di Eea, dea greca, da molti identificata come la maga Circe) per poi passare ai romani e infine agli spagnoli.
L’isola iniziò a diventare più popolata a partire dal 1700 con l’arrivo di pescatori ischitani e famiglie giunte in particolare da Torre del Greco, spinte anche dalle concessioni governative allettanti, tra cui indulgenze di pena e concessione di terre in enfiteusi. È perciò inevitabile, dopo tanti passaggi, che ricette napoletane un po’ rivisitate o con piccoli cambiamenti e aggiunte qui e là, la facciano da padrone: molto interessanti la Parmigiana di Palette di Fichi d’India, la Trippa di Mare e le Uova di Pesce. Oppure il calamaro “mbuttunat”, le alici “ammollucate”, la cianfotta con patate, la tiella ponzese con scarola e alici (o nella versione con il polpo), la zuppa di cicerchie, quella di lenticchie, la zuppa di pesce, il famoso coniglio alla ponzese (guarda caso a Ischia è famoso quello all’Ischitana), le susamielle o susumelle (biscotti) o il casatiello, che a Ponza non è un formaggio bensì un dolce che si utilizza sia per essere imbevuto nel vino (ma anche accompagnato a fave e/o pecorino). Sempre fra i dolci, ottime sono le mostarde ponzesi (fatte con la polpa dei fichi d'india, la semola di grano duro e il mosto di vino cotto, essiccata al sole) o le zeppole aromatizzate al liquore e fritte.
Viticoltura e vini a Ponza
A Ponza potrete ammirare antichi vigneti che crescono nel tufo oppure situati in forti pendenze, sempre sottoposti all’influenza di correnti salmastre. Alcuni vigneti vengono coltivati a scopo di lucro, altri invece sono minuscoli fazzoletti di terra strappata alla roccia, destinati alla produzione di vino a uso personale. Il vino ponzese più famoso (pur non essendo esclusivo di Ponza visto che si coltiva anche ad Ischia, a Procida, sulla costa Campana ed anche in Sardegna), è sicuramente la Biancolella, introdotta dai greci tramite barbatelle di origine corsa (il “petite blanche”), vino considerato autoctono a tutti gli effetti. È un vino fresco, leggero, dal colore giallo paglierino, profumo fruttato, sentore di agrumi ed erbe aromatiche, tocco speziato, caratterizzato ovviamente da una forte componente minerale, che si abbina perfettamente alla cucina di mare, quindi a pesce e crostacei e pesce azzurro. La Biancolella rientra tra i pochi vitigni al Mondo per i quali, visti i luoghi impervi ove sono presenti le vigne, si può parlare della cosiddetta “viticoltura eroica”. Altro vino isolano è la “Malvasia puntinata”, che sull’isola viene proposta anche in versione spumantizzata, ad esempio per gli aperitivi. Ci sono anche alcuni vitigni di fiano, falanghina e qualche varietà a bacca rossa (come il piedirosso) a cui fanno seguito, in modo molto minore, anche merlot, cabernet e sangiovese. Parlare di vino ponzese significa, inevitabilmente, parlare delle antiche cantine Migliaccio, che vantano una storia molto lunga. Risorte, per così dire, nel 2000, quando Luciana Sabino e il marito Emanuele Vittorio (discendente della famiglia Migliaccio), aiutati dall’enologo Vincenzo Mercurio, decisero di rilanciare l’azienda vitivinicola (parliamo di soli 3 o 4 ettari di viticoltura eroica) con la massima cura e rispetto del territorio (non esistono trattori ma il tutto viene svolto con l’ausilio di asini). Le cantine Migliaccio (uniche sull’isola a vinificare e imbottigliare in proprio), famose per il loro vino “Fieno” di Ponza, sorgono infatti a Punta Fieno, luogo ancora incontaminato, che nel 1734 Carlo di Borbone assegnò a Pietro Migliaccio, di origini ischitane. Altre aziende vinicole sono la cantina Marisa Taffuri, situata a punta Giancos e una piccola cantina, quella della Trattoria Monte Guardia, di proprietà del produttore-ristoratore Emiliano Mazzella: la famiglia di questo ristoratore nei decenni passati, ha scavato una galleria, nella roccia, che collega il ristorante alle vigne affacciate sul mare.
