Nomina al Roma Luxus Hotel: dove la cucina ti sorprende e non si prende troppo sul serio

Il ristorante del Roma Luxus Hotel, delle imprenditrici Roberta Battista e Francesca Neri punta sull'estro dello stellato Andrea Fusco per offrire una cucina ludica, divertente e di altissimo livello . Una proposta gastronomica che gioca con i sapori e riscopre l'autenticità degli ingredienti attraverso tecniche innovative e cotture raffinate

27 settembre 2024 | 08:30
di Alberto Lupini

Roma continua a stupire, anche quando pensi di aver visto (e assaggiato) tutto. Nomina, il nuovo ristorante all'interno del Roma Luxus Hotel, è l'ultima novità che promette di scuotere un po' le regole del gioco. Non aspettarti però la solita esperienza ingessata: qui, lo stellato Andrea Fusco ha deciso di divertirsi un po’ e di far divertire anche chi si siede a tavola. La sua è una cucina che piace e che, soprattutto, diverte, sfida e incanta, proponendo un dialogo continuo tra tradizione e innovazione, sapori autentici e tecniche all’avanguardia.

Le imprenditrici Roberta Battista e Francesca Neri hanno messo insieme un team che punta a offrire una cucina di alto livello, ma senza prendersi troppo sul serio. Il risultato? Piatti che sorprendono e spiazzano, in un’atmosfera che ti fa sentire subito a tuo agio.

Andrea Fusco e la griglia ad acqua: tecnologia e sapori che stupiscono

Prima di tutto, parliamo di Andrea Fusco. Con il suo background stellato, ci si aspetterebbe una cucina “seria”, ma qui lo chef dimostra che il divertimento a tavola è altrettanto importante. E del resto come potrebbe essere diverso se il suo emblema, oltre al colore blu, è un immancabile cappello, non una toque?

Uno dei pezzi forti è la famosa griglia ad acqua: sembra una di quelle diavolerie tecnologiche di cui potresti non capire il senso, finché non assaggi. La carne, il pesce, le verdure... tutto esce perfetto, cotto in modo impeccabile e con quel leggero aroma affumicato che fa venire voglia di chiedere il bis. Questo particolare tipo di griglia sfrutta il vapore generato dall’acqua sottostante per garantire una cottura uniforme e delicata, mantenendo l'umidità degli alimenti senza bruciare le superfici. Il risultato è una consistenza perfetta: la carne rimane succosa e tenera, il pesce conserva tutta la sua freschezza e le verdure mantengono la loro croccantezza naturale, con un leggero aroma affumicato che arricchisce ogni boccone.

Questa griglia non è solo un aggeggio cool da mostrare agli ospiti, ma una vera e propria rivoluzione nel modo di cucinare. Fusco l'ha adottata per mantenere intatti i sapori autentici degli ingredienti, evitando quelle cotture troppo aggressive che spesso rovinano la texture dei cibi. E il risultato? Piatti leggeri ma ricchi di gusto, che ti fanno apprezzare ogni singolo ingrediente. La tecnologia avanzata di questo metodo di cottura mette alla prova anche il cuoco più bravo… qui non sono ammessi errori perché i sapori sono quelli veri e autentici.

E non a caso il bancone con le griglie è al centro della sala, superando il concetto, ormai abusato, della cucina a vista, ma portando la cucina fra i tavoli… e il vantaggio di non avere fumo ed odori da grigliata rende il gioco davvero interessante.

Il plin di mortadella: pensavi che la mortadella fosse solo per il panino? ripensaci!

Sì, hai capito bene. Mortadella e soia nello stesso piatto. Suona come uno scherzo, ma Andrea Fusco non scherza affatto. Il risultato? Ti siedi, mangi e pensi: “Come diavolo ci sono arrivati?” La dolcezza della mortadella, vellutata e piena, si fa accarezzare dalla sapidità della soia e dall’acidità di un buon aceto balsamico che fa da spartito a una sinfonia di sapori. Un piatto che su carta ti fa dubitare, ma al palato non lascia spazio a discussioni. È proprio mortadella, proposta in modo inconsueto, ma ottimo.

E poi, eccolo lì, il plin: piccolo, delicato, il tipico raviolo piemontese che prende la tradizione, la infila in una veste nuova e ti sorprende al primo morso. Non è solo questione di sapore: è la crema di parmigiano che ti avvolge e ti coccola mentre la rucola croccante entra in scena con quel tocco amarognolo che fa tutto più fresco. Ma attenzione, non finisce qui: la soia e l’aceto balsamico non sono lì per caso, ma per strizzare l’occhio a quei sapori internazionali che ti fanno sentire nel posto giusto, al momento giusto.

Capesante marinate nello yuzu: un piatto che ti fa mettere via ogni dubbio

Poi ci sono piatti che solo a leggerne il nome ti fanno sollevare un sopracciglio. Capesante marinate nello yuzu con fegato grasso, prugna umeboshi, goma wakame e, per non farci mancare nulla, anche caviale. Sembra uno di quei piatti che ordini per curiosità e poi ti chiedi: “Ma cosa sto mangiando?”. E invece, con Andrea Fusco al timone, funziona. E funziona bene. Anche in questo caso le capesante si sentono benissimo.

