Nel cuore della Marmolada Storia e montagna adatta a tutti
In uno scenario mozzafiato gli amanti dell'alta quota potranno godere di panorami unici e conoscere da vicino flora e fauna della regina delle Dolomiti. Tanti i sentieri che accoglieranno anche i meno esperti
09 agosto 2020 | 17:45
Conoscere il patrimonio della Regina delle Dolomiti: i percorsi consigliati, gli animali che popolano i suoi versanti, la flora che cresce alle quote più basse per lasciare poi spazio alla nuda roccia calcarea. Panorami spettacolari e solitari da raggiungere con la funivia Marmolada - Move To The Top, prestando la giusta attenzione e seguendo i suggerimenti della guida alpina.
Più in alto delle aquile, sul tetto delle Dolomiti, dove si palesano panorami e scorci tra i più suggestivi di questo territorio. Con i suoi 3.343 m di quota, la Marmolada è una montagna da scoprire e vivere in tutti suoi aspetti: quello storico legato alla Grande Guerra, e quello naturalistico e paesaggistico che dal ghiacciaio alle sue pendici nasconde segreti e misteri. La sua vetta, raggiungibile facilmente con la funivia Marmolada - Move To The Top, che collega Malga Ciapèla (1.450 m) a Punta Rocca (3.265 m), è la più alta delle Dolomiti e può accogliere tutti, dagli amanti dell’alpinismo ai meno esperti frequentatori della montagna. Alcuni itinerari sono alla portata di chiunque e invitano a conoscerne storia, flora e fauna sia in quota che risalendo i suoi versanti.
Prendendo come punto di partenza la stazione di Punta Serauta (2.950 m), un primo itinerario adatto anche ai meno esperti porta alla scoperta del Fortilizio Italiano tra grotte e camminamenti scavati nella roccia. Qui i soldati italiani vissero da maggio 1916 a novembre 1917 in una guerra di posizione contro lo sbarramento austriaco di Forcella Vu. Da intraprendere con la giusta attenzione e muniti di abbigliamento, calzature d’alta montagna e attrezzatura adeguata, si percorre in un tempo che varia da 1 a 2 ore a seconda delle proprie capacità. Un secondo percorso, che richiede però una maggiore preparazione e l’attrezzattura adatta alle difficoltà (guanti, casco, cordino e moschettone, lampada, ramponi da ghiaccio) è l’itinerario che passando per Quota 3065 e Galleria Rosso conduce a Forcella Vu, dove ammirare i resti della storica Ferrata del Btg. Valcordevole, 206^ Compagnia, memoria dell’epoca della Grande Guerra. L’intera escursione, composta da tratti di sentiero attrezzato e ferrata esposta, è percorribile in un tempo compreso tra 2 e 4 ore a seconda della preparazione.
Scendendo di quota, invece, è il semplice percorso che collega Malga Ciapèla al Rifugio Onorio Falier a offrire una suggestiva visuale sulla parete sud della Marmolada, lungo la verdeggiante Val Ombretta. Percorribile in un tempo che può variare dalle 3 alle 4 ore è adatto anche ai più piccoli esploratori. Ma non solo, anche un più semplice viaggio in funivia a Punta Rocca, raggiungibile in soli 12 minuti grazie a Marmolada - Move To The Top, permette di vivere uno dei luoghi più iconici della montagna: la grande terrazza panoramica da cui la vista si estende a perdita d’occhio sulle Dolomiti e altre vette italiane e straniere.
Un territorio da esplorare anche a portata di smartphone grazie all’App Geochip: una guida digitale che consente di accedere a numerose informazioni sulla conformazione morfologica della Marmolada e la sua storia durante la Grande Guerra, semplicemente avvicinandosi ai punti di interesse localizzati all’interno del museo Marmolada Grande Guerra 3000 M e presso le varie stazioni della funivia (segnalati dall’apposito adesivo). Ideale specialmente per coloro che desiderano solo intraprendere un più semplice viaggio in funivia, senza cimentarsi nelle escursioni proposte.
E se a 3mila m di quota la bianca roccia calcarea incontra il ghiacciaio, dove solo qualche gracchio alpino (volatile simile ad un corvo che vive in alta quota) domina indisturbato insieme all’aquila amante delle altezze vertiginose, a quote inferiori la flora e la fauna divengono via via più ricche. Facendo attenzione si possono osservare le stelle alpine e se si è fortunati scorgere ungulati come camosci e stambecchi, riconoscibili dalle loro dimensioni simili a una capra e dalle particolari corna ricurve, ma anche marmotte che animano le aree alpine d’estate con i loro fischio tipico e più raramente l’ermellino, un piccolo mammifero che ama nascondersi tra l’erba e le pietre, d’estate caratterizzato da una manto marrone-rossastro che diviene bianco d’inverno.