Al ristorante…
Come potete immaginare, sull’isola, non mancano locali, osterie o ristoranti. Speciali sono le interpretazioni culinarie proposte da Eea (segnalato su guida Michelin), situato in Via Umberto I, nella parte più alta di Ponza, con incantevole vista panoramica ed un’ottima carta dei vini. Da provare assolutamente la Cernia marinata a secco su schiacciata di patate, misticanza, barbabietola, bottarga e salsa tzatziki oppure gli gnocchi arrosto ripieni di zuppa di pesce. Ottima la zuppetta di pesce in bianco.
Altro luogo di buona cucina è Oresteria (proprio sul corso principale di Ponza) ove si può scegliere un aperitivo o cenare, con vista panoramica sul porto. Qui non potete lasciarvi sfuggire il “misto di antipasti”, che si compone di sei gustose entrée, oppure la Dadolata di orata marinata con arance e capperi. Tra i primi piatti a farla da padrone è la calamarata ai calamari. La carta dei vini presenta una selezione interessante di vini ponzesi.
La Baguetteria del porto ha piatti da asporto freschissimi, ideali per le vostre gite in barca. Per un pranzo o una cena fra amici, c’è la Pizzeria Ponzese situata sul corso principale con vista sul porto. I titolari, ponzesi emigrati negli Usa e poi rientrati per aprire questo locale, propongono una cucina tipica locale oltre pizza e primi piatti. Vi consigliamo la “Tiella ponzese” che viene proposta in due versioni, con scarola oppure con polpo.
Curiosità: il famoso giornalista Piero Vigorelli
Piero Vigorelli è uno scrittore e conduttore televisivo, per anni volto noto della TV italiana, famoso per aver ideato e condotto “Detto fra noi” ma ancor più noto per la conduzione del format Mediaset intitolato “Miracoli”, in prima serata su Rete 4, infine vice direttore del TG5 e altri importanti incarichi. Pochi sanno che a maggio 2012 fu eletto sindaco di Ponza, ove si impegnò molto per lo sviluppo del turismo.
Il consiglio
Se vi è possibile, non andate a Ponza in auto: l’ isola si visita benissimo in scooter o con bici o minicar elettriche, sempre facilmente noleggiabili (ma in alta stagione è consigliato prenotarle). Con questi mezzi potrete arrivare negli angoli più suggestivi e affascinanti. A Ponza è già complicato parcheggiare uno scooter, vi lasciamo immaginare cosa significhi trovarsi sull’isola dovendo muoversi in auto e… riuscire a parcheggiarla!
La magia di Palmarola
A sole 4 miglia nautiche da Ponza, c’è l’isola di Palmarola, incantevole roccia emersa, disabitata in inverno (200 abitanti in estate), che sembra creata dalla mano divina, per completare, con Ponza, un’unica opera d’arte paradisiaca. Il nome deriva dalla presenza della “Palma Nana”, unica originaria dell’Europa, ove cresce spontaneamente. È visitabile grazie ai taxi boat turistici che ogni giorno partono da Ponza, oppure potete noleggiare barche o gommoni e raggiungerla da voi. Sull’isola di Palmarola c’è l’esclusiva villa di proprietà delle sorelle Fendi oltre a un ristorantino aperto solo in estate. Luogo incontaminato con mare caraibico e fondali mozzafiato: da non perdere!
Cercare e trovare soggiorno a Ponza
L’isola offre un ampio ventaglio di opportunità tra hotel, B&b o affitti privati. Oltre ai soliti e ben conosciuti motori di ricerca online per le prenotazioni turistiche ci sono anche diverse agenzie che in tempi rapidi possono assecondare le vostre esigenze. Tra queste vi segnaliamo l’agenzia Maridea, una delle più votate e recensite in rete, a cui ci siamo rivolti ricevendo un servizio di prim’ordine.
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Alberto Lupini