Le capesante, dolci e delicate, abbracciano l’acidità di questo agrume giapponese, lo yuzu, che già di suo sa come farsi notare. Poi arriva il fegato grasso, burroso, che si scioglie in bocca come fosse seta, mentre la prugna umeboshi e il goma wakame danno quel tocco di salinità che ti tiene in equilibrio perfetto. Ma la vera chicca? Il caviale. Non è lì per far scena o perché "fa figo". No, è lì perché ci sta proprio bene, punto.

E fra le cose divertenti come non citare gli spiedini di pesce, bardon Yakitori, portati in verticale su piatti... all'inizio temi che possa crollare, ma poi vince subito la voglia di provarli e non lasci nemmeno il tempo di verificare se il dubbio, errato, poteva trovare conferma...

I dolci: il finale che ti fa lasciare ogni rimorso

E come si chiude una cena che non ti ha lasciato respiro? Con un dessert che ti lascia l’ultimo sorriso della serata. I Bignè caramellati su crema agli agrumi sono quel dolce che ti riporta al mondo, leggero ma con il giusto impatto. Croccantezza fuori, morbidezza dentro, con quella crema agrumata che rinfresca il palato e ti fa dire: “Ne voglio ancora, ma forse è meglio fermarsi qui.” E per non farci mancare nulla ... finalmente un dessert che gioca sulla frutta, presentata in un gioco di colori che mettono nell'angolo le troppe assenze di pesche, uva o mango dai menu, stellati o meno che siano.

«Voglio fare una cucina sana, giocosa, con ingredienti che possono a volte stupire e a volte essere inconsueti, ma riconoscibili - sintetizza Andrea Fusco -, cercando però di accontentare una platea più ampia rispetto al vecchio ‘Giuda Ballerino’ con solo sei tavoli, che aveva anche un’identità di bistrot. Qui abbiamo fuso due sale con un’unica sala».

E per quanto riguarda la proposta complessiva precisa: «Presenteremo con tecniche nuove e tecnologie nuove materie che si rispettano e che può cercare una persona "semplice". Fare anche un pesce alla griglia, ma con nuove tecnologie e pesci davvero pescati, non da allevamenti intensivi. Cercheremo di proporre piatti basic, ma anche giocosi e provocanti. Il nome poi, dice tutto perché "nomina sunt consequentia rerum", il nome sono le cose che siamo realmente, quindi anche gli ingredienti. È inutile parlare di alta cucina quando ci perdiamo poi gli ingredienti per strada. Cerchiamo di valorizzare la materia sana che però non deve essere nominata continuamente nel menu. Se lavoro una carne bio, italiana o estera, non lo vado a menzionare neanche perché non è un valore aggiunto, è d’obbligo avere quella materia».

 Un ambiente che ti fa sentire subito a tuo agio

E non è solo una questione di cibo. Nomina è il tipo di posto dove entri e, tra le luci soffuse e il verde verticale che ti circonda, ti dimentichi della giornata che hai avuto. Un ristorante che sa essere accogliente e rilassato, ma senza rinunciare a quel tocco di classe che ti fa sentire nel posto giusto, anche se non sei un habitué dei ristoranti stellati. Insomma, un equilibrio tra calore e modernità, dove ti siedi e sai che la serata sarà di quelle che non ti dimenticherai. Lo spazio del ristorante è stato pensato per creare un ambiente accogliente e stimolante. L'arredo di Nomina riflette eleganza e modernità creando un ambiente raffinato e ricercato, pensato per valorizzare ogni dettaglio del piacere di stare a tavola. L’interior design, curato con attenzione, combina materiali di pregio come marmo, legno naturale e acciaio, offre un contrasto armonioso tra il calore degli elementi naturali e la freddezza delle superfici lucide e moderne. Le linee essenziali degli arredi e le tonalità neutre scelgono la sobrietà come filo conduttore, lasciando che sia la cucina a prendere il centro della scena.

Le luci soffuse e ben studiate contribuiscono a creare un'atmosfera intima e accogliente, in cui ogni tavolo gode di una propria dimensione di privacy senza essere isolato. Le sedute, comode e avvolgenti, invitano a un’esperienza di relax prolungato, mentre gli elementi decorativi, pochi ma scelti con cura, aggiungono un tocco di stile contemporaneo senza risultare invadenti. Il tutto con pareti di verde verticale e giochi di specchi che fanno quasi dimenticare di essere in uno dei luoghi più centrali di Roma, praticamente a un passo dal Quirinale e sopra il mercato di Traiamo. È un ambiente che esalta il gusto per l’estetica, completando con eleganza e discrezione la proposta gastronomica dello chef Andrea Fusco.

Il servizio: professionale senza essere ingombrante

Poi c’è il servizio, e qui si nota la differenza. Niente camerieri impettiti o sguardi di traverso se non conosci tutti i piatti della carta. Qui il personale guidato da Carmine Renzulli sa esattamente come metterti a tuo agio: ti spiegano tutto, ti consigliano, ma senza farti sentire sotto pressione. E se non sai quale vino scegliere, ci pensano loro con suggerimenti sempre puntuali e mai invasivi. La carta dei vini è ampia, con etichette selezionate con cura che ti accompagnano in un viaggio perfetto attraverso ogni piatto.

Insomma, se sei alla ricerca di un luogo dove la cucina diventa arte e il piacere di stare a tavola si trasforma in una celebrazione dei sensi, Nomina è sicuramente la destinazione da non perdere.

Nomina Ristorante
Largo Angelicum, 1A - 00184 Roma
Tel 06 32091541

© Riproduzione riservata


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