Passeggiate in quota sui sentieri della Guerra
Più in alto delle aquile, sul tetto delle Dolomiti, dove si palesano panorami e scorci tra i più suggestivi di questo territorio. Con i suoi 3.343 m di quota, la Marmolada è una montagna da scoprire e vivere in tutti suoi aspetti: quello storico legato alla Grande Guerra, e quello naturalistico e paesaggistico che dal ghiacciaio alle sue pendici nasconde segreti e misteri. La sua vetta, raggiungibile facilmente con la funivia Marmolada - Move To The Top, che collega Malga Ciapèla (1.450 m) a Punta Rocca (3.265 m), è la più alta delle Dolomiti e può accogliere tutti, dagli amanti dell’alpinismo ai meno esperti frequentatori della montagna. Alcuni itinerari sono alla portata di chiunque e invitano a conoscerne storia, flora e fauna sia in quota che risalendo i suoi versanti.
Prendendo come punto di partenza la stazione di Punta Serauta (2.950 m), un primo itinerario adatto anche ai meno esperti porta alla scoperta del Fortilizio Italiano tra grotte e camminamenti scavati nella roccia. Qui i soldati italiani vissero da maggio 1916 a novembre 1917 in una guerra di posizione contro lo sbarramento austriaco di Forcella Vu. Da intraprendere con la giusta attenzione e muniti di abbigliamento, calzature d’alta montagna e attrezzatura adeguata, si percorre in un tempo che varia da 1 a 2 ore a seconda delle proprie capacità. Un secondo percorso, che richiede però una maggiore preparazione e l’attrezzattura adatta alle difficoltà (guanti, casco, cordino e moschettone, lampada, ramponi da ghiaccio) è l’itinerario che passando per Quota 3065 e Galleria Rosso conduce a Forcella Vu, dove ammirare i resti della storica Ferrata del Btg. Valcordevole, 206^ Compagnia, memoria dell’epoca della Grande Guerra. L’intera escursione, composta da tratti di sentiero attrezzato e ferrata esposta, è percorribile in un tempo compreso tra 2 e 4 ore a seconda della preparazione.
Alla scoperta della flora e della fauna del territorio
Scendendo di quota, invece, è il semplice percorso che collega Malga Ciapèla al Rifugio Onorio Falier a offrire una suggestiva visuale sulla parete sud della Marmolada, lungo la verdeggiante Val Ombretta. Percorribile in un tempo che può variare dalle 3 alle 4 ore è adatto anche ai più piccoli esploratori. Ma non solo, anche un più semplice viaggio in funivia a Punta Rocca, raggiungibile in soli 12 minuti grazie a Marmolada - Move To The Top, permette di vivere uno dei luoghi più iconici della montagna: la grande terrazza panoramica da cui la vista si estende a perdita d’occhio sulle Dolomiti e altre vette italiane e straniere.
Un territorio da esplorare anche a portata di smartphone grazie all’App Geochip: una guida digitale che consente di accedere a numerose informazioni sulla conformazione morfologica della Marmolada e la sua storia durante la Grande Guerra, semplicemente avvicinandosi ai punti di interesse localizzati all’interno del museo Marmolada Grande Guerra 3000 M e presso le varie stazioni della funivia (segnalati dall’apposito adesivo). Ideale specialmente per coloro che desiderano solo intraprendere un più semplice viaggio in funivia, senza cimentarsi nelle escursioni proposte.
Scorci tutti da scoprire
E se a 3mila m di quota la bianca roccia calcarea incontra il ghiacciaio, dove solo qualche gracchio alpino (volatile simile ad un corvo che vive in alta quota) domina indisturbato insieme all’aquila amante delle altezze vertiginose, a quote inferiori la flora e la fauna divengono via via più ricche. Facendo attenzione si possono osservare le stelle alpine e se si è fortunati scorgere ungulati come camosci e stambecchi, riconoscibili dalle loro dimensioni simili a una capra e dalle particolari corna ricurve, ma anche marmotte che animano le aree alpine d’estate con i loro fischio tipico e più raramente l’ermellino, un piccolo mammifero che ama nascondersi tra l’erba e le pietre, d’estate caratterizzato da una manto marrone-rossastro che diviene bianco d’inverno.
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