Montisola e l'eredità di Christo Un'opportunità ancora da cogliere
Il sindaco ricorda l'artista bulgaro, scomparso qualche giorno fa, che nel 2016 con la sua passerella rese famoso il Sebino. Turisti ne arrivano ancora, ma potrebbero essere di più
05 giugno 2020 | 08:10
di Renato Andreolassi
La passerella allestita nel 2016 sul lago d'Iseo
Un’incredibile avventura che ha fatto da promozione e volano per un intero territorio e di cui si sentono ancora oggi gli effetti. Il fascino di camminare sull'acqua ha richiamato l'interesse dei mass media per un evento unico e inedito che ha sconvolto il Sebino e praticamente tutti i comuni delle due sponde. Ad altri il commento sull'opera d'arte, perché comunque è un'opera d'arte, a noi, a quattro anni di distanza il bilancio di una grande operazione mediatica, che a livello turistico, a lungo andare non ha ancora colto tutti i frutti.
Ne è consapevole il sindaco di Montisola Fiorello Turla che, pur ricordando l'evento epocale e sottolineato suo rapporto con Christo al quale è stato legato per due anni da profonda stima, rimarca la potenzialità inespresse della zona, per la mancanza di strutture di alto livello. Sono le gioie e i dolori del turismo bresciano. A Montisola ci sono 16 bar, 47 case appartamenti per vacanze, 3 alberghi,2 residence, 4 B&B, 2 Foresterie e 11 ristoranti. «Poche stelle - dice un operatore turistico - per una realtà che adesso deve fare un grande salto di qualità», altrimenti l'effetto Christo rischia di rimanere solo un bel sogno da tenere nel cassetto dei ricordi. Un sogno che ritorna solo nella mente dei 500 mila visitatori che ogni anno - mordi e fuggi - vanno e vengono dall'Isola.
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Alberto Lupini